Dwayne Johnson è forse l'unico eroe che il cinema americano ha prodotto in quest'epoca. Ora al cinema con Rampage - Furia animale.
di Lorenzo Ciofani, vincitore del Premio Scrivere di Cinema
Magari a volte tendiamo perfino a sottovalutarlo, Dwayne Johnson. Benché non si faccia più accreditare col suo nome da wrestler da almeno dieci anni, capita ancora molto spesso di chiamarlo così come l'abbiamo conosciuto sul ring: The Rock. D'altronde lo pseudonimo indovina con mirabile efficacia l'essenza del suo divismo, solido e massiccio, e una conferma abbastanza eloquente ce la dà proprio questo Rampage - Furia animale, dove Johnson interpreta (interpreta?) un uomo fuori dal normale: primatologo geniale, empatico, un po' tamarro, praticamente indistruttibile, che parla con i gorilla, seduce le giovani studiose senza portarsele a letto, ferma i poliziotti pronti a sparare, combatte i mostri, per tacere delle modalità con cui riesce a salvarsi nelle situazioni più improbabili.
Quando ha a che fare con l'intrattenimento per il pubblico più o meno infantile, Johnson porta in dote qualcosa di unico: se stesso. Dominante, forte, sorridente, addirittura senza età per lo sconfinato bagaglio di esperienze accumulate.
Come in Viaggio nell'isola misteriosa (ex decrittatore della Marina) o Jumanji - Benvenuti nella giungla (guarda la video recensione) (archeologo ed esploratore), nella sua immagine collimano la dolce autorevolezza della figura paterna e il carisma di un supereroe privo di superpoteri, con un'accattivante estetica esotica che rivela le origini samoane.
In questo filone avventuroso e di puro divertimento, il suo corpo erculeo presuppone la violenza solo in quanto extrema ratio per la difesa dei più deboli, se non addirittura del mondo intero come accade nel roboante Rampage, pressoché un trailer dell'ipotetica campagna elettorale per la presidenza (pare ci stia pensando davvero). Sempre dalla parte dei buoni, Johnson è forse l'unico eroe che il cinema americano ha prodotto in quest'epoca, sicuramente uno dei divi più paradigmatici. È proprio attraverso il suo corpo, allenato alla lotta tra pari ma offertosi alla protezione di quasi tutto il mondo, che risponde al cronico bisogno di fiducia della nazione. A partire dai bambini, che vedono in lui l'eroe macho e gentile. Ma anche degli adulti, che Johnson raggiunge in mille modi: entrando da star in una fortunata serie (Fast & Furious), imponendosi come icona del film muscolare (Snitch - L'infiltrato, Pain & Gain - Muscoli e denaro, San Andreas), elargendo dosi di testosterone ad un anacronistico revival (Baywatch)...