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Placido sarà Trilussa sul piccolo schermo

Dopo Un viaggio chiamato amore, l'attore-regista "torna" alla poesia.
di Rossella Farinotti

In foto Michele Placido e Monica Guerritore sul set della fiction su Trilussa, Lucciole per lanterne.
Michele Placido (77 anni) 19 maggio 1946, Ascoli Satriano (Italia) - Toro. Interpreta Trilussa nel film di Lodovico Gasparini Trilussa. Storia d'amore e di poesia.

mercoledì 29 agosto 2012 - Televisione

Michele Placido presenta un percorso, di attore e regista, davvero articolato. È sempre stato attratto dal "sociale" e dalla cronaca. Qualche citazione: ha impersonato Enzo Tortora (Un uomo perbene), rivissuto il Sessantotto (Il grande sogno), raccontato il criminale Vallanzasca (Vallanzasca – Gli angeli del male), ma cercando di dargli una connotazione sociale più che criminale. E molto altro. Poi c'è una parte diversa, positivamente anomala, nella ricerca di Placido: la poesia. In questi giorni l'attore sta interpretando un grande personaggio romano e "romanesco", il poeta Trilussa. La regia è di Lodovico Gasparini e l'idea è quella di collocare la vicenda di un personaggio attivo nella prima parte del Novecento, capace di rappresentare la sua città e i suoi cittadini, con arguzia e umorismo, e una vena di tristezza, nel teatro naturale della città, non in studi cinematografici. Un grande personaggio, anche nella vita privata, con rapporti spesso complicati, con la politica, con l'amore.

Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa (1871-1950), iniziò con versi in romanesco, affermandosi per l'apparente semplicità di stile e messaggio, e per la vita dell'artista un po' maledetto e bohemien. I maggiori protagonisti delle sue opere sono gli animali: un artificio sottile per poter parlare più liberamente ... degli esseri umani. Il suo grande merito, riconosciuto, è quello di aver legittimato il dialetto ponendolo sullo stesso piano della lingua nobile. Trilussa fu apprezzato da intellettuali, come Pier Paolo Pasolini che spesso lo ha citato, e dal mondo socio-politico del tempo, sia nell'ambito fascista che nel suo opposto comunista. E sarebbe certo curioso disporre degli argomenti che Trilussa usò per declinare la proposta di Palmiro Togliatti, di entrare ufficialmente nel PCI. La bravura, e la scaltrezza del poeta fu proprio quella di non volersi mai legare ed alcun movimento o ideologia. Era un artista, tanto bastava. Placido è, per certi versi, affine al poeta "romano&romanesco", per irruenza, irriverenza, per lo meno. La fiction sarà programmata dalla Rai nel 2013, la data va perfezionata. Naturalmente la fase "amori" sarà prevalente. Il poeta fornì, in questo senso molto materiale interessante.
Figura importante è quella di Rosa, interpretata da Monica Guerritore: fu la compagna fedele del poeta, capace di sopportare tutte le sue "distrazioni". Poi c'è Giselda (Valentina Corti) nelle vesti dell'aspirante attrice di cui Trilussa si innamorò e per la quale si fece in quattro per inserirla nel mondo del cinema. Insomma una vita perfettamente filmabile.

Placido, in veste di regista, aveva già affrontato la poesia: nel 2002 aveva infatti diretto Un viaggio chiamato amore. Storia della passione fra Dino Campana e Sibilla Aleramo. Un amore ai suoi tempi definito, con termine certo non improprio, tempestoso. Il film puntava su quella tempesta più che sui versi. Accadde che i testi di Campana, grazie a quella promozione, vennero riscoperti, forse scoperti, da un pubblico più vasto di quello dedito ai versi. In questa chiave è opportuno un promemoria, anzi due. Nelle stagioni scorse sono usciti due film importanti dedicati alla poesia. Jane Campion ha diretto Bright Star (2009) sulla vita del poeta inglese John Keats. La Campion, non ha solo stralciato gli aspetti dolenti, romantici, insomma cinematografici, di quella vita, ma ha costruito la storia sulla poesia, letterale, con sonetti e poemi recitati, a coprire molta parte del racconto. Era un inedito. Nel 2010 i registi Epstein e Friedman hanno diretto Urlo, sulla vita di Allen Ginsberg, altro genio maledetto della beat generation. Ebbene in quelle stagioni i libri di Keats e Ginsberg vennero rieditati ed ebbero un nuovo pubblico. Il cinema si prestava a una promozione benemerita. Diventava uno strumento di cultura vera. Il bacino di Trilussa è meno vasto di quello dei due poeti di lingua inglese: Roma e il Lazio. Ma forse è riduttivo pensarla così. Magari Placido avrà sufficiente energia e appeal da sorpassare quei confini.

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