Nel clima teso ed inquieto del dopoguerra in Ungheria, un contadino nasconde nella sua fattoria un giovane soldato ribelle, sfuggito alle repressioni dei governativi. La moglie e la cognata del contadino s'innamorano entrambe del soldato e somministrano del veleno al primo, per sbarazzarsi di lui. Ma il ribelle, idealista e onesto, denuncia le due donne al capo della polizia locale, scoprendo così però anche la sua posizione di nemico del regime. Il poliziotto, che nutre per lui una certa simpatia, tenta di evitargli la fucilazione, offrendogli la sua pistola per il suicidio. Ma il giovane la usa per ucciderlo, per poi costituirsi.