Anni Venti. Gli abitanti di una tranquilla cittadina vengono sconvolti da una serie di terribili omicidi che hanno per vittime dei bambini fra gli otto e i dieci anni. L'arma del delitto è sempre la stessa, una pistola. Il biglietto da visita dell'assassino un piccolo giocattolo su cui è riprodotta l'immagine di un gatto nero. Il commissario Teofil Herman, al quale vengono affidate le indagini, si trova ben presto in una situazione complicata: gli abitanti della cittadina, in preda al panico, si abbandonano all'irrazionalità; la stampa non perde occasione per sfruttare con cinismo l'ansia collettiva, mentre i politici trovano nella serie di omicidi un buon modo per distrarre l'opinione pubblica dagli scioperi in corso... A tutto ciò si aggiunge per il commissario il difficile rapporto col figlio quindicenne Wiktor, vittima a sua volta di un'educazione paterna troppo severa.