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Philip Glass

Philip Glass è un attore statunitense, sceneggiatore, musicista, è nato il 31 gennaio 1937 a Baltimora, Maryland (USA).
Nel 2007 ha ricevuto il premio come miglior compositore al Critics Choice Award per il film The Illusionist - L'illusionista. Dal 1985 al 2007 Philip Glass ha vinto 3 premi: Critics Choice Award (2007), Festival di Cannes (1985), Golden Globes (1999). Philip Glass ha oggi 87 anni ed è del segno zodiacale Acquario.

La stella del firmamento minimalista

A cura di Fabio Secchi Frau

Ripetitività, evocazione, simmetria. Queste solo le tre parole chiave della musica di Philip Glass, il padre della musica minimalista, vale a dire per quel genere che si caratterizza per un tessuto strutturale esclusivamente basilare e costituito da pochissimi elementi. È la stella del firmamento neoromantico, ha brillato dagli anni Sessanta in poi, splendendo veramente solo negli anni Novanta con melodie che riescono a risvegliare il potere sopito delle emozioni, dense e intrise di malinconia, che quasi aspirano a un Nirvana luminoso. Una sensibilità moderna che trova però le sue radici in qualcosa di universale e antico.
Figlio di due immigrati ebrei ucraini, cresce nel negozio di dischi e di radio del padre, ascoltando i grandi compositori moderni come Paul Hindemith, Béla Bartòk e Dmitrij Šostakovi, ma anche autori più classici come Beethoven e Schubert. Attratto dalla musica, prende lezioni di flauto e violino presso il Peabody Conservatory of Music, mentre a 16 si iscrive alla University of Chicago, per studiare matematica e filosofia. Successivamente, decide di specializzarsi alle tastiere e frequenta la Juillard School, conoscendo Vincent Persichetti e William Bergsma, che erano i suoi insegnanti di composizione. Per mantenersi indipendente, non ha paura di fare i lavori più umili, infatti trova impiego come tassista. Negli anni '60, studia con Darius Milhaud, e finalmente comincia a comporre qualcosa: un concerto per violino per una sua compagna di studi, Dorothy Pixley-Rothschild.
Parte per la Francia e nella capitale studia composizione assieme a Nadia Boulanger, grazie alla quale verrà in contatto con molti dei più grandi compositori del XX secolo. Dal 1963 al 1965, passerà le sue giornate ad analizzare gli spartiti dei grandi nomi della musica (Bach e Mozart). È qui che si appassiona anche al cinema, soprattutto alla nouvelle vague francese e a registi come Jean-Luc Godard e François Truffaut. Il periodo francese termina dopo aver collaborato con Ravi Shankar alla colonna sonora del film Chuppaqua (1966). Ma non vuole tornare a casa subito e si rimette in viaggio, questa volta destinazione India, dove entra in contatto con una comunità di rifugiati tibetani, che allora non vivevano certo un buon momento per via delle repressioni della nazione cinese. Si appassiona alla loro causa, diventa buddista e incontra anche il 14° Dalai Lama, Tenzin Gyatso, nel 1972.
Finalmente fa ritorno in America, ricco di esperienze da raccontare e di nuovi sentimenti da comunicare. Dal lavoro con Shankar, nasce il suo stile che deve particolarmente tanto alla musicalità indiana e ai suoi ritmi compulsivi, di cui sono validi rappresentanti le musiche scritte per "Comédie" (1963) di Samuel Beckett e "No. 1", un quartetto d'archi (1966). Ma non basta, forma a New York, con i suoi ex compagni di studi Steve Reich e Jon Gibson, un gruppo con i quali inizia a esibirsi dentro le gallerie d'arte.
Il primo concerto di Philip Glass è una serata alla Jonas Meka's Film-Makers Cinematheque nel 1968, dove suona "Music in the shape of a square for two flutes" e "Strung Out for amplified solo violin". Gli spartiti sono appesi alle pareti e i musicisti devono spostarsi durante l'esecuzione. Il pubblico è entusiasta, per la critica è un colpo di fulmine, ma non riesce a sbancare il lunario solo con la sua musica, così continua a lavorare come tassista a New York, anche se vorrebbe fare diversamente. Inoltre, si improvvisa idraulico e gestisce con Steve Reich una ditta di traslochi, aggiungendo la paga da assistente allo scultore Richard Sierra. L'ambiente che frequenta, fortunatamente, è molto stimolante. Conosce personalità artistiche come Sol LeWitt, Nancy Graves, Laurie Anderson e Chuck Close.
Dopo alcune divergenze con Reich, fonda un proprio gruppo il Philip Glass Ensemble (altrettanto farà Reich fondando il Steve Reich and Musicians) composto da tastiere, flauti (sassofono e flauto) e una voce di soprano. Continua, con la loro collaborazione, a comporre musica minimalista ("Two Pages", "Contrary Motion" e "Music in Fifths") che ben si sposa con documentari come Inquiring Nuns (1968). Poi, però, l'austerità viene meno e la musica si fa sempre più sintetica e ambigua come ne "Music in Similar Motion" (1969), "Music with Changing Parts" (1970) e "Music in Twelve Parts" (1971 -1974), quest'ultimo concepito in un'unica composizione con 12 parti strumentali e poi, successivamente, modificato come un'opera ciclica la cui esecuzione ha la durata di 4 ore.
Sposato con la direttrice di teatro Joanne Akalaitis (1965-1980), avrà da questa due figli (Zachary e Juliet). Poi divorzierà, per sposare la dottoressa Luba Burtyk (1980). Continua a firmare musiche per gli adattamenti della prosa di Samuel Beckett: "The Lost One" (1975), "Cascando" (1975), "Mercier and Camper" (1979), "Endgame" (1984) e "Company" (1984), che saranno alternativamente amati/odiati da Beckett stesso. Continua anche a sfornare opere strumentali, da "Antoher Look at Harmony" (1975) a "Fourth Series" (1978-1979) e dalla collaborazione con Robert Wilson, nascerà una trilogia di ritratti: "Einstein on the Beach", centrata sulla figura di Albert Einstein, dove figurano il suo gruppo, un violino solista, un coro e degli attori, seguito, negli anni Ottanta, da "Satyagraha", incentrata sui primi anni di vita del Mahatma Gandhi e sulle sue esperienze giovanili in Sudafrica, composta per un'orchestra sinfonica, e "Akhnaten" (1983-1984), ritratto del faraone Akhenaon, una composizione vocale e orchestrale, cantata in accadico, ebreo e antico egiziano.
Sempre grazie a Wilson nasce la stesura di un'altra opera "The Civil Wars", che debutta all'Opera di Roma. Nel 1983, non va dimenticata la collaborazione con il regista Godfrey Reggio che lo vorrà come autore della colonna sonora dei suoi documentari: Koyaanisqatsi (1982), Powaqqatsi (1988) e Evidence (1995). Forte fu anche la cooperazione con Peter Greenaway, per il quale firma le musiche dei documentari per la tv Quattro compositori americani (1983) e A Walk Through Prospero's Library (1991).
Il cinema a soggetto lo chiama con Paul Schrader che vuole Glass per Mishima - Una vita in quattro capitoli (1985), vincendo un premio per il Miglior Contributo artistico al festival di Cannes. Ma non solo questi film: Hamburger Hill (1987) di John Irvin e l'italiano La chiesa (1989) di Michele Soavi, offrono all'autore la possibilità di diffondere la sua squisita musica, anche in generi popolari come il bellico e l'horror.
Con l'arrivo degli anni novanta, si risposa per la terza volta: Candy Jernigan è la nuova moglie. E nel 1992, è l'autore delle musiche di Anima Mundi e si presta ancora una volta all'horror firmando le musiche per la serie di film su Candyman (1992). Con grande onore, viene scelto per le Olimpiadi di Atlanta del 1996, sottolineando ancora una volta il suo stile distintivo, spirituale ed evocativo. Motivo che spinge Martin Scorsese a non poter fare a meno di lui per Kundun (1998). Particolarmente apprezzato da autori indipendenti come il suddetto Greenaway, Atom Egoyan e Gus Van Sant, vince un Golden Globe nel 1998, per le musiche di The Truman Show e quasi sfiora l'Oscar per ben altre due volte (la prima era per Kundun) con la partitura musicale di The Hours (2002, che però vince l'Anthony Asquith Award for Film Music ai BAFTA) e di Diario di uno scandalo (2006). Marito di Holly Critchlow, proprietaria di un ristorante, Philip Glass è anche l'editore del TRICYCLE MAGAZINE, una rivista buddista, nonché autore delle armonie di Cassandra's Dream (2007) di Woody Allen.
Da culto underground a stella di primo piano, provocando una compatta e quasi universale unanimità di lodi. Un brillante prestigiatore dell'anima e delle note che si è fatto custode delle lezioni dei più potenti sciamani musicali indiani e li ha trasportati in un mondo moderno, con la sola e unica missione di risvegliare le nostre emozioni, le nostre malinconia. Glass vuole innalzarci verso la luce, verso una nuova sensibilità.

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