"Se gli X fossero nati in America, avrebbero potuto diventare la più grande band al mondo". Desirée Giorgetti interpreta la recensione di Emanuele Sacchi.
Storia degli X, band heavy metal giapponese nota nel mondo come X Japan (per evitare ambiguità con l'omonimo gruppo di L.A.), dei loro successi e delle tragedie che l'hanno colpita, dal suicidio del chitarrista alla conversione religiosa del cantante, fuggito per unirsi a una setta. La sensazione è quella di essere all'interno di un manga, eccessivo e schizofrenico. E forse era l'effetto voluto da Stephen Kijak, documentarista musicale americano (Backstreet Boys: Show 'em What You're Made of) che ignorava l'esistenza degli X Japan prima di girare il film, ma che ha saputo coglierne comunque l'essenza.
L'accostamento ai manga non è casuale, visto che tra gli ospiti e gli intervistati del film c'è anche Stan Lee, immarcescibile autore Marvel: Yoshiki, batterista della band, è effettivamente divenuto protagonista di una storia a fumetti della sua vita.
In occasione dell'uscita di We are X al cinema, il 30 ottobre, Desirée Giorgetti interpreta la recensione di Emanuele Sacchi.