Le conseguenze dell'amore tra adulti
Innamorarsi da adulti è una questione di fortuna. Quando, dopo sette anni di vita solitaria, ritmata da fasi di nevrotiche manifestazioni di disperazione alternate a periodi di stallo emotivo, l'attempato John C. Reilly incontra la dolce e premurosa Marisa Tomei, sembra avvenire una piccola magia. In Cyrus, ironica commedia girata da Jay e Mark Duplass, l'amore nasconde qualcosa di inquietante, di apparentemente innocuo, in realtà disarmante: un figlio ventunenne mammone che mai permetterebbe a un altro uomo di portargliela via lontano da sé. Se il ragazzo non spicca per maturità, si può dire altrettanto del 'rivale' Reilly che prende la disputa tra i due come una sfida da portare avanti a suon di dispetti e squallidi sotterfugi. C'è lo spazio per riflettere sui rapporti tra persone fisiologicamente adulte ma ancora acerbe – e decisamente in ritardo – sul raggiungimento della maturazione, ma c'è anche il modo per sorridere delle tragiche conseguenze delle debolezze umane. La Tomei non si spoglia più, Reilly prende in giro se stesso come non aveva mai fatto prima, e Jonah Hill si cuce addosso un personaggio fastidiosissimo ma autentico, un ingrato attaccabrighe che difende la mamma dai presunti attacchi esterni al loro rapporto. L'indipendenza dai genitori? Secondo il giovane è inutile e deleteria. Ma il tempo delle mele sta per finire anche per lui.

Amori e conflitti tra Usa e Gran Bretagna
Bill Clinton e Tony Blair. Prendere due personalità così importanti (e ingombranti), analizzarle e metterle insieme in un solo film è, già da solo, un punto di partenza audace e coraggioso. Se poi aggiungi un cast di attori professionisti come Dennis Quaid (Clinton) e Michael Sheen (nuovamente nei panni di Blair dopo la fortunata esperienza di The Queen e il film tv The Deal) e li fai muovere assieme nello spazio scenico di Casa Bianca e Downing Street, è difficile riuscire a deludere il pubblico. Così deve aver pensato il regista Richard Loncraine che, dopo commedie e drammi più o meno rilevanti, punta in alto e dirige I due presidenti con garbo e discrezione. Se lo stile non si lascia affascinare da trucchetti formali e virtuosismi di macchina ma si mantiene delicato, il contenuto è ricco di balzi e rimbalzi che toccano la Storia, costruendola di giorno in giorno tra le mura delle due residenze presidenziali. L'amicizia tra i due protagonisti comincerà a dare segnali di cedimento solo con la comparsa dello scandalo Lewinsky e con l'inasprimento dei conflitti con il Kosovo, motivo di discussione e poi di separazione definitiva tra due grandi caratteri politici. Tra compromessi e macchinazioni, l'amore per la politica fatica a sopravvivere.

Le possibilità di un mondo migliore
Paolo Rossi sceglie di raccontare le difficoltà degli operai della Fiat di Pomigliano. Mette da parte la sua esuberanza e mette al centro dell'attenzione l'ingiustizia subita di chi ha perso il lavoro, o è in cassa integrazione da anni ma ha ancora voglia di combattere. L'arresa non rientra in RCL – Ridotte Capacità Lavorative, così come il realismo non sembra più rappresentare il modo migliore per raccontare l'Italia contemporanea. Paolo Rossi crede ormai che la fantascienza sia il genere adatto perché l'unico a unire l'assurdo all'umano. E così potremmo non sorprenderci se Shakira diventasse una paladina della giustizia, schierata dalla parte dei lavoratori assieme a Nino D'Angelo, novello e strambo rappresentante della dottrina marxista. Dalla storia vera (recente e non ancora conclusa) della crisi della Fiat al dramma più intimo del nuovo film di Susanne Bier, In un mondo migliore, dove le nuove generazioni di piccolissimi sembrano non riuscire a sfuggire alla seduzione del male. Dopo essere stati vittime delle angherie di alcuni bulletti a scuola, due bambini cominciano a percorrere la strada della violenza, decidendo di non voler fare più ritorno a casa. I genitori, seppur coscienziosi, stanno a guardare impotenti. Ancora una volta la regista danese ci racconta una storia crudele fatta di sentimenti contradditori che si inseguono in un balletto umano dai risvolti preoccupanti.