Anno | 2010 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Jay Duplass, Mark Duplass |
Attori | John C. Reilly, Jonah Hill, Marisa Tomei, Catherine Keener, Matt Walsh, Tim Guinee Jamie Donnelly, Katie Aselton, Steve Zissis, Jerald Garner, Kathy Wittes, Sean Paul Hackett, Newell Alexander, Steve Alterman, Mitch Carter. |
Uscita | venerdì 10 dicembre 2010 |
Distribuzione | 20th Century Fox Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,87 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 17 dicembre 2010
La storia di un adulto costretto a scontrarsi con la gelosia del figlio mai veramente cresciuto della donna di cui si è innamorato. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Cyrus ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 8,3 mila euro e 5,8 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Los Angeles. John, divorziato da sette anni, conduce una vita solitaria. Nel momento in cui gli annuncia che sta per risposarsi è l'ex moglie a spingerlo a cercare una nuova compagna. La trova in una donna che ha un segreto che viene presto svelato: ha un figlio ventunenne che ha allevato da sola e che le è molto attaccato. Quando Cyrus vede che tra la madre e John la situazione rischia di divenire seria fa di tutto per tenere la madre per sé.
John C. Reilly è sicuramente uno dei caratteristi americani più versatili e sensibili. Si trova così a lavorare con i fratelli Duplass (che girano in progressione cronologica i loro film lasciando agli attori ampie libertà) i quali ne fanno il coprotagonista di una delle commedie più amare del cinema americano recente. Coprotagonista perché John (adulto/bambino che ha ancora bisogno della ex moglie per cercare di fare chiarezza nella propria situazione) si trova a fronteggiare un bambino che non vuole diventare adulto: Cyrus. È in questo confronto (che ha una forte aderenza alla realtà nella costruzione delle psicologie dei due personaggi) che le situazioni classiche da commedia si traducono in una disillusa lettura di comportamenti difficili da superare in maniera definitiva.
Cyrus soffre di un ritardo emotivo causato dalla totale assenza di una figura paterna e John non si presenta come il sostituto ideale. È il rivale contro il quale diviene necessario, anzi indispensabile enfatizzare i propri punti deboli (le crisi di panico ad esempio) per riuscire a far sì che esca dal quadro. La madre, con il sorriso luminoso di Marisa Tomei pronto a trasformarsi in malinconica apprensione genitoriale, è alla ricerca di un difficile punto di equilibrio tra l'esigenza di tornare a vivere la propria vita affettiva di adulta in modo pieno e il senso di colpa che Cyrus sa bene come ravvivare.
Intendiamoci: le situazioni divertenti nell'incontro/scontro Cyrus/John non mancano ma rimandano sempre a dinamiche di sofferenza interiore che attendono un (lieto) fine.
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basato su dialoghi intensi e situazioni paradossali miste a humor ma con toccante tristezza per il tema svolto,questo film rappresenta un bel momento del cinema americano,john c. reilly sempre in bilico tra il serio ed il faceto.
SCONTATO CON QUALCHE SPUNTO DI SIMPATIA. LA TOMEI MI E' SEMPRE APPARSA FUORI RUOLO E INVEROSIMILE COME MADRE. LA GELOSIA E LA REDENZIONE DI UN FIGLIO "MAMMONE" APPARTIENE ALLA LETTERATURA DI OGNI TEMPO E TRASFERIRE QUESTI SENTIMENTI IN UN FILM NON E' SICURAMENTE AGEVOLE NE TANTO MENO ASSICURA UN BUON RISULTATO. IL FILM E' ONESTO; NON TRASCINA MA NON ANNOIA E NELLO SCENARIO CINEMATOGRA [...] Vai alla recensione »
Interessante la caratterizzazione dei personaggi e il tema prescelto. Peccato per il finale raffazzonato e sbrigativo.
Quanto le relazioni più intime, come ad esempio quella madre-figlio, possono essere cariche di mistificazioni? Una storia d’amore coinvolgente può nascere anche fuori sincrono rispetto a rapporti e responsabilità genitoriali già consolidati? Cyrus ha forse trovato anche un padre.
Sorridente, disponibile e, a ragione, soddisfatto del film che ha portato a Locarno e del suo personaggio. È John C. Reilly, protagonista del buon Cyrus dei fratelli Jay e Mark Duplass. L’attore, che ha lavorato per De Palma, Allen, Malick, Altman, è stato in tre film di Paul Thomas Anderson (Sydney, Boogie Nights e Magnolia), nonché in The Hours e in Chicago, è noto soprattutto come grande caratterista e negli Usa come comico per la partecipazione a popolari show televisivi.
Potremmo chiamarla la legge di Mammuth: per fare un film bizzarro ci vogliono due registi. Se poi si tratta di due fratelli come Jay e Mark Duplass, campioni di cinema a basso costo con dialoghi ipertrofici e personaggi stravaganti, il film sarà anche perverso. Come il conflitto base di Cyrus, che ruota intorno alla guerra senza esclusione di colpi fra un 45enne divorziato (lo spiritato John C.
"Cyrus" amuses and unnerves in equal measure. A comedy of discomfort that walks a wonderful line between reality-based emotional honesty and engaging humor, it demonstrates the good things that happen when quirky independent style combines with top-of-the-line acting skill. That style belongs to the writing-directing brother team of Jay and Mark Duplass, stalwarts of the bargain-basement approach [...] Vai alla recensione »
John è il prototipo dell'imbranato. Lo scopriamo subito quando l'ex moglie gli entra in casa e lo scopre mentre fa sesso. Grande imbarazzo. Anche perché lo sta facendo da solo. Inizia così Cyrus, il film diretto dai fratelli Duplass, che ha ottenuto recensioni più che lusinghiere negli States. La storia prosegue con l'ex moglie che gli annuncia il suo nuovo matrimonio e lo esorta a uscire dall'apatia [...] Vai alla recensione »
Tra lui e lei, un 40enne malinconico e un po' imbranato fondato sull'attore-personaggio Reilly, e la sexy ma cauta mamma Marisa Tomei, si mette Cyrus, macchina da umorismo intimista visceralista nella carne pesante di Jonah Hill, star dei teenager americani. Ragazzone mai cresciuto, capace di furbe e cattive ritorsioni sull'innocente aspirante per bloccare un matrimonio che smantellerebbe il rapporto [...] Vai alla recensione »
"Non scoparti mia madre" protesta Cyrus. "E meglio che ti ci abitui" replica John. Il piccolo film dei fratelli Duplass, gentile e spassoso ma con un punta amarognola, sta tutto qui: nello scontro forsennato, alle spalle dell'amato oggetto del desiderio, tra i due uomini rivali, l'uno depresso e ultraquarantenne, l'altro geloso e appena ventenne. Quanti figli che mal sopportano il nuovo fidanzato di [...] Vai alla recensione »
Jonah Hill turns up again in “Cyrus,” but whereas in “Greek” he wears his hair in its customary fleecy aureole, with a shadow of music-industry stubble, here he’s as clean-shaven as a deacon, and his hair is tightly cropped. The change has the effect of making his eyes seem more pronounced, his bulk larger, his personality more aggressive. As Cyrus, a twenty-one-year-old living with his single mother, [...] Vai alla recensione »
It's outrageous, twisted fun when boy meets girl, plus one. Divorced, depressed John, played with impeccable comic timing by John C. Reilly, having just made a drunken ass of himself at an L.A. garden party, staggers into the bushes to pee. Enter Molly, played with an irresistible blend of humor, heart and hotness by Marisa Tomei, having just taken a peek at this strange guy enjoying a blissful stream [...] Vai alla recensione »
Mentre in Italia si lacrima ancora alla ricerca di giovani registi che ripetano storici fasti dei nobili padri, negli Usa si è di recente affermato il mumblecore: cinema del borbottio, videocamera digitale spinta usata spesso in interni, chiacchiericcio più importante dell'azione, fascia anagrafica di protagonisti (e presunti spettatori) di 25-40enni.
Molly e John si conoscono a una festa e si innamorano contro ogni pronostico. Lui è un divorziato depresso cronico, lei una madre single. Eppure le cose sembrano funzionare davvero… finché non entra in scena Cyrus, il figlio di Molly: un musicista New Age che con la mamma ha un rapporto quanto meno particolare. Commedia sentimentale a suo modo insolita, con ottimi attori.
È di moda (vedi anche Joe goes boating di Philip Seymour Hoffman) la storia dell' uomo di mezza età, bruttino e imbranato, che trova finalmente la donna giusta ma deve superare grossi ostacoli al trionfo dell' amore. In questa commedia, presentata a Locarno e al TFF, l' ostacolo è davvero ingombrante: un figlio di un quintale e mezzo e di ventun anni, Cyrus, che non ha alcuna intenzione di lasciare [...] Vai alla recensione »
Ambientata a Los Angeles, ma pare concepita a Pozzuoli questa commedia drammatica, dove il ventunenne Cyrus, che pare un armadio quattrostagioni ostacola quella specie di Shrek col quale sua madre va a letto, in vista di abbandonare, finalmente, il nubilato. Il fatto è che John, divorziato da sette anni e appagato dalla povera Molly (Marisa Tomei, chi si rivede) non ci sta a dividere il suo amore con [...] Vai alla recensione »