Proveniente da una famiglia d'attori, esordì giovanissima sul palcoscenico, facendo in seguito parte di diverse compagnie, come quelle di Flavio Andò, Ruggero Ruggeri e Virgilio Talli. Nel 1919 sposò l'attore Pio Campa assieme al quale costituì una compagnia che per una dozzina di anni - tranne qualche intervallo - mise in scena con notevole stile opere di Cechov, Benavente e Lenormand. In seguito prese parte a diverse compagnie con le quali affrontò un vasto repertorio, aperto sia ai classici sia agli autori moderni (O'Neill, Garçia Lorca).
Con una compagnia in proprio si cimentò con altrettanta audacia in Pirandello, Evreinov, Molnár, catturando i massimi riconoscimenti di pubblico con Topaze di Pagnol. Dal 1939 al 1965 tenne la cattedra di recitazione all'Accademia d'arte drammatica di Roma. Alla sua scuola crebbero attori come Vittorio Gassman, Tino Buazzelli, Gian Maria Volonté, Giancarlo Sbragia, Monica Vitti, Lea Padovani, e Rossella Falk. Dalla metà degli anni '50 cominciò la sua lunga e prolifica carriera televisiva: spesso sotto la regia di Anton Giulio Majano, partecipò a numerosi sceneggiati collezionando ruoli di attempate ed energiche figure femminili, che inevitabilmente finivano col rubare la scena ai protagonista. Fu zia March in Piccole donne (1955), la signora Reed in Jane Eyre (1957), una generalessa ne Il caso Maurizius (1961), zia Betsy in David Copperfield (1965) e la frivola Matilde Crawley in La fiera delle vanità (1967). Scarsa, ma non insignificante, la sua attività cinematografica (Gelosia di Ferdinando Maria Poggioli, 1943; Cronache di poveri amanti di Carlo Lizzani, 1953).