sofy94
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giovedì 2 ottobre 2014
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spattacolo!
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ha mantenuto alte le mie aspettative. spettacolare con finale epico!
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bizantino73
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mercoledì 1 ottobre 2014
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johansson: dalle stelle alle stalle
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Mi basta il mio 5% di facoltà mentali per capire che Besson ha confezionato una grande bufala. Del resto tutti si erano accorti che dopo Nikita e Il nemico alle porte aveva infilato un flop dopo l'altro. Ma questo?????E come ha potuto la Johannson ( fra l'altro alla sua seconda delusione fantascientifica) accettare una sceneggiatura senza capo nè coda?????Ma ci prende per il culo?????Dalle stelle di Woody Allen alle mediocrissime stalle di questo falso action-movie. Tempo e denaro buttati.Che grande boiata.
[+] non besson ma j j anneau
(di bizantino73)
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aleteiera
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mercoledì 1 ottobre 2014
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popcorn, gioie e dolori...
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Premetto che dal trailer mi aveva subito ispirato, tanto che ho convinto il mio ragazzo a venire con me al cinema... L'inizio parte subito crudo e cruento (datemi almeno il tempo di capire cosa sta succedendo!) Sorvolando su spargimenti di sangue vari (decisamente troppi per i miei gusti), ho trovato la storia nell'insieme poco credibile, con effetti speciali assolutamente esagerati. Ebbene sì, mi sono trovata a sbuffare mentre la protagonista aveva le convulsioni per l'assunzione della droga -no, niente compassione, alla faccia del pathos!- e alzare gli occhi al cielo per il finale deludente. La trama sembra formata da pezzi di storie mal sovrapposte. Nella parte centrale la qualità sembrava migliorare vagamente, ma è precipitata a velocità della luce schiantandosi al suolo nel giro di pochi minuti.
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Premetto che dal trailer mi aveva subito ispirato, tanto che ho convinto il mio ragazzo a venire con me al cinema... L'inizio parte subito crudo e cruento (datemi almeno il tempo di capire cosa sta succedendo!) Sorvolando su spargimenti di sangue vari (decisamente troppi per i miei gusti), ho trovato la storia nell'insieme poco credibile, con effetti speciali assolutamente esagerati. Ebbene sì, mi sono trovata a sbuffare mentre la protagonista aveva le convulsioni per l'assunzione della droga -no, niente compassione, alla faccia del pathos!- e alzare gli occhi al cielo per il finale deludente. La trama sembra formata da pezzi di storie mal sovrapposte. Nella parte centrale la qualità sembrava migliorare vagamente, ma è precipitata a velocità della luce schiantandosi al suolo nel giro di pochi minuti. Vogliamo fare un commento positivo? Per fortuna che avevo comprato i popcorn, almeno mi hanno consolato! Assolutamente sconsigliato.
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unodinove
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mercoledì 1 ottobre 2014
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trama deludente, realizzazione accattivante
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La trama del film pone una buona premessa diciamo fantascientifica (il famoso 10% di capacità cerebrale utilizzato e il restante 90% sprecato), che soffre di un pessimo sviluppo diventando, man mano che la narrazione prosegue, un semplice pretesto per una mera esibizione di effetti speciali (ben fatti se vogliamo) e virtuosismi registici. Oltre questo La confusione e incogruità regnano sovrane. Da Besson mi sarei aspettato un po' di più, ma impegnadosi in regia e sceneggiatura ha evidentemente esagerato.
L'unico buon motivo per spendere il prezzo del biglietto è godersi la vista della splendida Scarlett Johansson.
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sbuzzo
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martedì 30 settembre 2014
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embhe?
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Inizia bene,
la trama scorre abbastanza velocemente senza troppe incertezze. In più Scarlet tiene attaccati allo schermo con il potere seduttivo che ad oggi solo il suo viso riesce a trasmettere.
Eppoi ci si trasferisce in Europa,,, da li confusione totale, approsimazione imbarazzante, e in più un tentativo di emulare 2001 Odissea nello spazio.
Insomma lgi ultimi 20/25 minuti sono da cancellare e riscrevere.
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andrea giostra
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martedì 30 settembre 2014
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non è nikita!
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Luc Besson con Lucy dimostra, se mai ce ne fosse stato bisogno, di essere un vero grande maestro del botteghino in grado di abbattere in pochissimi giorni diversi record planetari. Il trailer, per la capacità attrattiva e seduttiva che sprigiona sul potenziale spettatore, meriterebbe un Oscar o un Golden Globe. La scelta del cast è azzeccatissima e i protagonisti, su tutti Scarlett Johansson e Morgan Freeman, tengono bene la narrazione e la tensione del racconto che si contorce compulsivamente tra fantascienza e azione di stampo americano. La sceneggiatura è inquinata da diverse, chiare ed evidenti scopiazzature da film originali e di successo, che un attento cineamatore riesce ad individuare immediatamente.
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Luc Besson con Lucy dimostra, se mai ce ne fosse stato bisogno, di essere un vero grande maestro del botteghino in grado di abbattere in pochissimi giorni diversi record planetari. Il trailer, per la capacità attrattiva e seduttiva che sprigiona sul potenziale spettatore, meriterebbe un Oscar o un Golden Globe. La scelta del cast è azzeccatissima e i protagonisti, su tutti Scarlett Johansson e Morgan Freeman, tengono bene la narrazione e la tensione del racconto che si contorce compulsivamente tra fantascienza e azione di stampo americano. La sceneggiatura è inquinata da diverse, chiare ed evidenti scopiazzature da film originali e di successo, che un attento cineamatore riesce ad individuare immediatamente. Cosa voglia raccontarci Besson non è comprensibile e la matrice filosofica del racconto appare eccessivamente dispotica: per raggiungere la pace e la serenità l’uomo deve svuotare la mente, comprendere la complessità del mondo col fine di ritornare alle origini della vita. Insomma, un potpourri di pseudo-messaggi metafisici che malgrado tutto non compromettono il successo commerciale del film, che rimane a mio avviso da vedere.
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valentino giorgi
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martedì 30 settembre 2014
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oltre l'umana natura
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Lucy, una giovane studentessa che vive in Taiwan, è coinvolta nel traffico della droga. Costretta a fare il corriere per un breve periodo, le viene inserito dentro lo stomaco un pacchetto contenente una sostanza chimica misteriosa. A causa di episodi di violenza il pacchetto si rompe e la sostanza viene assorbita dal corpo di Lucy provocando nella donna effetti via via più sorprendenti, dalla super intelligenza al controllo di cose e persone. Ma l’evoluzione di Lucy non si fermerà qui…
Il film porta alle estreme conseguenze, se pure con le dovute distinzioni, l’idea di fondo contenuta in Limitless, cioè di una droga che aumenta in maniera esponenziale l’intelligenza dell’individuo che ne fa uso.
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Lucy, una giovane studentessa che vive in Taiwan, è coinvolta nel traffico della droga. Costretta a fare il corriere per un breve periodo, le viene inserito dentro lo stomaco un pacchetto contenente una sostanza chimica misteriosa. A causa di episodi di violenza il pacchetto si rompe e la sostanza viene assorbita dal corpo di Lucy provocando nella donna effetti via via più sorprendenti, dalla super intelligenza al controllo di cose e persone. Ma l’evoluzione di Lucy non si fermerà qui…
Il film porta alle estreme conseguenze, se pure con le dovute distinzioni, l’idea di fondo contenuta in Limitless, cioè di una droga che aumenta in maniera esponenziale l’intelligenza dell’individuo che ne fa uso. In Lucy, tuttavia, si va ben oltre la semplice super intelligenza, procedendo verso lo sviluppo di capacità e poteri che è difficile ritrovare nei cinefumetti. Si parla del passaggio dalla natura umana alla natura divina, descrivendo tutte le “evoluzioni” in maniera quasi documentaristica: più le capacità intellettive di Lucy aumentano più crescono i suoi poteri, arrivando fino a trascendere la fisicità umana e diventare una sorta di divinità panteistica onnipresente nello spazio e nel tempo. Oculata da questo punto di vista la scelta di Besson di mettere la lente di ingrandimento su Lucy, la protagonista, interpretata dalla bellissima e capace Scarlett Johansson. Gli altri personaggi, infatti, avranno solo una funzione narrativa, quello che interessa al regista è l’evoluzione della donna (non a caso una donna!) passaggio per passaggio. In questo senso è particolarmente banale e riduttivo vedere il film come un classico scontro tra bene e male, Lucy da una parte, e sul fronte opposto il ricco trafficante di droga, interpretato da Choi Min Sik. I due personaggi non possono essere messi a confronto, perché lo scontro tra i due ha una posizione marginale nel film. L’attenzione è concentrata tutta sulla donna (che in ogni caso si potrebbe sbarazzare in una frazione di secondo del suo cattivo perseguitatore). La parabola della normale ragazza che diventa una dea assume i tratti di un racconto teologico riportato ai nostri giorni. Il tema della trascendenza viene giustificato da argomentazioni scientifiche, il neuroscienziato interpretato da Morgan Freeman assume i tratti di un aedo, di un profeta dell’oggi, capace non con visioni ma con studi, teorie, ipotesi di dare solo approssimative spiegazioni al fenomeno. Perché la verità invece esiste ed è più complessa, va oltre l’umana conoscenza e può essere donata solo da una mente superiore, che , come ogni organismo esistente più o meno complesso, deve conservare e trasmettere il suo sapere. In questo contesto quindi Lucy ha un compito simile a quello di Prometeo, il personaggio mitico che, secondo la leggenda greca, ruba il fuoco agli dei per restituirlo agli uomini.
Come avrete potuto capire, il film è ricchissimo di spunti di riflessione molto profondi che se cerchiamo bene riusciamo ad estrapolare. Non riesce tuttavia ad approfondire adeguatamente il contenuto dei temi per colpa della poca durata del film e di un montaggio un po’ troppo schizofrenico e spezzettato. Sicuramente non ci si annoia, tuttavia si percepisce che il film bazzica sulla superficie, non scava, si accontenta di accennare, di far vedere a tratti. Inoltre l’opera di Besson non convince sull’assunto scientifico con cui si fa partire tutta la vicenda: una droga che aumenta esponenzialmente le capacità intellettive. Prima di tutto l’asserzione secondo cui si usa solo il 10% del cervello è una balla già confutata scientificamente anni orsono, in secondo luogo appare poco verosimile che una certa sostanza prodotta in laboratorio (e venduta come droga!) sia capace di produrre effetti così sorprendenti. Perfino il contestato Limitless appare più credibile sotto questo aspetto, almeno in quel caso il consumatore diventava “solo” più intelligente, non una specie di divinità. Da questo punto di vista il film appare un po’ ingenuo. Insomma la sorprendente evoluzione intellettuale di Lucy si poteva giustificare in altri modi più credibili.
Quello però che non fa con trama e sceneggiatura pare riuscirci con gli effetti visivi e la capacità di coinvolgimento sul piano delle emozioni e del significato. Il film mischia bene fantascienza e metafisica portandole alle estreme conseguenze, riesce a dare una svolta tematica originale a un genere che è fatto da troppi luoghi comuni.
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spike
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martedì 30 settembre 2014
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ottimo lo spunto discreto il film
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Soggetto interessante peccato che il regista arrivi più o meno a metà film senza sapere come portare a termine la trama in modo per lo meno decente. Il finale mi sembra appunto tirato via così senza troppa ispirazione. tra l'altro il film dura 1h 22' un po' pochino per uno sviluppo di una storia. Scarlett molto brava. Da Besson c si aspetta di meglio.
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inesperto
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martedì 30 settembre 2014
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w scarlett!
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Splendido. L'argomento non è innovativo; infatti, nel passato, abbiamo già avuto film dello stesso genere (come "Il tagliaerbe" o "Limitless"). Tuttavia, lo si segue con partecipazione per tutta l'ora e mezza della sua durata. Le capacità che acquisisce la protagonista col passare dei minuti sono fantastiche e gli effetti speciali che le mostrano notevoli. Il concetto del mondo basato dall'uomo sull'unità, anzichè sul tempo (come sostiene Lucy), poteva essere sviluppato un po' meglio, perchè è una tematica molto affascinante. Peccato per il finale molto poco poetico: possibile che tutto lo scibile umano si riduca ad una chiavetta USB? Ad ogni modo, grande interpretazione di Scarlett (bella e brava come sempre).
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Splendido. L'argomento non è innovativo; infatti, nel passato, abbiamo già avuto film dello stesso genere (come "Il tagliaerbe" o "Limitless"). Tuttavia, lo si segue con partecipazione per tutta l'ora e mezza della sua durata. Le capacità che acquisisce la protagonista col passare dei minuti sono fantastiche e gli effetti speciali che le mostrano notevoli. Il concetto del mondo basato dall'uomo sull'unità, anzichè sul tempo (come sostiene Lucy), poteva essere sviluppato un po' meglio, perchè è una tematica molto affascinante. Peccato per il finale molto poco poetico: possibile che tutto lo scibile umano si riduca ad una chiavetta USB? Ad ogni modo, grande interpretazione di Scarlett (bella e brava come sempre).
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