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Telefilm Mania: Cold Case, giustizia a tempo

In Italia la giustizia è elefantiaca, in USA ha la memoria di un elefante: il caso Cold Case.
di Stefano Cocci

Il produttore Jerry Bruckheimer fa centro anche in tv

mercoledì 6 febbraio 2008 - Rubriche

Il produttore Jerry Bruckheimer fa centro anche in tv
In Italia i processi, se va bene, durano 20 anni e spesso si risolvono con un buco nell'acqua, un annullamento in Cassazione o perdita di memoria dei testimoni causa arteriosclerosi. Negli Stati Uniti, invece, hanno pensato una serie televisiva che scioglie i casi irrisolti. Sono i cosiddetti "Cold Case", delitti rimasti insoluti per decine e decine di anni. Segno del tempo e, soprattutto, di due popoli profondamente differenti: noi, restiamo per dei lustri in un'aula di tribunale, nello stesso periodo gli americani indagano... "Cold Case" è anche il titolo di un telefilm, giunto alla quinta stagione, prodotto da quel gran volpone di Jerry Bruckheimer.
Cold Case ha una struttura molto forte e formattizzata: ogni puntata si apre con una scena del passato, un momento di vita quotidiana assolutamente innocente e innocuo in cui si vede la vittima; si passa al recupero del cadavere, le prime indagini e l'archiviazione del caso, poi si arriva ai giorni nostri, quando emerge una nuova prova, un testimone o sono recuperati dei resti mortali che inducono la polizia di Philadelphia a riaprire un caso. Qui entra in azione il detective Lilly Rush e la sua squadra.

Stile e produzione
Anche dal punto di vista della regia, Cold Case non rinuncia a caratteristiche forti per dare una impronta ben precisa non solo alla serie in generale ma anche a ciascun episodio. Infatti, ogni puntata ha un registro stilistico ben definito e utilizza delle inquadrature e angoli particolari, una fotografia con una predominante come per i flashback, proposti in bianco e nero se riguardano gli anni '50, seppia se risale al periodo fra le guerre mondiali mentre si cerca sempre di utilizzare la pellicola adottata al tempo del flashback. A volte lo schermo è diviso, per proporre diverse visuali o approcci a una situazione.
Spesso film celebri sono utilizzati come ispirazione. È stato il caso di La febbre del sabato sera, Rocky, Wall Street, Salvate il soldato Ryan, I segreti di Brokeback Mountain e Fight Club.

Musica
Un'impronta forte è data anche alla colonna sonora di Cold Case. Il tema principale della serie è una citazione di "Nara" by E.S. Posthumus con un'introduzione del compositore Michael A. Levine. Più importante però, è la scelta di utilizzare solo brani prodotti e trasmessi nell'anno di riferimento del delitto investigato. Per cui, quando Lilly Rush deve indagare un omicidio avvenuto nel 1994, sono notevoli i rimandi a Kurt Cobain e alla musica grunge che i Nirvana contribuirono a rendere popolare in tutto il mondo. In altri, sono utilizzati brani di un solo musicista o cantante, come nel caso di Johnny Cash, John Mellencamp, Bruce Springsteen, Tim McGraw, U2 e Bob Dylan. C'è stato, inoltre, un episodio ispirato ai brani e alle musiche del Rocky Horror Picture Show e Cabaret.

Curiosità
Un personaggio di Cold Case è apparso all'interno di un episodio di CSI: NY. Si tratta di Scotty Valens, interpretato da Danny Pino, che viaggia fino a New York quando scopre che la detective Stella Bonasera (Melina Kanakaredes) è collegata a un vecchio caso irrisolto. Non era mai accaduto che il crossover si verificasse tra serie indipendenti mentre spesso è avvenuto all'interno della franchigia CSI.
Cold Case ha scatenato anche polemiche con associazioni religiose come è accaduto per una puntata in cui una comunità cattolica "puniva" una adepta che minacciava di rivelarne i segreti, uccidendola con la lapidazione. La puntata ha scatenato le proteste del "Culture & Media Institute", che ha accusato l'episodio "That Woman", andato in onda lo scorso 30 settembre, di essere un "un esercizio di bigotta e Cristofobica fantasia". La stessa associazione ha recentemente puntato l'indice contro Oprah Winfrey per aver portato in trasmissione una coppia coinvolta in una relazione aperta.

Kathryn Morris è Lilly Rush
È single e vive con due gatti e ha difficoltà ad avere una vita sociale. Il detective Lilly Rush è la protagonista di Cold Case, un personaggio forte e che non si fa intimorire, affidato al bel volto di Kathryn Morris. Originaria di Cincinnati e cresciuta nel Connecticut, la Morris ha esordito in televisione nel 1991, in un film per la tv. In due occasioni è stata scelta da Steven Spielberg: in A.I. – Intelligenza Artificiale il suo personaggio è stato tagliato in fase di montaggio; in Minority Report è la moglie di Tom Cruise. Ha anche preso parte a un altro film di fantascienza tratto da un libro di Philip K Dick: Paycheck, dove ha recitato al fianco di Michael C. Hall, il Dexter della tv.

Il segreto del mio successo
È uno e molto probabilmente è il produttore. Dietro alle stagioni di Cold Case c'è Jerry Bruckheimer, forse il migliore "sforna – blockbuster" che Hollywood può vantare in questo momento. La lista dei film campioni di incasso da lui prodotti è lunghissima: American Gigolo, Flashdance, Beverly Hills Cop, Top Gun, Bad Boys, Armageddon - Giudizio finale, Black Hawk Down, la trilogia dei Pirati dei Caraibi, Il mistero dei templari e Pearl Harbor. Passando dal grande al piccolo schermo, Jerry per la tv produce la franchigia CSI, dimostrando come abbia un tocco magico nel fare soldi.

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