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Diabolik, le sorelle del crimine dietro al mito

La storia di Angela e Luciana Giussani che nel 1962 diedero alla stampa lo scandaloso fumetto. Il documentario Diabolik sono io è ora al cinema.
di Paola Casella

martedì 12 marzo 2019 - Focus

Angela Giussani era speciale: sciava, giocava a tennis, andava a cavallo, aveva conseguito il brevetto di pilota e posato come fotomodella - tutte cose inconsuete, per una donna nata nel 1922. Sua sorella minore Luciana, classe 1928, era stata Miss Sport e seguiva Angela in tutte le sue imprese, compresa quella di fondare e dirigere una casa editrice, l'Astorina. La più grande però è stata inventare un fumetto per adulti, nel 1962 - cioè quando Angela aveva 40 anni e Luciana 32 - che avrebbe fatto epoca: "Diabolik".

E fu subito scandalo. Come racconta infatti il documentario Diabolik sono io, il fumetto ebbe quasi subito un enorme successo di pubblico, ma incontrò anche l'opposizione delle censura e della parte benpensante dell'opinione pubblica, che si scagliò contro quell'eroe di cartone trasgressivo e scostumato.
Paola Casella

Diabolik era un ladro e un assassino che non disdegnava di uccidere anche innocenti, se si mettevano di mezzo fra lui e i suoi piani di fuga o di rapina, e le sue avventure furono additate come un pessimo esempio che legittimava comportamenti devianti e istigava al crimine. Spesso le copie di "Diabolik" furono sottoposte a denunce e sequestri per "incitamento a delinquere" o "oscenità" perché, come ha raccontato il documentario Le sorelle Diabolike mostravano in copertina una donna che nuotava in bikini, o l'(anti)eroe mascherato e la sua compagna che si avvicinavano mano nella mano ad un letto matrimoniale senza essere legalmente coniugati.

Soprattutto, non si perdonava a Diabolik di essere stato partorito dalla mente di due signore bene della buona borghesia milanese che avevano rivelato non solo un notevole spirito imprenditoriale ma anche una conoscenza e un certo apprezzamento del lato dark della natura umana. Le sorelle Giussani, ribattezzate dalla stampa moralista "le sorelle omicidi", "le signore del terrore" o (con condiscendenza) "le maestrine", erano state educate alle Marcelline, l'istituto di suore più conservatore di Milano, deputato a formare le consorti della classe dirigente. Angela aveva in effetti sposato l'editore Gino Sansoni, ma si era poi separata (e negli anni del referendum contro l'abrogazione del divorzio si sarebbe schierata in prima linea dalla parte del no), mentre Luciana sarebbe rimasta sempre "signorina". Il loro desiderio era sempre stato quello di rendersi economicamente autonome, e per "Diabolik" avrebbero formato una redazione sempre più al femminile, andando persino a volantinare alla stazione Nord di Milano per far conoscere il loro fumetto per adulti.


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