Anno | 2016 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Gianclaudio Cappai |
Attori | Michele Riondino, Valentina Cervi, Elena Radonicich, Giordano De Plano, Fabrizio Ferracane Luciano Curreli, Vitaliano Trevisan, Aglaia Mora, Stefano Scherini, Achille Brugnini, Giorgio Carminati. |
Uscita | giovedì 14 aprile 2016 |
Distribuzione | HiraFilm |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,23 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 5 novembre 2018
Bruno porta sulla pelle e nel cuore i segni del suo passato, che lo consumano come la malattia di cui è affetto.
CONSIGLIATO SÌ
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Bruno è gravemente malato di una malattia che ha origini lontane collegate ad un evento traumatico del passato. Sua moglie Elena cerca di stargli vicino ma non le è permesso varcare quel muro che Bruno ha eretto a protezione dell'orrore e della vergogna. Ma il destino vuole che Elena venga chiamata a restaurare un antico dipinto proprio nel luogo in cui è avvenuto l'evento traumatico che ha rivoluzionato la vita di suo marito, che sceglierà di seguirla senza avvisarla che ha un piano prestabilito in mente.
Gianclaudio Cappai debutta al lungometraggio di finzione dopo il successo del corto Purché lo senta sepolto, vincitore al Torino Film Festival, e dopo il mediometraggio So che c'è un uomo. Cappai ha una mano registica felice e una grande capacità di creare atmosfere (in questo caso inquietanti) utilizzando bene gli spazi, con particolare attenzione a quell'architettura agricola e industriale che costituisce il tessuto (anche estetico) del nostro Paese. All'abilità registica però non corrisponde una altrettanto efficace abilità narrativa, e la trama suscita parecchie perplessità. In particolare il personaggio di Elena sembra essere pretestuoso, uno stratagemma per riportare Bruno alle sue radici che però tiene la moglie inspiegabilmente lontana dalla scena in cui si svolge il dramma.
Cappai si cimenta con il noir alimentando quella corrente cinematografica italiana che saggiamente sta riscoprendo i generi, ma non può ignorare l'esistenza di un intero filone internazionale di "film di vendetta" che ha già i suoi maestri in autori come Park Chan-wook, abili soprattutto nella costruzione di sceneggiature che funzionano come congegni ad orologeria.
Il quartetto di interpreti è molto efficace (e ben diretto) ma le loro motivazioni e il loro arco narrativo non sono sufficientemente sviluppati. Per contro Cappai è estremamente evocativo nel creare (coadiuvato dallo scenografo Alessandro Bertozzi) un habitat originale per i suoi personaggi, che comprende una fornace dantesca capace di conciliare artigianalità italiana e istinti mefistofelici universali, giacché c'è chi è "incline al male fin dalla nascita".
Anche la metafora del fuoco che, come la rabbia e il rancore, va alimentato affinché continui a consumare le anime dei dannati è cinematograficamente interessante. Se per il prossimo lungometraggio (perché il regista merita sicuramente altre occasioni) Cappai saprà costruire una sceneggiatura all'altezza delle sue intuizioni visive sarà premiato da pubblico e critica.
SENZA LASCIARE TRACCIA disponibile in DVD o BluRay |
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Si tratta di un noire lungamente studiato, il cui montaggio finale si commenta ottimamente da sé. Gli attori danno viva prova di spessore e la giovane regia ha saputo creare la giusta alchimia. Il film è ricco di simbologia: - le ferite del protagonista (le ustioni della fornace, le cicatrici dell'intervento e quelle psicologiche) - il quadro del '400, velato dal tempo, d [...] Vai alla recensione »
Un un bel film, che sorprende e lascia spiazzati a momenti. Bello lo svolgersi dei fatti che fa capire coi giusti tempi la storia; bella la storia della coppia, complice ma al tempo stesso estranea; bella la location, la fornace (anche interessante da vedere) risulta estremamente coinvolgente, ti sembra quasi di sentire il calore di quel fuoco che prende il sopravvento.
Il film rimane, lascia traccia. Rimane l'inquadratura su due vite che ti passano accanto, come un treno in corsa dove la luce accesa di qualche finestrino lascia l'espressione umana che raccoglie gioia e dolore in un unico punto. E' il tempo che mi ha colpito. Il tempo breve della vita che è tutto dentro un'azione. Cerco di spiegarmi. Ho visto il tempo come qualcosa dalla parte dell'uomo.
Questo film lascia il segno. Un colpo dritto dritto nello stomaco, era da tanto che non mi succedeva in sala. Ho ritrovato tantissime cose (omaggi nostalgici) al cinema grandioso e indipendente della New Hollywood. Una storia ben diretta e scritta, il regista muove le sue pedine in modo sicuro come se fosse già un grande regista affermato e con tantissimi film alle spalle, guida la sua storia senza [...] Vai alla recensione »
Senza lasciare traccia è un film che ti prende al cuore, inquieta e disturba, un po' come è tormentato il suo protagonista (uno straordinario Michele Riondino) che non riesce a lasciare andare il passato e il dolore che racchiude, ma in questo modo è come bloccato in un dolore perenne che sembra a tratti togliergli addirittura il fiato. Il luogo dove tutto è iniziato e dove tutto sembra destinato [...] Vai alla recensione »
Dopo un delicato intervento chirurgico, Bruno (Michele Riondino) sta ancora combattendo con il suo male. Convalescente, decide di accompagnare la moglie Elena (Valentina Cervi), restauratrice, convocata in un borgo lontano per il recupero di un quadro antico. Lei non sa che proprio in quel luogo Bruno trascorse l'infanzia e che là accadde un evento traumatico cui lui attribuisce l'insorgenza della [...] Vai alla recensione »
Allo spettatore non sono dati punti di riferimento sin dalle prime inquadrature. Si richiede uno spettatore attento, dall’occhio concentrato, dall’animo vispo. E’ come essere su un’altalena: un attimo siamo lanciati nel presente e l’attimo dopo veniamo spinti nel passato. Un flashback ombroso accompagna come un leitmotiv tutto il film.
Noi siamo le cicatrici che nascondiamo. Non c'è nessuno al mondo che non porti i segni, sul corpo o nell'anima, di un errore o di un dolore. La vita va avanti ma le cicatrici rimangono; servono da monito, da avvertimento. Nascoste tra le pieghe del trauma che le ha generate, alcune cicatrici continuano a crescere indisturbate, come metastasi. Il protagonista di questa storia, Bruno, non ha mai affrontato [...] Vai alla recensione »
Approfittando di un viaggio di lavoro della compagna, Bruno (Un ottimo Michele Riondino) cerca forse per la prima volta di affrontare i presunti responsabili del male che lo sta logorando dentro e fuori; riuscirà a guarire come credeva? Recuperato in Dvd, il film di Cappai si è rivelato per me molto interessante sia per la tematica che per l'immaginario visivo trasposto in scena. [...] Vai alla recensione »
Più che un lungometraggio,il film di Gianclaudio Cappai sembra essere un cortometraggio allungato. La trama, molto scarna, passa in secondo piano rispetto alla volontà del regista di ricreare atmosfere ruvide, colori sgranati e personaggi segnati dalla fisicità. Il messaggio è interessante: l'idea della vendetta è più forte della vendetta stessa e può diventare una malattia che corrode l'anima e il [...] Vai alla recensione »
Si tratta di un noir lungamente studiato, il cui montaggio finale si commenta ottimamente da sé. Gli attori danno prova di spessore e la regia giovane ha saputo creare la giusta alchimia. Il film è ricco di simbologia: le ferite del protagonista (le vecchie ustioni della fornace, le cicatrici dell’intervento e quelle psicologiche), il quadro da restaurare del '400, velato dal tempo (senza dimenticare [...] Vai alla recensione »
Un un bel film, che sorprende e lascia spiazzati a momenti. Bello lo svolgersi dei fatti che fa capire coi giusti tempi la storia; bella la storia della coppia, complice ma al tempo stesso estranea; bella la location, la fornace (anche interessante da vedere) risulta estremamente coinvolgente, ti sembra quasi di sentire il calore di quel fuoco che prende il sopravvento.
Ho visto un gran bel film,un ottimo esordio, un film dove si percepisce l'urgenza e il bisogno di realizzare un opera cinematograficamente perfetta e ben orchestrata. Consiglio la visione perché è questo il cinema giusto quello che non ti aspetti quello che rende omaggio al vero cinema con una poetica originale e brillante.
Bella la fotografia, le riprese sono ricercate nei particolari. La storia interessante ti tiene sospesa fino all'ultimo. I dialoghi e l'intreccio sono in sintonia con le musiche in un crescendo di eventi ed emozioni.
Un paesaggio nella nebbia, un uomo alla ricerca dell'origine del suo male, un dramma che cresce ricomponendo i diversi pezzi in un affresco inquietante come il quadro che nel film viene restaurato: Senza lasciare traccia è un film diverso, originale, dal grande impatto visivo e sonoro, dal soggetto sorprendemente attuale, dalla profonda necessità interiore. Consiglio vivamente. Voto 4/5
Lui ha una malattia grave, lei è una restauratrice che sta partendo per un nuovo lavoro. Scoperto il luogo dove la moglie deve andare, il marito decide di accompagnarla per fare i conti con il proprio passato. Gioca sul non visto e sul non detto, tutto è suggerito e grande spazio è dato alla scelta dello spettatore. La scena in macchina è un piccolo miracolo cinematografico: [...] Vai alla recensione »
Un film oscuro e intenso come quando le emozioni determinano non solo il nostro andare ma anche il corpo che ci contiene. E' stato coinvolgente come svegliarsi da un sogno così verosimile da superare il reale. Certi momenti toccano l'intoccabile col coraggio e la trasperenza di un'anima complessa che non vuole fare rumore.
Drammatico per davvero, mai prevedibile, pieno di tensione. Un viaggio al centro del male, ambientato in una campagna grigia, fredda inospitale. Il Cappai's touch si conferma efficace, incisivo e personalissimo. I rassicuranti interni borghesi con l'immancabile contorno di attori gigioni e piacioni a cui ci ha abituato tanto cinema italiano contemporaneo sono lontani anni luce (per fortuna)
Un un bel film, che sorprende e lascia spiazzati a momenti. Bello lo svolgersi dei fatti che fa capire coi giusti tempi la storia; bella la storia della coppia, complice ma al tempo stesso estranea; bella la location, la fornace (anche interessante da vedere) risulta estremamente coinvolgente, ti sembra quasi di sentire il calore di quel fuoco che prende il sopravvento.
Non capita così spesso di imbattersi in un film del genere,un film che ti lascia dentro tanto,un film dove le immagini ti avvolgono e ti penetrano inesorabilmente. Un opera prima molto audace e fuori dagli schemi del cinema italiano. Un ottima regia è un cast superbo è mai così azzeccato. Guardatelo ne vale la pena
Una perla del nuovo cinema italiano, intenso, profondo, coinvolgente e, oserei dire, pieno di un'ultima speranza che fa bene al ❤ Non perdetelo!
Una terra di nessuno, il viaggio di un uomo dentro il suo lato oscuro, una serie di frammenti che si compongono in una progressione inquietante, un tema scomodo ma necessario: Senza lasciare traccia è oltretutto girato benissimo e in maniera molto personale. Bellissimo il finale, vale la pena vederlo! Voto: 4/5