Vent'anni dopo il 49enne Gance riprende in mano il suo fortunato film pacifista (omonimo nel titolo originale, mentre in italiano si chiamava Per la patria), ne rielabora la sceneggiatura con Steve Passeur, ne elimina la polemica contro il militarismo tedesco e ne fa un seguito, ambientato alla fine degli anni '30, in cui il protagonista assoluto è Jean Diaz (Francen). Il "cattivo" di turno è Henri Chimay (Max) che, ufficiale nella guerra 1914-18 e responsabile della morte di Laurin, ne sposa la figlia Hélène (Devillers) e si appropria di un'invenzione di Diaz. Il quale si reca all'ossario di Douamont e si rivolge ai caduti in guerra per sventare un altro conflitto mondiale.