Anno | 2001 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 152 minuti |
Regia di | Frank Darabont |
Attori | Jim Carrey, Martin Landau, Laurie Holden, Bruce Campbell, Frank Collison, Cliff Curtis Bob Balaban, Jeffrey DeMunn, Hal Holbrook, Brent Briscoe, Ron Rifkin, Gerry Black, David Ogden Stiers. |
Tag | Da vedere 2001 |
MYmonetro | 3,20 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 29 dicembre 2017
Siamo nel 1951, Luke ha un incidente in macchina che gli fa perdere la memoria. Si ritrova in una cittadina della costa californiana, Lawson. Viene riconosciuto dalla gente, ritrovato dal padre che quasi muore di felicità. In Italia al Box Office The Majestic ha incassato 271 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Siamo nel 1951, Luke ha un incidente in macchina che gli fa perdere la memoria. Si ritrova in una cittadina della costa californiana, Lawson. Viene riconosciuto dalla gente, ritrovato dal padre che quasi muore di felicità. Luke era stato dato disperso nel 1944, in Normandia. Scopre di esser stato un eroe di guerra. Recupera anche la sua bellissima ragazza. Tutti lo amano. L'unica cosa che non recupera è la memoria. Col padre ripristina il Majestic, un vecchio cinema. Guardando un film si accorge di conoscerne le battute, perché le aveva scritte lui. Ecco la memoria che torna. Luke è in realtà David, uno sceneggiatore accusato di comunismo dalla commissione per le attività antiamericane, la famosa caccia alle streghe. Riparte un altro film. L'FBI lo trova, lo costringe a comparire. Ma davanti alla commissione, invece di accettare il compromesso propostogli fa un magnifico discorso sui diritti dell'uomo. Torna a Lawson per la felicità di tutti.
Meraviglioso Jim Carrey che finalmente dà prova della sua grande verve recitativa. Film ben fatto, ben confezionato, molto interessante, non ha avuto il successo meritato perché parla dell'America per quello che è, ossia una Nazione di tirannici guerrafondai da una parte e di ignoranti pecoroni dall'altra, produttori perlopiù di paccottiglia.
Questo film strizza l’occhio a una prassi che è vecchia quanto il mondo, quella di costruire accuse inesistenti o risibili intorno a personaggi più o meno pubblici, attuali o future promesse del mondo dello spettacolo. Forse si doveva bloccare la carriera di qualunque potesse in futuro ambire ad una visibilità politica? Guarda caso quella a cui ambiva Ronald Reagan, che a differenza dello sceneggiatore [...] Vai alla recensione »
Il limite dell’opera è molto semplice: in rapporto alla complessità dei temi trattati, è di una banalità sconcertante. Diventa difficile perdonare certe trovate ad un film che ha la pretesa di essere, allo stesso tempo, una storia d’amore, uno spaccato dell’America della caccia alle streghe rosse e, in particolare nella parte iniziale, un classico esempio [...] Vai alla recensione »
Questa non è una recensione. È la trama.
E' un piacere constatare che J.Carrey è anche un buon attore e non solo un clown come in quasi tutte le sue "performances". Il film è troppo poco valutato, come pure F.Darabont, definito regista "old style", "non irresistibile". Beh, lascio a voi i vari Greenaway, Gilliam, Cronenberg, von Trier, Linch, Jarmusch ecc.
E' un piacere constatare che J.Carrey è anche un buon attore e non solo un clown come in quasi tutte le sue "performances". Il film è troppo poco valutato, come pure F.Darabont, definito regista "old style", "non irresistibile". Beh, lascio a voi i vari Greenaway, Gilliam, Cronenberg, von Trier, Linch, Jarmusch ecc.
forse mario_platonov è comunista? non si spiega diversamente...
Frank Darabont non è un regista irresistibile. Adora un cinema “old style” e, affetto dalla sindrome dell’ex sceneggiatore che finalmente non deve subire manipolazioni dei copioni, si adagia sempre su tempi debordanti. 140 minuti Le ali della libertà, 188 Il miglio verde e 151 quest’ultima pellicola sugli anni più brutti della storia hollywoodiana: caccia alle streghe, processi alle convinzioni, vere [...] Vai alla recensione »