Luc Besson omaggia Luc Besson con un thriller fantascientico che rispolvera i fasti di Nikita e Leon rivisitandoli in chiave fantascientifico-esistenziale. E come biasimarlo quando solo meno di un anno fa un altro film con tematica simile (Transcendence, con Johnny Depp che impersonava un cervellone nella rete con manie di onnipotenza) aveva illuminato gli schermi delle nostre sale con giudizi contrastanti. E perchè non utilizzare la bella Scarlett Johansson (che era molto più carina ai tempi di Lost in translation) che oramai sembra specializzata in ruoli di azione e che ha l'abbonamento pagato a vita per la palestra visto che le offrono solo ruoli da eroina di marveliano universo e che paradossalmente ha fornito la sua prova migliore dando la voce - non la faccia - al computer di "Lei", uno de migliori film dello scorso anno? Ma vi dirò di più, perchè non scopiazzare un po' le scene più inquietanti del capolavoro animato con la trama più plagiata della storia del cinema di fantascienza dei tempi recenti (Akira), facendo fare al computer il lavoro sporco e mettendo dentro un po' di effetti speciali di media-bassa lega tanto per dare un tocco di modernità alla trama?
È un bel furbone il nostro Luc, e mette tanta carne al fuoco: sparatorie, inseguimenti, poteri mentali che fanno invidia alla donna invisibile, e Morgan Freeman. Il vecchio Morgan è come il prezzemolo, ci sta sempre bene ed è multitasking, è autorevole, mangia poco e non sporca, e poi è sempre un nome famoso in più da aggiungere ai credits. Detto così, il film sembrerebbe la boiata del secolo e il frutto di un pacchiano collage di cose già viste: eppure il primo tempo tiene, c'è azione, ritmo, ci sono i coreani cattivi e il poliziotto piacione e quasi ci si diverte. E poi...che succede quando il cervello umano arriva al 100%, sa un sacco di cose ma non sa cosa farsene? Scompare e lascia il testimone agli scienziati, perchè le persone troppo intelligenti non rimangono su questa terra a vedere la gente che si scanna per futili motivi religiosi o ad assistere all'ennesima presa per il culo sull'articolo 18. E noi, che non siamo tanto intelligenti invece, rimaniamo qui e andiamo a vedere 'sta boiata convinti che in fondo poteva essere peggio, contenti di constatare che pure la Johansson ha qualche brufoletto e nessuno è perfetto a questo mondo.
Ma poi ripensiamo ai tanti film "scritti bene" visti recentemente e alla citrosodina effervescente presa prima di dormire per smaltire l'acidità di stomaco, e Lucy acquista una leggerezza e una digeribilità quasi teraupetica: fa andare al bagno bene, non lascia cattivi pensieri, scorre come l'acqua rocchetta e ci fa fare plin plin. Grazie Luc.
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