Il film è tratto dal l'autobiografia del criminale finanziario del 62, Belfort, che venne incarcerato per soli 22 mesi dopo aver rubato decine di milioni di dollari vendendo a ingenui acquirenti tonnellate di penny stocks - azioni di aziende farsa, non quotate in borsa e senza nessun futuro.
Questo è spesso quanto noi studiamo a scuola e che dobbiamo imparare a memoria: la storia raccontata e scritta dai comandanti, dai generali, dagli imperatori... o da abili penne alle loro dipendenze.
In questo caso Scorsese non solo si limita a trasporre il racconto di un avventuriero senza scrupoli, ma addirittura lo lima, ne smussa gli angoli, per renderlo ridondante e per divinizzarlo, non senza l'aiuto dell'innegabile narcisismo di Di Caprio, che ha persino girato uno spot a favore di Belfort, che ora fa di professione il motivatore ed è assurto ai vertici mediatici grazie allo sponsor e alla breve apparizione nel film. È lui infatti il presentatore che invita di Caprio sul palco, alla fine.
Mezzo documentarista, italo americano purosangue, Scorsese nel recente passato si è scoperto soprattutto biografo. Ma a differenza di altri outsider o registi di denuncia, lui non si schiera mai del tutto, resta fedele alla patria e al sogno americano, tanto che sia i mafiosi che i criminali di Wall Street dai suoi film ne escono sempre in fondo bene, con le mani lavate se non pulite e comunque redenti, riscattati.
Dalla storia della Stratton Oakmant e di questo Belfort possiamo comunque capire come l'America non sia in grado di imparare nemmeno dai propri errori, altrimenti la bolla finanziaria del 2009 non sarebbe mai potuta accadere. Il messaggio di questo film è pericoloso, perchè rinfranca e addirittura divinizza il mito del dio denaro e del dio potere, per il quale (Snowden docet) il fine giustifica sempre i mezzi. Stendiamo poi un velo su sostanza psicotrope e eccessi vari. Non è immorale solo per questo, il messaggio è molto più subdolo. Il film è ben fatto, un po lento, ma esagerato ed edonista. Soprattutto però sfacciatamente di parte, campanilista.
Discreto di caprio, ottimo McConaughney o come diavolo si scrive, penosi gli altri, a partire da Jonah Hill e gli altri stupidi nerd della società. Belle ma inconsistenti, Scorsese non sa dirigerle, le donne. Voto 5
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