Titolo originale | Lady Macbeth |
Anno | 2016 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 89 minuti |
Regia di | William Oldroyd |
Attori | Florence Pugh, Cosmo Jarvis, Paul Hilton, Naomi Ackie, Christopher Fairbank Golda Rosheuvel, Anton Palmer, Rebecca Manley, Fleur Houdijk, Cliff Burnett, David Kirkbride, Bill Fellows, Nicholas Lumley, Raymond Finn, Ian Conningham, Finn Burridge, Jack Robertson, Kema Sikazwe, Elliott Sinclair, Andru Davis, Alan Billingham. |
Uscita | giovedì 15 giugno 2017 |
Tag | Da vedere 2016 |
Distribuzione | Teodora Film |
MYmonetro | 3,05 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 16 giugno 2017
Adattato da Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Nikolaj Leskov, il ritratto di una gotica dark lady, ingenua e perversa. Il film ha ottenuto 2 candidature a BAFTA, 2 candidature e vinto un premio ai European Film Awards, 1 candidatura a Spirit Awards, In Italia al Box Office Lady Macbeth ha incassato 203 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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La giovane Katherine vive reclusa in un gelido palazzo isolato nella campagna, inchiodata da un matrimonio di convenienza, evitata dal marito, disinteressato a lei, e tormentata dal suocero che vuole un erede. La noia estrema e la solitudine forzata spingono Katherine, durante una lunga assenza del marito, a avventurarsi tra i lavoratori al loro servizio e ad avviare una relazione appassionata con uno stalliere senza scrupoli. Decisa a non separarsi mai da lui, folle d'amore e non solo, Katherine è pronta a liberarsi di chiunque si frapponga tra lei e la sua libertà di amare chi vuole.
Ispirato ad un racconto del russo Nikolaj Leskov, "Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk", modificato radicalmente nell'ultima parte e in alcuni presupposti, e ambientato nel nord dell'Inghilterra, il film di William Oldroyd è un debutto piuttosto impressionante, tanto per la forza del suo impianto visivo quanto per quella del carattere al centro del film.
Ritratto di una dark lady ingenua e perversa, Lady Macbeth ci presenta la giovane Katherine come una donna piena di vita e di sensualità, dolorosamente ignorata dall'uomo dal cui padre è stata comprata (scambiata, com'è consuetudine, per un terreno) e costretta a reprimere il proprio desiderio fino alla soglia della depressione. Sullo sfondo, splendido e ironico, di un maniero ottocentesco di sobria ed affascinante eleganza, fotografato come in una serie non interrotta di dipinti fiamminghi, nelle più suggestive condizioni di luce naturale e di candela, la vittima si trasforma in algida, spietata carnefice. La sua fame si fa ingordigia, la sua determinazione follia, la sua parola recitazione.
Florence Pugh, attrice britannica di cui non potremo non sentir parlare da questo lavoro in poi, sfrutta magnificamente l'occasione offertale dal ruolo e diventa tutt'uno con l'ambiente, restituendone l'apparente immobilità degli interni, il coraggio spregiudicato degli esterni ventosi, la glacialità degli spifferi, che si è fatta amica.
Shakespeariana nella certezza che il fine autorizzi ogni mezzo, sostenuta, in aggiunta, dal romanticismo di cui ha accuratamente ammantato la sua fantasia d'amore, Katherine è cieca di fronte all'evidenza delle cose così com'è insensibile all'odore e impermeabile al senso di colpa. Ha scelto, aggravando definitivamente il suo ritratto, di non farsi intralciare dal lavorìo della coscienza, di rimuovere immediatamente ciò che va rimosso o finirà per perseguitare, ed è con questa diabolica volontà e con passo leggero e occhioni da bambina, che si avvia verso il delitto ultimo e trascina il film, e noi con lui, verso una scena insostenibile. Il finale arriva esatto, e col giusto tempismo, dietro l'angolo di quella scena, a dire che tutto è cambiato, anche se tutto è rimasto uguale.
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UN film estetico in cui ogni inquadratura è un quadro fiammingo, tra esterni in variegata luce filtrata dalla vegetazione, ed interni rischiarati dal lume di candela. Siamo ai massimi livelli di cinema formale e di rappresentazione drammaturgica. L'incarnazione del male disegnata dal personaggio di Katherine, in teatrale metamorfosi da vittima a carnefice, ha i chiaroscuri della tragedia [...] Vai alla recensione »
Il film in sé non trovo sia fatto male, l'attrice è brava perché recita con il volto dall'inizio alla fine. Le ambientazioni sono semplici, ma in linea con un film in costume. La trama è tipica dell'epoca: una donna obbligata a sposarsi con un uomo che non la ama e che in più non vuole rapporti sessuali con lei, una donna che sconta la società dell'epoca, maschilista e limitante per un essere sanguigno [...] Vai alla recensione »
Lady Macbeth credo costituisca uno di quei casi in cui il romanzo è sicuramente meglio del film, l’esordio cinematografico di William Oldroyd - già apprezzato regista teatrale. Originariamente il libro Lady Macbeth del distretto di Mcsensk scritto da Nikolaj Leskov si svolge in Russia nel 1865, ma William Oldroyd e Alice Brich traspongono la vicenda nel Regno Unito all’epoca [...] Vai alla recensione »
Esteticamente riuscita, anche grazie ad una scenografia scarna ed essenziale, che riproduce gli interni austeri di una grande casa di campagna dell’epoca vittoriana, come ce la possiamo immaginare, la trasposizione in film di William Oldroyd di una novella di uno scrittore russo dell’ottocento, Nikolaj Leskov, risente di una impostazione eccessivamente teatrale.
Il film prepara alle sue vicende con una certa tensione, lo spettatore stesso si prepara con aspettativa a ragionare dei temi che esso apparecchia: ad esempio la sottomissione del servitore-schiavo o la sottomissione della donna, per giunta comprata come moglie, rispetto agli “aristocratici” nell’epoca vittoriana. Esso è tratto dal racconto lungo del russo Nikolai Leskov, [...] Vai alla recensione »
Lady Macbeth, proprio così, potremmo pensare ad un ritorno, ad una piece teatrale con una regia nuova, ma siamo fuoristrada. Lady Macbeth, opera prima di William Oldroyd, è un film e non ha nulla a che fare con l’eterno teatro shakespeariano bensì con il romanzo La lady Macbeth del distretto di Mcensk di Nikolai Leskov+ Siamo in Inghilterra, metà dell’ottocento, [...] Vai alla recensione »
Grato a chi mi ha fatto scoprire che c'era una "storia" dietro quella storia. Shostakovich ne fece un melodramma, un mattone (dicono) in quattro atti. Alla prima Stalin abbandonò il Bolshoi poco dopo l'inizio provvedendo in nottata a silurare il compositore.Sembra non gli sia piaciuta la musica (un caos) ma, verosimilmente, può non essergli andato a genio che si cantasse [...] Vai alla recensione »
Tratto liberamente dal un racconto dello scrittore russo Nikolaj Leskov, "Lady Macbeth", di shakespeariana memoria, racconta la storia di una giovane donna che, inizialmente ingenua ed innocente, diviene poi spietata e pronta a tutto pur di raggiungere il proprio obiettivo. All'inizio della storia ella viene data in sposa ad un ricco signore un poco più vecchio di lei il [...] Vai alla recensione »
Il personaggio è chiaramente fantastico, la trama era interessante, ma ho commesso l'errore di ascoltare recensioni e aspettarmi tanto. Come succede sempre quando faccio così, il risultato è sempre inferiore alle attese. In effetti NON ho trovato nel personaggio il corrispettivo di cattiveria e lucida manipolazione della vera Lady Macbeth.
Questa nuova Lady Macbeth, rispetto a quella sachespeariana, lascia che lo spettatore avverta la desolazione della sua esistenza e lo squallore affettivo che la circonda, ben narrato dagli ambienti cupi e gelidamente perbenisti in cui si trova intrappolata da uno pseudo matrimonio combinato, con un marito che disdegna qualsiasi approccio con lei preferendole [...] Vai alla recensione »
Nell’Inghilterra dell’ottocento un gelido vecchio possidente, Boris (Christopher Fairbank), “compera” una moglie giovane e bella, Katherine (Florence Pugh), per il figlio debosciato, Alexander (Paul Hilton), perché vuole un erede per i suoi beni. Ma l’erede non arriva, perché Alexander guarda Katherine nuda e si masturba, dicendo al padre che la moglie [...] Vai alla recensione »
Vicenda truce, opprimente, narrata in stile prettamente teatrale. Fin dall'inizio la narrazione, lenta, si connota per una ripetitività di scene che prospettano chiaramente allo spettatore il supplizio cui sarà sottoposto in seguito. Sarebbe il momento opportuno per andarsene. Quando un film inizia così, lo spettatore, che non vuol farsi avvelenare l'animo [...] Vai alla recensione »
Giovane sposa in un matrimonio combinato dal ricco Boris, Katherine è stata "acquistata" in cambio di un terreno ed è ora moglie dell'arido Alexander. Il matrimonio non viene consumato in quanto il marito si limita a masturbarsi osservando la moglie nuda con la faccia al muro. Boris, lo suocero e padre di Alexander, tuttavia, accusa la donna di essere distaccata e le impedisce [...] Vai alla recensione »
Lady Macbeth, a volte il budget limitato condiziona positivamente l'esito di un film. In questo caso il regista Oldroyd utilizzando un registro espressivo essenziale ha realizzato un ottimo film che mette in luce le pulsioni di morte e di violenza che caratterizzano l'essere umano. Il film, tratto dal romanzo Lady Macbeth del Distretto di Mcensk racconta la ripida discesa della protagonista [...] Vai alla recensione »
Spiega come va la vita, alla fine è la donna a comandare... E' una pellicola di buon gusto, ben realizzata, ogni attore recita bene, è una produzione di valore.
Onestamente sembra più un'opera teatrale che un film. E se come opera teatrale sarebbe noiosa e ripetitiva, ripetitiva e noiosa, noiosa e ripetitiva... al cinema risulta semplicemente fastidioso! Per fortuna che si può uscire dalla sala senza che gli attori se ne abbiano a male!
Ben fatto, con un'ambientzaione classica nella brughiera a nord dell'Inghilterra in un castello ottocentesco il film restituisce cioò che promette. Influenzato dal regista giapponese Ozu nel proporre riprese della ripetitività quotidiana sempre dalla stessa angolatura.ciò che nuoce al film è la scelta del Il titolo che purtroppo, [...] Vai alla recensione »
Inghilterra, 1865. La diciassettenne Katherine (Florence Pugh, brava) è come tante imbrigliata in un matrimonio senza amore e pieno di vessazioni. Che fare? Soffrire in silenzio, suicidarsi o, perché no, farsi una storia con lo stalliere: la terza, ma l'amore non esaurisce il quadro, perché l'incognita si chiama violenza. Dramma in costume vittoriano per l'esordiente - viene dal teatro - William Oldroyd, [...] Vai alla recensione »
Prima di tutto, una precisazione. Questo Lady Macbeth non è tratto da Shakespeare, ma da uno scritto, datato 1865 (anno nel quale è ambientato anche il film), del russo Nikolaj Leskov, ovvero Una lady Macbeth del distretto di Mtsensk. La protagonista, infatti, è una lady ancora più nera di quella nata dalla mente del drammaturgo inglese, personificazione di dove possa arrivare la cattiveria al femminile. [...] Vai alla recensione »
Fiaba nera con mix di gotico e romantico d'ambiente rurale vittoriano, dal romanzo di Leskov (ma il finale è diverso). Acquistata come sposa e reclusa in una casa di campagna inglese dal marito violento che la fà sorvegliare da un padre anche peggiore, la 17enne Katherine s'innamora dello stalliere di colore e procede all'eliminazione di ogni ostacolo con spietata lucida follia.
Pregnante esordio quello del teatrante britannico William Oldroyd, che trasferisce nella cornice rurale dell'Inghilterra dell'800 il racconto di Nikolaj Leskov, Lady Macbeth del distretto di Mcensk, già tradotto in opera lirica da Shostakovich. Contrapponendo con una messa in scena essenziale i vasti spazi della brughiera ai costrittivi interni della villa dove la protagonista Katherine - prigioniera [...] Vai alla recensione »