Anno | 2009 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Regia di | Roberto Faenza |
Attori | Claudio Santamaria, Iain Glen, Laura Chiatti, Kierston Wareing, Paulina Bakarova Anna Geislerová, Miroslav Simunek, Zuzana Fialová, Dorota Nvotová, Daniela Merlo, Yemi Akinyemi, Dinah Geiger, Adriano Wajskol. |
Uscita | venerdì 27 marzo 2009 |
Distribuzione | Medusa |
MYmonetro | 2,25 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 13 maggio 2013
Una vicenda di pedinamenti e adulteri, veri o presunti, un giallo passionale fatto di bugie, tradimenti e colpi di scena... Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Il caso dell'infedele Klara ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 805 mila euro e 468 euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Luca è un musicista ed insegnante di musica che vive a Praga da 5 anni e ha una relazione con Klara studentessa vicina alla laurea. Il giovane è decisamente geloso del tutor della ragazza, Pavel, e decide di rivolgersi a un'agenzia investigativa. Denis, il titolare sposato con una donna che ha palesi rapporti con altri uomini, si mette al lavoro con l'aiuto dell'assistente Nina. Non scopre nulla a favore della tesi del tradimento e occulta quei dettagli che potrebbero involontariamente favorire l'ossessione di Luca. Il ragazzo però non riesce più a credere a ciò che Klara gli dice e rischia di rompere definitivamente il rapporto con lei.
Roberto Faenza nutre da sempre un rapporto intenso con la letteratura. In questa occasione si ispira a un romanzo di Michal Viewegh che gli offre l'occasione di lavorare su una serie di elementi che lo appassionano. Si regala ad esempio la possibilità di mostrare un aspetto diverso di Laura Chiatti e l'attrice è abile nel mettersi a disposizione con un'aderenza al personaggio capace di adattarsi alle volute variazioni di stile della narrazione. È poi senza dubbio curioso e interessante, ad esempio, che (così come in I giorni dell'abbandono) uno dei protagonisti maschili sia un musicista estremamente sensibile e attento alle 'vibrazioni' degli strumenti. La sensibilità paziente che dimostra verso le possibili elaborazioni sul pentagramma non si trasforma però nella capacità di trovare una varietà di toni sulla corda tesa della sua ossessione. Lì sa produrre una sola nota di cui l'unica variante è data dall'intensità. Nel rapporto con il piccolo allievo fisarmonicista sembra quasi voler cercare una risposta alla mono-tonia del suo esistere.
Si trova poi a confrontarsi con chi crede di avere annullato il sentimento della gelosia grazie a quella che pensa sia un'apertura mentale pacificatoria: Denis, l'investigatore psicologo. Costui, complice delle relazioni extraconiugali della moglie, non si rende conto (o, meglio, tenta di farlo) di avere solamente cercato di mettere la sordina a uno strumento che altrimenti produrrebbe a sua volta delle note che lui ritiene sgradevoli. Sono due uomini deboli perché inizialmente incapaci di accettarsi e di lavorare su di sé. La tecnologia li aiuta a rendere vicino ciò che è distante finendo col fagocitare Luca mentre Denis la domina riuscendo a non farsene possedere.
Così come la sua partner operativa Nina (la ben ritrovata Kierston Wareing lanciata da Ken Loach in In questo mondo libero) che, forse perché anche madre, non ha rinunciato alla sensualità ma sa viverla in modo maturo, con la consapevolezza che i luoghi comuni su uomini e donne conservano una parte di vero ma la complessità della vita non può mai consentire di assolutizzarli.
IL CASO DELL'INFEDELE KLARA disponibile in DVD o BluRay |
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PREMETTO, NON HO LETTO IL ROMANZO. SPERO, E ANZI CREDO, SIA MIGLIORE DEL FILM. INTENDIAMOCI, IO NON SONO UN CINEFILO, NON VADO A VEDERE TUTTO A PRESCINDERE,VADO A VEDERE CIO' CHE SUPPONGO INTERESSANTE, QUELLO CHE INTUISCO O PREVEDO POSSA PIACERMI. EBBENE, CIO' CHE VADO A VEDERE SI DIMOSTRA, SOLITAMENTE, PER LO MENO ACCETTABILE. ORA, VENIAMO AL FILM, CHE COSA SI PUO' DIRE? DA DOVE SI PUO' PARTIRE? VEDIAMO [...] Vai alla recensione »
Mi dispiace per Roberto Faenza, ma il film è un insieme di brutte scelte, a cominciare dalla sceneggiatura, di una banalità assurda, i dialoghi sono tiratissimi e didascalici, il doppiaggio è terribile, gli attori non sembrano per niente a proprio agio nei ruoli da interpretare. Le scene, per così dire, erotiche sono solamente volgari e senza senso in relatà servono solo per voler attrarre il pubblico. [...] Vai alla recensione »
Penso che questo film possa essere descritto in tanti modi..ma certamente non come un GIALLO PASSIONALE! Assolutamente nulla che possa far pensare ad un "giallo": zero colpi di scena, finale scontato, suspence sottozero. Non discuto il soggetto in sè non avendo avuto modo di leggere il romanzo di Viewegh da cui è tratto, ma la resa non è certo delle migliori.
Il caso dell’infedele Klara Girato tra Praga e Venezia, città sensuali per eccellenza, il film di Roberto Faenza parla della gelosia, un sentimento che mina e spesso rende infelice l’amore. Si intrecciano varie storie tutte segnate da questa strana emozione, che recenti statistiche hanno dimostrato essere molto diffusa anche tra i giovani; una sorpresa solo per osservatori [...] Vai alla recensione »
Luca e Denis sono due uomini apparentemente molto diversi. Il primo è un giovane insegnante di musica che ama, ricambiato, Klara e che soffre di una compulsiva gelosia. Denis è un uomo maturo dirige una agenzia di investigazioni specializzata in tradimenti, è sposato con una donna con la quale ha un rapporto “flessibile” e che per questo frequenta regolarmente altri [...] Vai alla recensione »
La gelosia , si sa , annulla qualsiasi bene, corrode l'animo, turba la vita di una coppia , nasconde lacerazioni e gravi vuoti .. è quanto accade puntualmente a Luca nel suo incontro con Klara . Il giovane artista italiano , innamorato di una ragazza di Praga, si rivela un folle perverso che rimprovera aspramente la sua compagna , la fa pedinare ,le tende tranelli , fino a renderla vittima inconsapevole [...] Vai alla recensione »
Un geloso si rivolge ad un detective perché gli porti le prove dell'infedeltà della sua fidanzata, che però gli è fedelissima. L'investigatore al contrario fa parte di una coppia aperta e non è geloso, considera la gelosia del suo cliente una malattia ma considerata l'insistenza di avere le prove, dovrà fabbricarle, andando a letto con la presunta [...] Vai alla recensione »
Un buon film, interpretato molto bene (Laura Chiatti si riconferma una brava e bella attrice...) Un film che parla di gelosia ossessiva da parte del fidanzato-convivente verso la sua lei che invece non gli nascondeva niente. Un film che fa riflettere su quanto può essere troppo possessivo e ossessivo l' amore per il partner. Certe volte la gelosia non è una brutta cosa, ma quando si arriva al [...] Vai alla recensione »
Questa volta Faenza ha floppato in pieno scegliendo la Chiatti. Mi chiedo perchè un'attrice lavori così tanto se proprio recitare non è il suo mestiere. E poi basta con queste scene di nudo che risultano volgari ed esibiti se non sono accompagnati da una buona recitazione. Purtroppo la mancanza di bravura della Chiatti travolge anche Santamaria che di solito apprezzo come attore, in questo film anche [...] Vai alla recensione »
Sono andata ieri sera a vedere il film e onestamente mi ha deluso. Laura Chiatti non mi piace come attrice, la trovo sempre uguale a se stessa,qualsiasi ruolo interpreti. L'idea del film magari è anche carina ma il regista non ha saputo lavorarci. L'unico che ha alzato un po' il livello del film e degli attori ( e mi spiace per Santamaria) è Iain Glen, molto bravo.
La gelosia, tema motore del film, se potesse, dovrebbe far causa al regista. Perchè ci vuole veramente un grande impegno, e poca fantasia, per trattare in modo così banale ed approssimativo un argomento così stimolante. Se poi si utilizza una sceneggiatura pasticciata e contorta ed attori dalla recitazione imbarazzante, la brutta figura diventa inevitabile.
Nenete di che: banalotto e poco stimolante; avveneza media delle attrici, quella si decisamente sopra media. (Quasi?) tutti tradiscono e, in fondo, (quasi) tutti sono gelosi: due concetti piuttosto pacifici che forse non meritavano 100 minuti di pellicola. Ma ciò che manca davvero è il coinvolgimento emotivo: i personaggi sono un po' maschere e un po' caricature; mancano di vita e d'anima.
Sapevo di una nomination ad un qualche premio per questo film, quindi anche se un po' titubante ho deciso di guardarlo. Mi hanno colpito i primi 15 minuti, dove si vedono per intero le grazie di due delle tre protagoniste: meritevole la scena della vasca, dove si può ammirare l'attrice Laura Chiatti in tutta la sua divina bellezza coperta in parte dalla schiuma come la venere del [...] Vai alla recensione »
decisamente un filmetto mascherato da film d'autore. Terribile la sceneggiatura, mediocre la regia e scarsa la recitazione. Ilfilm non prende maiuna direzione, non appassiona, non interessa. Inutilmente lento. Soldi spesi male.
decisamente inguardabile,senza senso, inudibile la chiatti che si doppia da papera,film-fumetto ovvero carta-straccia....
Cosa dire de "Il Caso Dell'Infedele Klara"? Beh, partiamo dai difetti: - la trama e l'intreccio sono davvero ridicoli; - gli attori altrettanto, e mi dispiace per La Chiatti e Santamaria, che di solito fanno la loro bella figura, ma qui l'autodoppiaggio certamente non li premia; - la fotografia: inesistente al punto di atterrare scenari naturali come Praga e Venezia.
Questo sarebbe il nuovo cinema italiano? Registi che non sanno dirigere, sceneggiature improbabili, attori che non sanno recitare, attrici che non sanno recitare e nemmeno sanno doppiare sè stesse! E gli hanno dato anche i contributi per produrlo? Che tristezza! Soldi per il biglietto sprecati.
Film decisamente brutto ed assolutamente inutile con attori fuori parte! La recitazione lascia molto a desiderare, soprattutto quella di Laura Chiatti! Ne sconsiglio la visione sia al cinema che in DVD!
Dal romanzo di Viewegh, Roberto Faenza tra questo film di classe sulla gelosia e sul suo potere di sconvolgere l'animo di chi ne è affetto. Il film rivela nascondendo e poi scoprendo le varie situazioni. Luca, musicista, è fidanzato con Klara, studentessa prossima alla laurea. ma è tremendamente geloso del suo tutor, così assume un detective per scoprire se c'è [...] Vai alla recensione »
Mi aspettavo qualcosa di buono per la presenza di Santamaria che ha dato prova di essere un buon attore, ma in questo caso anche lui affonda con tutta la nave in un film noioso e che può attrarre l’attenzione dei maschietti, solo per gli svariati nudi presenti e che a mio parare sono anche abbastanza gratuiti. Tanti (troppi) i difetti: un montaggio fatto ad accettate con la segretaria [...] Vai alla recensione »
mi avevano consigliato questo film come caso di storia reale... peccato poi essersi rivelato un film brutto, senza storia con una recitazione mediocre da parte di tutti e davvero infantile. Meglio fare una passeggiata che perdere un'ora e mezzo davanti allo schermo a vedere un'oscenità simile.
Cinema italiano in crisi? Ennesima dimostrazione del perchè. Storia da sbadigli, prevedibilità a 360 gradi, recitazione sottozero. Faenza ci butta qualche nudo (interessante quello della Chiatti) dato che non riesce a fare meglio.
attori che non trasmettono la giusta dose di follia che è insita in chi è "affetto" da gelosia.film costruito male,niente suspance,niente intrigo solo tante parole
La gelosia quando porta all'ossessione, alla pura follia. Questo è quello che succede al protagonista, roso dalla tarma del dubbio (per lui assoluta certezza) che la fidanzata Laura Chiatti lo tradisca. E averne la certezza lo aiuterà ad accettarlo, non ad uscirne o guarirne. Un pò confuso nel complesso.
Il film è un po' troppo verboso e ha sicuramente alcune lacune di sceneggiatura ma ha il pregio di affrontare il tema della gelosia in maniera inconsueta e leggera. L'apparente semplicità nasconde spesso arguzia e profondità.Peccato il doppiaggio!
Il film di Roberto Faenza tratta dall’omonimo romanzo del ceco Michal Viewegh, esplora il tema della gelosia volando basso, molto basso, dialoghi didascalici, suonerie polifoniche che trillano a ogni ora del giorno e della notte, doppiato malissimo, incapace di sorprendere, prevedibile, brutto. C’è un’inquadratura magnifica sparata a tutto schermo del seno destro di Laura Chiatti, poco, per definire [...] Vai alla recensione »
La gelosia, si la gelosia ti fa diventare matto... é stato un film interessante, che tratta il tema della gelosia.... Purtroppo molte persone sono gelose e talvolta la gelosia in un rapporto ci sta, ma quando è troppa è troppa...
Del film mi sono piaciute la storia e l'ambientazione, molto meno la scelta degli attori e dell'autodoppiaggio.La sensazione che ne ho avuto è quella di una sorta di scollamento tra i personaggi (non gli attori) e la realtà circostante. Per capirci: avete visto "I giorni dell'abbandono"? Ebbene,qui i personaggi sono vivi, reali, integrati e amalgamati nella realtà di cui fanno parte, mentre ne "Il [...] Vai alla recensione »
Un disgustoso ritratto della perversione/gelosia umana in confezione ultra patinata con veduta su Praga. Peccato che non ci sia nemmeno la minima intenzione ad approfondire caratteri e situazioni e che l'unico versante privilegiato sia quello pruriginoso. (non) Interpretato in maniera scandalosa da un irriconoscibile Santamaria e dalla sopravvalutata Chiatti, e sulla modalità del doppiaggio meglio [...] Vai alla recensione »
Il merito principale del film, e in definitiva l'unico, è quello di affrontare il tema della gelosia fino in fondo (vale a dire fino alla morbosità). La trama però, nonostante alcuni colpi di scena (tutto sommato prevedibili) risulta poco credibile, e non c'entra il grottesco: semplicemente, lo stile è quello di una soap-opera, roba da casalinghe annoiate o adolescenti [...] Vai alla recensione »
Non mi è piaciuto nell insieme. Varie parti senza senso, anche il finale.
Alla luce dell'inchiesta giudiziaria sul Consorzio Venezia Nuova diretto dal padre del regista Carlo Mazzacurati, il film di Faenza svela l'opacità di certe operazioni cinematografiche distribuite dalla Medusa. Una stanca miscela di erotismo alla maestro Tinto Brass, di psicanalisi alla Massimo Recalcati e di romanzo sociale alla Charles Dickens apparentemente senza senso che cela in realtà uno spot [...] Vai alla recensione »
Faenza, capace in precedenza di lavori di ben altro spessore (vedi Prendimi l'anima, L'amante perduto and so on), inciampa in un film che lascia ben poco dopo averne concluso la visione. La storia risulta assolutamente banale e altrettanto banale è il ricorso a scene di nudo per situazioni che potevano venire espresse con maggior eleganza. La cosa che balza immediatamente all'occhio è il mancato approfondim [...] Vai alla recensione »
ORRENDO. I POCHI COMMENTI A FAVORE DEL FILM SONO DI AMICI DEL REGISTA O DEL CAST ECC. ORRIDO - ORRIDO - ORRIDO. LA GENTE IN SALA RIDEVA... CHIEDERO' I DANNI...!!
L'ennesima prova di agonia del cinema Italiano, avendo perso le speranze da anni, rimango basito da come si perseveri a produrre queste pellicolo sterili, puoerili e scontate, come si possano far passare per attori questi figli della Tv di costume che spacciano per artisti. Un film evitabilissimo, recitazione imbarazzante, trama inesistente. Se in questo periodo di crisi avete soldi da buttare [...] Vai alla recensione »
Un mostro si aggira per il cinema italiano. Ha "gli occhi verdi e si prende gioco della carne di cui si nutre". È la gelosia. Al centro del mirino fotografico c'è Laura Chiatti, fresca martire di Iago, nuovamente vittima e carnefice di Claudio Santamaria, ne Il caso dell'infedele Klara, dove Roberto Faenza indaga con strumenti contemporanei un sentimento universale. Affiancano i protagonisti, Iain Glen, già cooptato dallo stesso Faenza per Prendimi l'anima, Kierston Wareing (dall'ultimo Ken Loach) e Paulina Nemcova.
La gelosia. Pluriesplorata, dal cinema, specialmente sul versante umoristico, satirico. Qui non si ride. Santamaria è ossessionato dalla possessività verso la bellissima Chiatti. Tanto da affidarsi a un detective. Ma l' assoluta mancanza di prove non gli dà pace. Ed è qui che la faccenda degenera sul piano inclinato della malattia, del paradosso autodistruttivo.
Ha un indubbio sesto senso la rabdomante Laura Chiatti, insuperabile nell'imbarcarsi in brutti film. Dopo l'imbarazzante Iago, rieccola in un altro personaggio involontariamente comico, ancora, almeno per un breve tragitto, a Venezia, e, nuovamente afflitta da un ganzo morbosamente geloso. Il caso dell'infedele Klara, che il raffinato Roberto Faenza ha tratto dall'omonimo romanzo di Michal Viewegh, [...] Vai alla recensione »
Si portano fiori sulle tombe degli amori finiti? O la morte dei sentimenti non ha l' ineluttabilità del fine-materia? Il nuovo film di Roberto Faenza, genere sentimentale - il nostro cinema non dà mai il meglio di sé, come quello francese, addentrandosi nei territori scoscesi della gelosia, del possesso, della passione, di cui Chabrol è guida suprema - escalation erotica sul tema dell'accettazione [...] Vai alla recensione »
Roberto Faenza, autore dalla forte connotazione europea e introspettiva, attinge spesso e volentieri alla letteratura. Ma con «Il caso dell'infedele Klara» - a differenza di altre operazioni cineletterarie con le quali era più a suo agio - ha dovuto fare i conti con la problematica trasformazione in armonia stilistica e coerenza linguistica di un compromesso coproduttivo.
Laura Chiatti è protagonista sia di «lago» dì Volfango De Biasi sia di «Il caso dell'infedele Klara» di Roberto Faenza. Che, partendo da Shakespeare l'uno, e dall'amore ai tempi del web l'altro, arrivano alla medesima conclusione. Bella, bionda e molto sexy. Non si divide tra due uomini, ma tra due film. Laura Chiatti è, infatti, la protagonista sia di Iago sia di Il caso dell'infedele Klara.
Un film sulla gelosia, emozione doppia: drammatica per il dolore che suscita nel geloso, ridicola per come il geloso viene visto dagli altri. Una duplicità fluttua su tutto il film. La coppia protagonista (il bravo musicista Santamaria, la Chiatti studentessa universitaria) è italiana, la città dove vive è Praga (assunta nella sua realtà, senza tentare di farla passare per Firenze o la Grecia): in [...] Vai alla recensione »