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Berlinale, rivivi la storia del festival in streaming su MYmovies

Una rassegna di MYmovies ONE per riscoprire i film presentatati gli scorsi anni all’evento di Berlino, arrivato in questi giorni alla 74.ma edizione. 
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di Luigi Coluccio

martedì 13 febbraio 2024 - mymoviesone

Tra le tante immagini-mondo con cui Berlino si racconta – ed è raccontata – c’è quella di essere l’unica capitale di caratura mondiale ad avere un festival di cinema altrettanto importante. Il Festival Internazionale del Cinema di Berlino (la “Berlinale”) giunge infatti nel 2024 alla sua 74° edizione, che MYmovies coprirà come sempre in diretta. Ma la connessione con il Theater am Potsdamer Platz, sede principale del festival, non finisce qua, perché MYmovies ONE propone una rassegna con tanti titoli presentati negli anni passati nella capitale tedesca, tra Orsi d’Oro e Orsi d’Argento, epoche lontane e vicine, cinema di genere e di ogni genere.

Partiamo dunque con un'opera che subito ammonisce sulla profondità storica e stilistica della proposta, Il posto delle fragole, seconda regia di quel 1957 che è l’annus mirabilis di Ingmar Bergman (negli stessi dodici mesi firmò anche Il settimo sigillo, anche questo disponibile su MYmovies ONE), vincitore del primo premio proprio a Berlino e pietra miliare di tante cose – road movie, giovinezza perduta, realismo pessimista... 


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Il posto delle fragole è la storia di un viaggio che diventa l'occasione per un ripensamento sull'esistenza, una amara, ma forse salvifica messa a fuoco dei propri fallimenti.

Abbiamo poi la trilogia di uno dei più importanti autori europei degli ultimi anni, cioè Christian Petzold: La scelta di Barbara, La donna dello scrittore e Undine – Un amore per sempre ci mostrano in modo semplice e diretto la ricchezza narrativa, formale ed emotiva dell’autore tedesco, qui capace di vincere un Orso d’Argento per la regia come di vedere premiata l’attrice Paula Beer per la miglior interpretazione.

E di grandi nomi del Vecchio Continente è pieno il palmares della Berlinale come il nostro elenco di titoli: c’è la sottile e ambigua decostruzione della coppia parigina Juliette Binoche/Vincent Lindon con Incroci sentimentali di Claire Denis; lo scavo in un pezzo di società cattolica francese tradito dalle molestie compiute da un prete pedofilo in Grazie a Dio di François Ozon; il gioco di segreti del duo Catherine Frot/Catherine Deneuve in Quello che so di lei di Martin Provost.


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Quello che so di lei è la storia di una donna incontra, dopo tanti anni, la giovane compagna del padre defunto. Le due donne dovranno confrontarsi su antichi segreti mai svelati.

L’Europa, poi, la attraversiamo con Treno di notte per Lisbona, per la regia di Bille August e la monolitica interpretazione di Jeremy Irons, dove un professore di filosofia si ritrova a viaggiare dalle Alpi all’Oceano dopo aver salvato una ragazza che stava per buttarsi da un ponte. E all’Europa si tenta di tornare con El abrazo partido – L’abbraccio perduto di Daniel Burman, con al centro le peripezie yiddish-australi di Ariel, giovane ebreo di origine polacche trapiantato a Buenos Aires che cerca di ottenere il passaporto europeo e ritrovare il padre partito anni prima per arruolarsi nella guerra dello Yom Kippur. 

Le stelle e le strisce ci sono, ma più come aura iconica che altro, grazie a Be Kind Rewind – Gli acchiappafilm di Michel Gondry e Life di Anton Corbijn: il primo è una piccola parabola analogica su cosa significa amare il cinema fino ad arrivare a trasfigurarlo, tanto bastano solo le emozioni che provoca ci dicono Mos Def e Jack Black; il secondo è il ritratto fotografico, filmico, letterario, dell’innocenza perduta americana attraverso i mesi trascorsi insieme da James Dean e Dennis Stock (Dane DeHaan e Robert Pattinson) prima di entrare da direzioni diverse nel mito popolare.


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Life racconta Il viaggio di James Dean insieme al fotografo Dennis Stock dal quale nacque non solo una breve e intensa, amicizia ma anche scatti intmi ed eterni dell'immortale attore.

Ma Berlino è anche terra di passaggio, incontro, scontro e deviazioni. Passaggio: Lezioni di persiano di Vadim Perelman, dove ciò che separa la tragedia dalla farsa è sottile come l’idea di partenza del film, cioè quella di un ebreo belga che si ritrova a dover insegnare il farsi al vice-comandante del campo di concentramento in cui è rinchiuso – solo che lui il farsi non lo conosce.

Incontro: Final Portrait – L'arte di essere amici di Stanley Tucci, con gli ultimi giorni e gli ultimi ritratti di Alberto Giacometti alla presenza e alle pose dell’amico scrittore James Lord, per capire come e se è possibile fissare l’arte.

Scontro: The Party di Sally Potter, pinteriano gioco al massacro capitanato da Kristin Scott Thomas su un gruppo di amici che si riunisce per festeggiare la sua nomina a ministro della salute e tutto quello che ne consegue.

Deviazione: Styx di Wolfgang Fischer, solitaria traversata oceanica in barca di una dottoressa tedesca che si ritrova a dover salvare, o forse no, un gruppo di profughi.
 


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