Titolo originale | My Sister's Keeper |
Anno | 2009 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 109 minuti |
Regia di | Nick Cassavetes |
Attori | Cameron Diaz, Abigail Breslin, Alec Baldwin, Jason Patric, Sofia Vassilieva, Heather Wahlquist Joan Cusack, Thomas Dekker (II), Evan Ellingson, David Thornton. |
Uscita | venerdì 4 settembre 2009 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 2,43 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 21 settembre 2020
La vita di Sara e Brian Fitzgerald e dei loro due figli cambia per sempre quando scoprono che Kate, la piccola di due anni, è affetta da leucemia. In Italia al Box Office La custode di mia sorella ha incassato 221 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Kate Fitzgerald è un'adolescente innamorata della vita e colpita a pochi anni da una forma aggressiva di leucemia. La sua famiglia, partecipe e protettiva, combatte da sempre la sua battaglia. Sara, la madre, ha abbandonato lavoro e carriera per garantirle cure e sostegno, Brian, il padre, veglia sulla famiglia e cerca come può di contenere il dolore della figlia e l'ostinata determinazione della moglie davanti alla malattia, Jesse, figlio maggiore, è un ragazzo introverso e suo malgrado defilato, Anna, figlia minore, ha undici anni ed è stata concepita in provetta per "riparare" la patologia progressiva della sorella maggiore. Provata emotivamente e sfinita dal disinteresse della madre, sempre troppo concentrata su Kate, Anna denuncia i genitori e chiede l'emancipazione medica e i diritti sul proprio corpo. Il processo li dividerà fino a riunirli.
Non è nuovo Nick Cassavetes alle storie lacrimevoli. Se Le pagine della nostra vita era un melodramma rosa e "Sparks" sul tema eterno dell'amore ostacolato, in La custode di mia sorella la macchina da presa "indugia" e "scava" nella malattia oncologica e nel focolare domestico di una famiglia americana. Meglio allora togliersi il pensiero e gettare le carte: La custode di mia sorella è una macchina per far piangere e il film non lesina lacrime e afflizione, producendo un inventario di luoghi comuni sulla malattia. Così il regista filma gli ultimi giorni della vita del suo personaggio, limitandosi a filtrare e accompagnare, con l'ausilio di una voce "a più voci" fuori campo, l'avvenuta dipartita del paziente. Senza pietà spoglia le carni e gli sguardi di Kate, fino a mostrarne la dissoluzione e l'inesorabile trasformazione del suo corpo, effetto "mostruoso" e collaterale dei farmaci chemioterapici. Vomito, sangue, sudore, lacrime servono ad amplificare la tensione drammatica e la partecipazione partecipe dello spettatore. Le cifre stilistiche care al genere "strappalacrime" e di maniera (l'uso irriducibile del primo piano, il rallenty e i flashback quasi sempre gioiosi che rimandano a un tempo felice e "in buona salute") si accompagnano a una colonna sonora compiaciuta che amplifica i momenti più drammatici della vicenda.
L'ambientazione, tipicamente borghese e raccolta in ambienti luminosi e ben arredati, completa e inquadra quadro e clichè.
Figlio d'arte del più indomito e ostinato dei registi indipendenti americani, John Cassavetes, Nick conferma una volta di troppo di mancare dell'immaginazione e della trasversalità del padre, di quella malinconia arrabbiata con cui era solito guardarsi intorno. La custode di mia sorella non si discosta allora dalla rappresentazione melodrammatica della malattia neoplastica, sprecando la lezione wendersiana dell'Amico americano, che offriva alla macchina da presa e allo spettatore gli ultimi giorni di vita di un corniciaio affetto da leucemia, scatenando singolari forze emotive nel cinema americano e fornendo un "occhio" inconsueto con cui guardare la malattia e la morte.
Il modello di indipendenza e di insofferenza del cinema di John Cassavetes viene rinnegato da un film artificioso e di sicuro effetto, che si contorce appagato dal dolore e nel dolore. Senza deflagrazione, senza messa in crisi, senza cortocircuiti. Senza disciplina. Senza scrupoli.
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My Sister's Keeper, e' un film apertamente drammatico che pero' riesce lungo tutta la sua durata ad alleggerire in parte questa atsmosfera triste e asfissiante ed alleviare sia allo spettatore che alla protagonista malata il dolore di una malattia terminale (vedi le scene del ballo, della gita al mare etc.) Ma il film e' anche stato pensato a tavolino per far commuovere e far piangere [...] Vai alla recensione »
Una bella coppia con tre figli, due di questi nati con un destino diverso da ciò che convenzionalmente si definisce normale: una malata di cancro il cui nome è Kate (Sofia Vassilieva), l'altra, la più piccola nata per permettere alla sorella di sopravvivere (da qui il titolo); il suo dovere quello di sottoporsi a costanti prelievi e operazioni per donare ciò che è [...] Vai alla recensione »
Le problematiche della vita sono un tema caro a Cassevetes, già dal suo primo film "Mariti". Adesso il regista americano si concentra sulla malattia, la sofferenza e la morte. Il film è drammatico e molto biografico, trattando fondamentalmente l'evoluzione della malattia di Kate vista dai componenti familiari, dando poco spazio però alla condizione della ragazzina malata.
“LA CUSTODE DI MIA SORELLA” di NICK CASSAVETES; USA, 09. Kate è ammalata di leucemia. Per avere midollo spinale e ad un eventuale rene sicuramente compatibili, l’indomita madre programma un’altra figlia in provetta, Anne: che, però, va da un avvocato per negare ai genitori la possibilità di “usare” il suo corpo. Tratto da un romanzo, a sua volta modellato su una storia vera, il film è una perfetta, [...] Vai alla recensione »
Ho letto il libro e l’ho trovato piatto, ogni capitolo dovrebbe essere ”raccontato” da un diverso personaggio e invece non esiste alcuna caratterizzazione. Qui, per rendere il tutto ultrapatetico, in realtà l’attenzione va tutta alla sorella malata, la piccola resta quasi sullo sfondo, come motore della vicenda e del contrasto, ancor peggio capita al [...] Vai alla recensione »
Condannata a morte dalla leucemia che la ha costretta a passare gran parte della propria infanzia in un letto d'ospedale, Kate ha una sorella concepita in provetta con l'intento di farne sua personale donatrice di organi nel corso degli anni. Se a questo aggiungete complicazioni giudiziarie, relazioni perdute e frustrazioni familiari il quadro è quantomeno angosciante.
Questo film è una macchina da lacrime e anche se l'approfondimento sulla tematica della malattia è interessante e coinvolgente la ricerca ostentata di situazioni emotive tristi per coinvolgere lo spettatore è troppo insistente e abusata.Flashback,madri combattive al limite della pazia e amori oncologici dalla fine tragica sommati insieme danno un risultato poco credibile.Un [...] Vai alla recensione »
E' un film che nonostante non sia tratto da una storia vera è STRAORDINARIAMENTE vero!!!...Sono volontario in un reparto di pediatria/oncologia, l'arredamento non è lussuoso, anzi è deprimente, di borghese non c'è nulla e niente musica ad arte. Le lacrime non hanno bisogno di essere "strappate" perchè se devono cadere cadono da sole.
Il film è veramente bello e tratta temi che fanno riflettere sul valore della vita e avendo anche letto il libro posso dire cge il film non mi ha deluso per niente, anzi rispecchia benissimo il messaggio che la scrittrice vuole trasmettere!!!
Ho appena visto il film e sono uscito dalla sala veramente soddisfatto...è un film veramente toccante e profondo, lo consiglio vivamente!!!!!!!!!!!!!
Non ne posso piu' di leggere critiche negative su questo film. Possibile che quando un'opera indaga sul dolore di una tragedia facendo provare emozioni a chi guarda e facendo riflettere su quanto sia importante vivere i "grandi" critici della carta stampata lo debbano demolire? Un film bellissimo straziante con una bravissima C.Diaz.Piangere ogni tanto fa bene.
Film veramente bello, coinvolgente e commovente e raffigura con estrema precisione il messaggio che anche il libro cerca di mandare!|!!
Emozionante, toccante, a tratti straziante ma davvero stupendo questo film di Nick Cassavates. Un'opera che ti insegna ad amare la vita, a capirne il senso e a valorizzarne i prinicipi; un vero inno alla vita da guardare con un groppo in gola pazzesco perchè ci si rende conto solo in quei momenti di quanto siano importanti certe cose che per tutti noi sembrano natuturali.
Secondo me è un ottimo film e mi costa ammetterlo, ma ho pianto dall'inizio alla fine ed era secoli che non mi succedeva guardando un film!!!!
Film veramente toccante e profondo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
L'ho visto in una tra le prime visioni mondiali al Festival del film di Locarno con la presentazione di Cameron Diaz è mi è sembrato in film che oltre ad essere toccante ha anche un senso moralistico. La morale principale (di fondo) di questo film è di aprezzare ogni piccola cosa che la vita ci permette di fare perchè c'è chi non ha l'oportunita di fare le cose normali che noi facciamo tutto il giorno. [...] Vai alla recensione »
Non ero attratta dal titolo e nemmeno dalla trama poi dei miei amici mi hanno spinto ad andarlo a vedere e l'ho trovato decisamente bello, non avevo mai letto/sentito una storia del genere e mi sono stupita a vedere cosa si farebbe per i figli e soprattutto cosa si fa per i fratelli o sorelle... Per me decisamente un bel film e lo consiglio a tutti.
Film tanto triste quanto bello e commovente. La piccola ammalata Kate e' molto convincente nella sua malattia. Straconsigliato!
Splendido film, una storia che commuove e che nonostante i temi toccati non risulta mai banale.... Splendide le interpretazioni.... Grande sorpresa. Un piccolo gioiello! Da non perdere...
Questo film è un gioiello di sentimenti e interrogativi dell'anima che coinvolge lo spettatore ponendolo in situazioni "crude" e di non certa risposta, senza trascurare di far sempre presenti le due facce di uno stesso aspetto: la madre sembra dura al limite della crudeltà, ma poi si scopre la sua enorme fragilità ed ispira pure lei tenerezza, la piccola malata viene proposta anche in quei momenti [...] Vai alla recensione »
A mio modesto giudizio, solo chi non ha avuto la sfortuna di combattere con una malattia in casa può fare una recensione con estrema superficialità come quella postata in questa sede. Purtroppo la realtà è che non c'è una macchina strappalacrime in situazioni del genere, perchè quelle lacrime, sempre in primo piano nel film, rappresentano la realtà e la quotidianità di famiglie che si trovano a combattere [...] Vai alla recensione »
Stupendo veramente, guardatelo tutti è molto profondo, bellissimooooooooooooo!!!!!
Ho appena finito di vederlo e devo dire che sono ancora senza parole per come questo film riesce veramente a toccarti il cuore senza far uso di effetti speciali o altro, solo i puri sentimenti sono i protagonisti di questa meravigliosa storia che fa riflette su quanto è grande il dono della vita!!!
Sono stato attirato da questo film essenzialmente per due motivi: il tema etico affrontato e la prova profondamente drammatica di Cameron Diaz. Così sono dovuto andare alla primissima proiezione,proprio ieri sera. Mi aspettavo un bel film,toccante ovvio,ma non immaginavo potesse arrivare a picchi tali di drammaticità e coinvolgimento emotivo. Dall'inizio alla fine è stato un susseguirsi di forti emozioni,no [...] Vai alla recensione »
A me il film è piaciuto tantissimo e mi ha fatto piangere dll'inizio alla fine...vale la pena vederlo!!!
Finale che rispecchia molto la realtà ma è stato completamente modificato rispetto al finale del libro. Non dovevano farlo perchè un film del genere nn può finire in questo modo anche perché le morti si comparano! A qst punto speravo che nn morisse quella che muore ma l'altra che doveva morire come succedeva nel libro. Hanno ftt l'esatto contrario del libro a parte il ftt della vincita della causa [...] Vai alla recensione »
ha tradito il finale del libro. Diciamo che una storia del genere non può accontentare nessuno ma il finale del romanzo era, secondo il mio parere, da rispettare. L'argomento è tragico e delicato ma mi è sembrato che si sia voluto chiudere i giochi facendo contenti tutti (se si può essere mai contenti in una situazione del genere). Può darsi che si sia scelto un finale politically correct.
Un film dalle tinte forti, anzi fortissime. Si parla di leucemia, di una ragazzina colpita sin da bambina e di una famiglia a pezzi. Ma non è il classico film strappalacrime, qui c'è un di più: solleva questioni bioetiche di particolare rilevanza.. è giusto o meno far nascere una bambina al fine di guarirne un'altra? Un interrogativo non da poco, che terrebbe impegnati [...] Vai alla recensione »
Un film che con attori stupendi e una regia perfetta, affronta la durissima realtà della malattia. Quella di uno tra altri figli. Improbabile che una ragazzina di 11 anni abbia il coraggio, o la forza di lottare in tribunale per i prorpi diritti. Si tratta infatti di un piano architettato... Grande la Diaz come sempre. Di certo un film che stramerita di essre visto perchè non scade mai, [...] Vai alla recensione »
Davvero un bel film, magari non perfetto nei dettagli, ma davvero toccante, commovente e che fa riflettere su una tematica non facile. Consigliato.
Questo non è tanto un film sull'emancipazione medica o sul diritto di decidere del proprio corpo, quanto sull'amore materno, su quanto bene e quanto male possa fare, su quanto sia difficile essere madre, ascoltare i propri figli invece di dare retta sempre e solo al proprio cuore. Cameron Diaz, fantastica attrice comica, ha colto il punto e ha reso magnificamente e senza timore di apparire [...] Vai alla recensione »
Film drammatico nel vero senso della parola.La trama anche se importante e' semplicemente drammatica struggente per l'intuizione della fine della vita della ragazza che si intravede gia' all'inzio del film.Complesssivamente buona la trama, l'interpretazione degli attori per un film piu' che simpatico, troppo commovente, ma da vedere.Voto 7+
Che recensione di ghiaccio che fà Marzia Gandolfi, scioccante, fà sembrare una tortura dovuta alla malattia una camminata per strada. Un film che viaggia nei meandri di una realtà satura di dolore ed effetti collaterali che spietati disintegrano tutto ciò da disintegrare. Una sprirale di incomprensioni e desideri estremi rendono la trama più che solida, quasi indistruttibi [...] Vai alla recensione »
L'uomo si chiede da sempre perchè vive , quale ne è il senso. Cassavetes non sa rispondere, tratta semplicemente il tema in modo melenso. Inventa intermezzi giudiziari (la madre guardacaso è avvocato), parascientifici (la sorella in grado di donare) utili solo ai fini della sceneggiatura che deve riempire il tema di fondo: nessuna risposta per il senso della vita.
Una coppia giovane, bella ed innamorata - Sara e Brian - e due bei bambini, Jesse e Kate. Sembrano la famiglia perfetta. Ma da piccolissima Kate viene colpita dalla leucemia, e la malattia comincia a segnare indelebilmente le loro vite. Sara abbandona una promettente carriera di avvocato per stare a casa ad occuparsi della figlia, mentre sua sorella lavora part-time per trovare il tempo di darle [...] Vai alla recensione »
A dieci anni dal film con cast holliwoodiano che tratta un tema analogo, il regista figlio d’arte torna ad occuparsi di sanità, ospedali e malattie più o meno guaribili. Ma nel frattempo i tempi sono cambiati: la spallata al sistema sanitario privatistico “made in U.S.A.” data da lui stesso e dall’ariete Michael Moore con Sicko cinque anni più tardi, hanno [...] Vai alla recensione »
Credo che la Sig.ra Gandolfi deva fare meno paragoni,il padre era il padre e il figlio si e' senza dubbio discostato, Ma perche' i critici devono sempre accostare padri e figli ,regie precedenti e attuali; attori che cambianoi a distanza di tempo;sottolineare, sempre, da dove sono venuti e quelo che hanno fatto.Le persone crescono e cambiano ,ed e'questo che i critici dovrebbero avere la [...] Vai alla recensione »
hanno cambiato letteralmenta il finale!!!!nel libro anna ha un incidente è muore!!!!!poi non si capisce neanche ke jesse è un incendiario!!!! io sono andata al cinema solo per vedere l'incidente di anna e il regista deficente me lo cambia facendo morire kate !!!!è stata propio una delusione!!!!!!!!!!
Lo so, lo so, sapevo che sarebbe stato strappalacrime, ma stante il bellissimo The notebook, ho deciso di vederlo; non è tanto il fatto che sia sentimentale, ma è proprio una certa ostentazione alle lacrime che non ti lascia per tutta la sua durata il suo difetto. Una storia così si poteva raccontarla in altro modo; l'unico passaggio che veramente mi è piaciuto, per la sua sensibilità, è quando i due [...] Vai alla recensione »
dramma raccontato a mò di favola,non mi è piaciuto,nemmeno la colonna sonora,attori imbambolati,ritmo strascicato,comunque dissento da chi mette al mondo un figlio per "sanare" l'altro..........
il soggetto era buono, se la sceneggiatura avesse avuto effettivamente come tema centrale il problema della sorella donatrice e avesse rinunciato al colpo di scena finale(peraltro ben rappresentato),il risultato sarebbe stato migliore.La rappresentazione della malattia è artificiosa,a volte non realistica, tutto sommato non dissimile dai soliti clichè,a parte qualche momento di buona ispirazione registica. [...] Vai alla recensione »
Visto film con Cameron Diaz (“la custode di mia sorella“) trooooooppo straziante ma come si fa?!? Ha una figlia malata l'altra concepita per salvarla, un terzo dislessico che p..e, peccato xche' il cast e' eccezionale Cameron Diaz (la madre delirante),Jason Patric (tenero padre), Alec Baldwin (affascinante) avvocato, Abigail Breslin (sempre perfetta) , Joan Cusack (rispuntata fuori dopo tanto [...] Vai alla recensione »
Ci sono film (che ti prendono alla gola e non ti mollano più, neanche quanto torni alla luce del sole. Film capaci di puntare dritto al cuore con temi che vanno al nocciolo delle grandi questioni umane: la vita e la morte. Uno di questi è La custode di mia sorella di Niclk Cassavetes, dramma morale tratto dal best seller di Jodi Picoult ispirato a 'una storia vera che molto ha fatto discutere.
"Ma vie pour la tienne" : le commerce des larmes L'adolescente leucémique qui n'en finit pas d'agoniser ? Les voix off du papa, du grand frère, de la petite sœur qui commentent cette tragédie ? Le truc de mise en scène qui consiste à passer de l'autre côté d'une vitre pour ne pas avoir à conclure une séquence, en laissant les personnages bouger les lèvres comme des poissons dans un aquarium ? Ma [...] Vai alla recensione »
Sadness settles into "My Sister's Keeper" like rain over Seattle in this troubling and troublesome drama of a dying child, the sister who has been created to save her and the family that is wasting away alongside of her. Starring Cameron Diaz as the mother, Abigail Breslin as Anna the sister/donor and an especially fine Sofia Vassilieva as Kate, with a lifetime of pain filling her 15 years, how could [...] Vai alla recensione »
Adapted from a bestseller by Jodi Picoult that I hope to never read, My Sister's Keeper starts with an intriguing premise. Cameron Diaz and Jason Patric conceive a child to keep her leukemic older sister (Sofia Vassilieva) alive through transfusions and transplants. But when Anna (Abigail Breslin), 11, hires a lawyer (Alec Baldwin) to sue for the right to her own body, all hell breaks loose.
Per curare con ostinato amore la figlia malata di una leucemia senza scampo, Cameron Diaz (promossa in ruolo drammatico) le ha procreato in vitro una sorellina compatibile che per 11 anni si è prestata ai trapianti. Le due si adorano e in casa si vive un disinvolto dolore con ritagli di allegria, ma la ragazzina va dall’avvocato Alec Baldwin per evitare l’espianto di un rene (scena ricalco de “Il [...] Vai alla recensione »
The prospect of a child’s death is so awful that to broach it in a movie or a book requires a special measure of caution and sensitivity. Or so you might think. But at least since Victorian novelists from Charles Dickens to Louisa May Alcott dispatched under-age angels to heaven on cataracts of tears, dead or dying kids have provided ready catharsis and money in the bank.
Per la sua prima maiuscola prova drammatica Cameron Diaz ha scelto un dramma che più dramma non si può: il film tratto dall’addolorato libro di Jodi Picoult (stesso titolo, Combacio), da far impallidire quelli ultrasentimentalisti di Nicholas Sparks. Lei è l'adorante madre ostinata di una ragazzina malata di leucemia. Ha lasciato il lavoro, trascura il marito.
Se vi piace piangere, o meglio ancora singhiozzare, ecco il vostro film. Una delle commedie più ruffiane mai escogitate per estrarre lacrime su lacrime al pubblico dall’animo semplice. Come? Infilando in un’ora e quaranta le disgrazie dell’intera filmografia di Raffaele Matarazzo, maestro riconosciuto del cinema strappacuore, che oltre mezzo secolo fa con le sventure multiple affibbiate all’ingenuo [...] Vai alla recensione »
Lasciando da parte Fellini, sono forse Vittorio De Seta, Elio Petri, Marco Bellocchio, Fabio Carpi, Roberto Faenza e Marco Ferreri i registi italiani il cui lavoro è più legato, direttamente oppure no, alla psicoanalisi freudiana o junghiana, ossia al maggior veicolo di conoscenza, insieme con il marxismo, della realtà contemporanea. Anche se i due strumenti di conoscenza vengono considerati obsoleti, [...] Vai alla recensione »