Figura chiave del secolo scorso
In principio furono le magliette poi, pian piano, l'icona pop del ventesimo secolo, il rivoluzionario più citato al mondo, cominciò a far sentire la sua voce al di là del merchandising, diventando oggetto di culto – e di studio – da parte di milioni di persone. Carattere severo e riservato, incosciente e scrupoloso, in una sola parola: guerrigliero. Checché se ne dica, il personaggio di Che Guevara è, dalla notte dei tempi, una delle figure chiave del secolo appena passato. Uno dei volti più noti del pianeta, che ha combattuto per la liberazione dell'America Latina e per la libertà dei popoli oppressi dalla dittatura, il fautore della guerra cubana che portò alla rigida dittatura castrista che dura ancora oggi. A rimpinguare l'attenzione – mai scarsa, a dire il vero - nei confronti del "che", ci ha pensato un regista come Steven Soderbergh, con il sodalizio artistico, professionale ed emotivo dell'eccezionale Benicio Del Toro. Presentato lo scorso anno al Festival di Cannes, il film – della durata complessiva di quasi quattro ore e mezza – è in uscita nelle sale italiane in due parti: la prima Che, L'argentino, racconta la genesi della rivoluzione cubana, i mesi passati nella Sierra Madre e la storia di un giovane medico votato alla causa della rivoluzione, conclusasi vittoriosamente il primo gennaio 1959, con la fuga dal paese dell'allora reggente Fulgencio Batista.

Il Che in libreria
Il tutto è splendidamente raccontato (oltre che nelle due ore di film) nel libro riedito da Mondadori La guerra rivoluzionaria a Cuba, (Ernesto Guevara, Mondadori, 2008, euro 17, pagg. 303), un diario tenuto dall'allora trentenne Ernesto Guevara, medico e guerrigliero argentino. Pagine che scorrono via veloci, il ritratto lucido di un tempo che lo stesso Guevara ha impresso bene nelle pagine dei suoi diari, raccontando meticolosamente la quotidianità di una guerra alla dittatura e pro libertate, che ha reso la sua vita un unico e ininterrotto contributo alla storia. Da non perdere, all'interno del prezioso volume, una serie di fotografie scattate durante la rivoluzione e, non per ultimo, un'appendice che raccoglie alcuni degli articoli pubblicati in quegli anni da Guevara.
La via del Che. Il mito di Ernesto Guevara e la sua ombra (Dario Fertilio, Marsilio, 2007, euro 19, pagg. 366) è invece il racconto (romanzato) del viaggio intrapreso da un giovane agente letterario nella Cuba degli anni settanta, un modo per accedere alle porte di un mondo idealizzato e nel pieno della sua potenza evocativa, un sessantotto che racconta il ritrovamento dei diari inediti del "Che", facendo emergere al proprio interno l'altro volto del rivoluzionario conosciuto e ammirato in tutto l'Occidente. Il libro è l'occasione per perdersi in una storia – fra reportage giornalistico e narrazione – che ridistribuisce meriti e colpe di un movimento che ha segnato, nel bene e nel male, la seconda metà del novecento.
Chiudiamo la nostra breve rassegna con la bibbia del Che scritta da Paco Ignacio Taibo II, Senza perdere la tenerezza. Vita e morte di Ernesto Che Guevara (Il saggiatore, 2004, euro 20, pagg. 878). Chi conosce la biografia di Taibo II, sa che la sua opera di narratore andò di pari passo con quella del giornalista, raccontando di volta in volta la miseria e le gioie (poche) di un continente succube dell'egemonia nordamericana. Prendendo a pretesto una delle sue frasi più note, lo scrittore restituisce l'immagine di Guevara attingendo – dopo anni di studio – da tutta la sua vastissima produzione: interviste, diari, lettere, conferenze. Un modo imperdibile per conoscere il volto di un uomo al di là delle stampe apparse sulle t-shirt.