Lucy |
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Un film di Luc Besson.
Con Scarlett Johansson, Morgan Freeman, Amr Waked, Choi Min-sik.
continua»
Azione,
Ratings: Kids+16,
durata 90 min.
- USA, Francia 2014.
- Universal Pictures
uscita giovedì 25 settembre 2014.
MYMONETRO
Lucy
valutazione media:
2,70
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L'uomo e la sua mentedi Melvin IIFeedback: 12378 | altri commenti e recensioni di Melvin II |
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sabato 27 settembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il biglietto d’acquistare per “Lucy” è 4)Ridotto
“Lucy” è un film del 2014 scritto e diretto da Luc Besson con Scarlett Johansson, Morgan Freeman, Min-sik Choi.
Quanto conosciamo di noi stessi?
Quali sono i nostri limiti?
La conoscenza è potere?
La mente umana è ancora oggi un mistero, nonostante i grandi passi avanti compiuti dalla psichiatria e dalle neuroscienze. Basta poco per rompere il precario equilibrio che regola il delicato funzionamento del nostro cervello.
La mente umana è solo composto da cellule e neuroni?
L’uomo ha raggiunto davvero il massimo delle sue potenzialità intellettive?
Potrei andare avanti con questi quesiti e difficilmente si potrebbero avere delle risposte chiare e definitive.
Luc Besson regista creativo, visionario e coraggioso ancora una volta per rispondere a queste domande universali e filosofiche costruisce una favola ibrida tra il fantasy e psicologico.
La protagonista della nostra storia è Lucy(Scarlett Johanssoon), ragazza qualunque, studentessa , amante della vita e con intelligenza “normale”. A causa degli affari discutibili del fidanzato si ritrova coinvolta in un traffico di droga organizzato dallo spietato Kang (Choi) che rapisce e obbliga innocenti stranieri a trasportare dentro i loro stomaci la pericolosa sostanza. Una droga diversa dalle altre, ideata e realizzata sulle sostanze che la madre trasmette al figlio durante i 9 mesi di gravidanza. L’organismo di Lucy a causa di un pestaggio ne assorbe grandi quantità, sbloccando la sua mente e donandole poteri infiniti.
Un dono prezioso e nello stesso tempo inquietante e misterioso che la stessa Lucy si rende conto di quanto possa essere pericoloso nelle mani sbagliate e parte alla ricerca degli altri corrieri, inseguita dai sanguinari nemici. La ragazza consapevole che la sua “ progressiva evoluzione” mentale sancirà però la fine della sua vita terrena, contatta il famoso neuro scienzato Prof. Samuel Norman(Freeman) affinchè il suo caso possa essere studiato e il suo sacrificio possa essere utile per il progresso dell’uomo.
Un film che fin dall’inizio ha un ritmo avvolgente e adrenalinico coniugando in maniera efficace azione e pensiero. Lo spettatore è chiamato a pensare e meravigliasi nello stesso tempo attraverso gli straordinari poteri di Lucy e quali effetti spettacolari abbia sugli uomini “normali”.
Besson si serve della storia dell’uomo lungo i secoli per raccontare i progressi e l’evoluzione, lasciando alla fantasia e immaginazione dello spettatore cosa la mente potrebbe fare se ulteriormente sollecitata.
La sceneggiatura è di per sè scarna e semplice nella struttura e sviluppo. Un action movie arricchito di considerazioni filosofiche e spirituali.
“Lucy” potrebbe essere visto come la quarta puntata di Matrix, con l’ambizione di rendere la filosofia qualcosa di divertente e intenso con uso limitato dei dialoghi a differenza della trilogia, lasciando per lo più spazio alle immagini, vero punto cardine del film
Besson si conferma regista di talento, un francese dalla mentalità americana che riesce a creare il gusto mix tra generi diversi e complessi senza mai annoiare o cadere nel ridicolo.
Forse il limite del film risiede nella sua stessa essenza. Evoca, fa immaginare piuttosto che raccontare .Lo spettatore ha la sensazione d’essere in bel video gioco soprattutto nella seconda parte, cosi tende a distrarsi e a perdere il vero filo rosso della storia.
Scarlett Johansson si conferma un’attrice in costante crescita artistica e soprattutto poliedrica. Riesce ad essere credibile con un personaggio boderline con il rischio di risultare grottesca ed eccessiva. Ha il merito di scandire i tempi del racconto e del conseguente pathos attraverso una recitazione intensa e creando una buona alchimia con il pubblico con la spiccata espressività e fisicità.
Come quasi tutti i film del regista francese la donna è la vera protagonista della storia e centro del mondo, lasciano agli uomini a ruoli comprimari come nel caso di Freeman.
Il finale delude un po’ le aspettative con alto tasso di retorica e banalità nonostante i grandi effetti speciali svilendo un po’ lo spirito del film, ma lasciando però inevasa la domanda principe al pensieroso spettatore:l’uomo con la sua limitata mente è davvero il centro dell’universo?.
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