Million Dollar Baby |
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Un film di Clint Eastwood.
Con Clint Eastwood, Hilary Swank, Morgan Freeman, Mike Colter, Lucia Rijker.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 132 min.
- USA 2004.
- 01 Distribution
uscita venerdì 18 febbraio 2005.
MYMONETRO
Million Dollar Baby
valutazione media:
4,14
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un film che parla di vita...di MarcelloFeedback: 0 |
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giovedì 3 marzo 2005 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dopo Mystic river, vediamo come protagonista il maestro della regia per eccellenza Clint Eastwood, nei panni di Frankie Dunn, allenatore di boxe, uomo silenzioso e “ruvido”, ma dietro al quale vi è un oceano colmo di amarezze e sofferenze. L’anziano allenatore di pugilato passa la sua vita tra la palestra e la chiesa, che rappresenta per lui un’incognita, un mondo che non riesce a comprendere, al quale si reca abitualmente per colmare i suoi sensi di colpa del passato. La sua routine cambia radicalmente quando nella sua vita piomba Maggie Fitzgerald (Hilary Swank), una ragazza che ha un sogno: diventare una campionessa di pugilato. L’avvicinamento dei due personaggi, Frankie e Maggie, va incrementandosi sempre di più, non solo sul piano professionale, ma anche su quello affettivo: Frank, personaggio enigmatico, dietro al quale vi è un passato difficile da dimenticare, si affeziona a Maggie come una figlia, per colmare il vuoto provocato dall’allontanamento di Katie, sua figlia, con la quale non riesce più a comunicare. Anche a Maggie la figura di Frank ricorda sempre di più quella di suo padre, morto in passato. La determinazione di Dunn e l’impegno costante di Margaret portano all’inevitabile incontro per il titolo, il quale pone fine tragicamente la carriera della giovane atleta. Il film cambia vertiginosamente:la sequenza è considerabile quasi “distaccata” alla precedente, sembra addirittura non appartenere al film: è difficile credere per lo spettatore come sia cambiata la situazione, da un estremo all’altro, e come sia messa in primo piano adesso la crudeltà della vita, carica di una freddezza incommensurabile e di una grande mancanza di umanità. Non solo, alla tragicità della situazione si unisce anche il tema dell’eutanasia (l’implorazione della ragazza al suo allenatore di staccarle l’ossigeno):un lungo conflitto interiore di idee vede Frank tormentare la sua personalità, attribuendogli anche un elevato numero di sensi di colpa. E'l’amico Scrap a sollevarlo moralmente e a farlo riflettere e a convincerlo che la colpa non era stata sua. Così, alla fine, Frankie decide di porre fine alle sofferenze di Maggie, assecondando la sua volontà. Dopo averla persa, non gli rimane più niente, il suo cuore è vuoto, non gli rimane più nessun affetto:ciò lo induce a scomparire, brancolando “tra il nulla e l’addìo”, non tornando mai più in palestra, rappresentante la sua vita. Un finale struggente, che colpisce dritto al cuore, proprio come una 44 magnum di Clint Eastwood. Un film che si sofferma sui sentimenti, che va oltre il pugilato, ma che lo adotta come metafora di vita: la boxe, come la vita, “è tutta al contrario”: "a volte per dare un colpo vincente si deve arretrare", per vincere si deve a volte perdere, per gioire si deve a volte soffrire, per vivere si deve a volte morire. Marcello Introna
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