onufrio
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mercoledì 11 marzo 2015
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un'idea allettante, uno sviluppo desolante
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Luc Besson dà alla luce un soggetto cinematografico interessante, gli affianca un'attrice protagonista di tutto rispetto, ma si perde nelle acque alte durante il tragitto, lasciando nel finale delle perplessità e tante domande. Un nuovo tipo di droga che apre nuove prospettive (come "limtless"), ma ciò che capita alla protagonista di questo film è un qualcosa di straordinario; per un caso del destino si ritrova a dover consegnare una valigietta misteriosa, e da lì prenderà il via il processo di mutazione totale.
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dario
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domenica 8 marzo 2015
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svergognato
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Dio ci salvi dai Luc Besson. Questo, quello vero, ha fattol un film assurdo, sciocco, presuntuoso e del tutto inutile. Lo ha diretto in maniera svogliata, superciliosa, invadendo diversi campi, calpestandoli tutti senza pietà senza uno scopo e per nulla combacianti. E' una forzatura vedere una morale importante in un film tanto scombinato. Frasi fatte, eticamente parlando, urlate alla pari di una violenza macellara da fumetti di terz'ordine. Regge un po' la prima parte, poi è sfacelo, idee all'ammasso, narrazioni prive di guida, esili, scontate e irritanti. Personaggi al limite della vergogna e dunque recitazione zero. Tutto assurdo e noioso.
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hollyver07
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mercoledì 25 febbraio 2015
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discovery... lucy
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Ciao. Troppa carne al fuoco, troppo insaporita, troppa superficialilità, troppa presunzione. Il "caro" Luc si sforza di omaggiare se stesso ed alcune sue note pellicole facendo di una interessante storia fantasy un trafelato (poco convincente) action sulla freccia del tempo e pseudoipotesi da ABC del neurologo fai da te. Non a caso... nel film troviamo un sempreverde Morgan Freeman, il quale è frequentemente latore d'immagine e narrazione in noti format a carattere scentifico. E' un peccato che il regista si sia lasciato prendere la mano dal desiderio di rendere movimentata ed appetibile la storia (chiaramente orientandosi ad un pubblico decisamente incline al gasamento.
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Ciao. Troppa carne al fuoco, troppo insaporita, troppa superficialilità, troppa presunzione. Il "caro" Luc si sforza di omaggiare se stesso ed alcune sue note pellicole facendo di una interessante storia fantasy un trafelato (poco convincente) action sulla freccia del tempo e pseudoipotesi da ABC del neurologo fai da te. Non a caso... nel film troviamo un sempreverde Morgan Freeman, il quale è frequentemente latore d'immagine e narrazione in noti format a carattere scentifico. E' un peccato che il regista si sia lasciato prendere la mano dal desiderio di rendere movimentata ed appetibile la storia (chiaramente orientandosi ad un pubblico decisamente incline al gasamento...) usando caratterizzazioni e personaggi che fortemente richiamano altre e remote regìe - da "Il quinto elemento" passando, anzi... calpestando, "Leon" ecc. ecc.. E' un peccato perchè il ritmo narativo è adeguatamente sostenuto ed alcune "trovate", in alcune scene ed in pochi dialoghi, riescono quasi ad esser divertenti. Escludendo dal giudizio l'ennesima presenza (...oppure gettone, marchetta o quello che preferite) della più che sopravalutata Scarlet J., mi limito a considerare il film come discretamente divertente ed estremamente imperfetto e ben lontano dalle presunte intenzioni di Besson. In sostanza, obbiettivo fallito ma l'intrattenimento è accettabile. Saluti e buona visione
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lelius
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martedì 24 febbraio 2015
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dune secondo besson
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Parte subito bene, con il sovrapporsi di quanto di bieco e violento accade a Taiwan, (prologo necessario allo sviluppo della trama) e della relazione del neuroscienziato che ipotizza e fantaipotizza sulle nostre potenzialità cerebrali, anche le immagini veloci esplicative di quanto afferma Freeman danno da subito la sensazione di vedere un film diverso, ottima la fotografia che da un ritmo coinvolgente, Inequivocabili le analogie con Dune, capolavoro assoluto della moderna fantascienza, parlo della saga cartacea, (il film della De Laurentis anni fa fu un quasi flop), dove l'acqua della vita ricavata dai giganteschi vermi, veleno mortale, se assorbita e metabolizzata dalle Sacerdotesse Bene Gesserit, anziché ucciderle, ne potenziava le facoltà mentali e cosi anche qui la droga sintetica, potentissima già a piccolissime dosi, anziché uccidere la bella Scarlett, ne potenzia enormemente le funzioni corticali superiori, trasformandola in un entità divina e onnipresente.
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Parte subito bene, con il sovrapporsi di quanto di bieco e violento accade a Taiwan, (prologo necessario allo sviluppo della trama) e della relazione del neuroscienziato che ipotizza e fantaipotizza sulle nostre potenzialità cerebrali, anche le immagini veloci esplicative di quanto afferma Freeman danno da subito la sensazione di vedere un film diverso, ottima la fotografia che da un ritmo coinvolgente, Inequivocabili le analogie con Dune, capolavoro assoluto della moderna fantascienza, parlo della saga cartacea, (il film della De Laurentis anni fa fu un quasi flop), dove l'acqua della vita ricavata dai giganteschi vermi, veleno mortale, se assorbita e metabolizzata dalle Sacerdotesse Bene Gesserit, anziché ucciderle, ne potenziava le facoltà mentali e cosi anche qui la droga sintetica, potentissima già a piccolissime dosi, anziché uccidere la bella Scarlett, ne potenzia enormemente le funzioni corticali superiori, trasformandola in un entità divina e onnipresente. Certo sparatorie e inseguimenti sono una certa caduta di stile rispetto al materiale trattato, di altissimo livello, ma sono il tributo dovuto alla grande platea di massa. Il tema delle potenzialità umane e della onniscienza non è facile da trasporre, Besson ci ha provato a modo suo e questo a mio avviso va apprezzato.
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zero99
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domenica 15 febbraio 2015
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besson poteva fare di meglio
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Mi ha lasciata abbastanza delusa questo film. Avevo delle aspettative migliori ma il film si è dimostrato una mezza delusione. Dico mezza perchè in certe cose mi è piaciuto, e l'argomento lo trovo molto affascinante ed interessante, però è stato sfruttato male. Dura 1 ora e mezza e non si approfondisce niente. Carini gli effetti speciali, ma è un pò troppo fantascientifico questo film. Se un umano usasse il 100% del cervello non penso che scomparirebbe il corpo, e la sua "anima"? volteggia nell'universo. Boh!
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max.antignano
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giovedì 29 gennaio 2015
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lucy, ovvero nè carne, nè pesce.
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Taiwan. Una studentessa americana viene coinvolta con l'inganno da un conoscente in un affare di droga. Una nuova droga, per cui bastano pochi granelli per mandare completamente in tilt il malcapitato. La ragazza si chiama Lucy, ma fin qui non ha molta importanza. Alla sventurata e altri tre viene inserito nello stomaco un carico di questa sostanza con lo scopo di esportarla in europa. Lucy però viene aggredita e il sacchetto dentro di lei si rompe. Lucy non muore, ma sicuramente da quel momento rinasce. La sostanza, un ormone presente nei feti umani, comincia a modificare le sue capacità percettive e di ragionamento, permettendole di sfruttare sempre più il potenziale del suo cervello.
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Taiwan. Una studentessa americana viene coinvolta con l'inganno da un conoscente in un affare di droga. Una nuova droga, per cui bastano pochi granelli per mandare completamente in tilt il malcapitato. La ragazza si chiama Lucy, ma fin qui non ha molta importanza. Alla sventurata e altri tre viene inserito nello stomaco un carico di questa sostanza con lo scopo di esportarla in europa. Lucy però viene aggredita e il sacchetto dentro di lei si rompe. Lucy non muore, ma sicuramente da quel momento rinasce. La sostanza, un ormone presente nei feti umani, comincia a modificare le sue capacità percettive e di ragionamento, permettendole di sfruttare sempre più il potenziale del suo cervello. Lucy è quindi il primo essere in grado di usare via via di più le sue capacità, fino al limite del cento per cento.
E proprio come il primo ominide, Lucy per l'appunto, è destinata a illuminare il buio dell'esistenza umana.
Luc Besson tenta di innovarsi, ma senza sufficiente coraggio, preferendo rifugiarsi alla fine nei suoi "pezzi forti".
Le suggestioni sono tante. Nikita e Il quinto elemento anzitutto, ma anche Taxxi e The tree of life, il film di Terrence Malick. Il tema dell'evoluzione umana fa inoltre pensare anche a Trascendence. Tuttavia la Lucy di Scarlett Johanssonn non ha quella perfetta aderenza tra attrice e personaggio che fu in Nikita e ne Il quinto elemento. La sua recitazione della superdonna finisce con il ridursi a una inquietante fissità d'espressione degna degli alieni da L' invasione degli ultracorpi. Forse obbligatoria per un action movie, ma sicuramente non esaltante. Il grande Morgan Freeman poi è purtroppo relegato quasi a personaggio di contorno, per il quale sarebbe sicuramente bastato un attore minore.
Con Lucy Besson perde lo sguardo ironico e l'amaro romanticismo, si fa serioso e si smarrisce in un filosofeggiare che non va da nessuna parte, filmicamente parlando. Molto meglio le scene di inseguimenti in auto contromano per le vie di Parigi, quelle gli riescono sempre alla grande. Come molti altri grandi registi che in certi film si sono un pò smarriti, anche Besson saprà stupirci ancora. Per ora restiamo in attesa.
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secretsociety
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venerdì 23 gennaio 2015
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incompiuto
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Il film ci lascia con un senso di incompletezza della vicenda, forse preludio ad un seguito. Comunque (piccolo spoiler), se il film vuole dimostrare la potenza della mente umana sfruttando la potenzialità del cervello al 100%, non è chiaro come possa essere d'aiuto un "normale" professore universitario...
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fra0703
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giovedì 22 gennaio 2015
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ridicolo!!!
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Decisamente un film da non vedere; fantasia pari a 0, un'accozzaglia di idee scimmiottate da vari film del genere. Se non fosse per i due attori principali le stelle sarebbero con segno negativo. Dai Besson, ritrovati!
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cinecinella
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venerdì 16 gennaio 2015
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luc e lucy
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Opera action fantasy di Besson che non smentisce il suo stile. Aldilà delle scene adrenaliniche con buoni effetti speciali e divertenti, la storia risulta piacevole e scorrevole anche nella trama pur se priva di colpi di scena eclatanti. Se si commette l'errore di soffermarsi minuziosamente nei dettagli della storia, si rischia però di non apprezzare la leggerezza della pellicola perchè obiettivo principale del regista a mio avviso è proprio quello di intrattenere lo spettatore senza troppi fronzoli, attraverso l'uso di una certa linearità narrativa. Un film nel complesso godibile, ne consiglio la visione.
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alexander 1986
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giovedì 8 gennaio 2015
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tanto cervello per niente
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Una vecchia leggenda metropolitana vuole che gli uomini utilizzino solo il 10% delle loro facoltà cerebrali. Che succederebbe se ci fosse la possibilità di raggiungere il 100%? E' quello che scoprirà poco a poco Lucy (Scarlett Johansson), 25enne svampita costretta da circostanze malaugurate a una metamorfosi inaspettata. E per certi versi mostruosa.
Luc Besson rispolvera alcuni dei suoi vecchi amori: le supereroine forti all'esterno ma internamente fragili, l'azione concitata e il gusto per un certo umorismo surreale. Avrebbe dovuto però completare l'operazione-nostalgia con una trama più impegnativa rispetto alla linearissima sequela di azione decerebrata. Considerando che il tema della pellicola sarebbe il potenziale dell'intelligenza, viene da chiedersi perché non si sia fatto di meglio.
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Una vecchia leggenda metropolitana vuole che gli uomini utilizzino solo il 10% delle loro facoltà cerebrali. Che succederebbe se ci fosse la possibilità di raggiungere il 100%? E' quello che scoprirà poco a poco Lucy (Scarlett Johansson), 25enne svampita costretta da circostanze malaugurate a una metamorfosi inaspettata. E per certi versi mostruosa.
Luc Besson rispolvera alcuni dei suoi vecchi amori: le supereroine forti all'esterno ma internamente fragili, l'azione concitata e il gusto per un certo umorismo surreale. Avrebbe dovuto però completare l'operazione-nostalgia con una trama più impegnativa rispetto alla linearissima sequela di azione decerebrata. Considerando che il tema della pellicola sarebbe il potenziale dell'intelligenza, viene da chiedersi perché non si sia fatto di meglio. 'Lucy' si riduce infine a un crescendo di meraviglie visive tese verso una scontatissima conclusione orgasmatica. La cui sostanza peraltro non ha nulla di originale rispetto a quanto visto anche solo recentemente (vedi 'Trascendence' con Johnny Depp). La ragione migliore per vedere questo film rimane la bellezza, a tratti conturbante, della Johansson.
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