La 23esima puntata di Splendor - Suoni e visioni è fatta di cinema e fumetti, di teatro e musica: di spettacolo, racconto, visione e ebbrezza del suono. Spesso intrecciate tra loro. Una scena ricca di voci insolite grazie alla presenza di ospiti che esprimono la propria creatività con linguaggi differenti. Francesco Montanari, per esempio, ha raggiunto il successo con Romanzo Criminale, serie cult diretta da Stefano Sollima che lo volle nel ruolo del Libanese ("La forza di quella serie è stata scommettere su volti sconosciuti. Nessuno di noi aveva avuto ruoli così importanti prima, è stato fondamentale per avvicinarsi al pubblico che non era attratto dalla celebrità ma solo ed esclusivamente dal personaggio), recentemente ha lavorato in Sole, cuore, amore di Daniele Vicari che "ha saputo affrontare con delicatezza una storia delicata", e in L'amore rubato di Irish Braschi che affronta il tema della violenza sulle donne: "Mi premeva far notare l'incapacità di relazionarsi con il partner e l'importanza di far comprende che ancor prima della violenza fisica c'è quella psicologica. Da lì parte tutto e allora forse si possono evitare molte vittime". Ma ha iniziato dal teatro, dall'Accademia Silvio D'Amico, e prima ancora a scuola: "Fratel Remigio, il mio professore delle medie, era appassionato dell'arte del racconto e ci narrava l'Odissea anche con l'uso di espressioni facciali che difficilmente i bimbi scordano. In seconda media, nel Rugantino, mi fece interpretare Mastro Titta. Mi sono talmente divertito che ho capito subito di voler fare l'attore, senza pensare che potesse essere un lavoro".

Tra gli interpreti di In guerra per amore, opera seconda di Pif, Stella Egitto è convinta che a fare la differenza sia la formazione accademica: "sono molto pignola, e preferisco essere sempre preparata così da muovermi al meglio nel territorio della narrazione". Dall'esordio in "Decameron" di Daniele Luttazzi a Squadra Antimafia 3, da Questo nostro amore e I ragazzi di Pippo Fava, a Gli anni spezzati sino a Romanzo Siciliano, Stella ha già fatto molta strada ma tra i ricordi più piacevoli "le dieci ore al giorno passate a studiare quello che amavo. Spero proprio non mi abbandoni mai questa curiosità, la voglia di approfondire nelle vite dei personaggi che interpreto. Amo mettermi in discussione".

Una coppia di giovani turisti americani in viaggio di nozze in Sicilia, un boss spietato latitante e braccato da polizia e cosche rivali. Sono questi i protagonisti della graphic novel "The Passenger", con la sceneggiatura e i disegni di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso e ideato da Carlo Carlei che per questo nuovo progetto mette da parte il suo lato registico più celebre per dare spazio alla sua passione più antica. "Ho sempre amato i fumetti della Marvel, da piccolo pensavo di lanciarmi da un grattacielo all'altro di New York. Addirittura, per non aspettare l'arrivo nelle edicole dei nuovi episodi, andavo direttamente a Lamezia e in stazione aspettavo l'arrivo del treno che avrebbe scaricato le novità". "The Passengers" nasce da un altro progetto interrotto, il remake del suo La corsa dell'innocente, da quel momento Carlei ha mantenuto il desiderio di voler riprendere le fila del discorso e immaginare un thriller. "Questa novel ha un taglio cinematografico, perché nasce da una sceneggiatura per il cinema che non volevo ammuffisse in un cassetto e siccome volevo che questa stessa storia esplodesse ho deciso prima di illustrarla". Infatti, con molta probabilità "The Passenger" diventerà un film diretto proprio da Carlei: "in quel caso il fumetto mi servirà da story board. Sicuramente manterrò questa sperimentazione linguistica, il fumetto è in tre lingue: il dialetto siciliano, l'italiano e l'inglese".

Blu Yoshimi ha esordito al cinema a soli otto anni in Caos Calmo e al suo fianco c'erano Nanni Moretti e Alessandro Gassman: "Ho dei ricordi vivissimi, è un momento della mia infanzia che non riesco a dimenticare, è stato il mio debutto e tante cose le ho imparate su quel set nonostante fossi molto piccola. Su quel tappeto rosso della Berlinale mi tremavano le gambe". In Piuma di Roan Johnson, al cinema nelle scorse settimane, è Cate: diciottenne che decide di portare avanti una gravidanza nonostante la giovane età. "I miei amici mi hanno detto che Cate mi assomiglia molto, io non credo ma ho cercato di avvicinarmi a lei senza giudicare la sua scelta, piuttosto condividendola. La mia mamma (l'attrice Lidia Vitale) è uno dei motivi per cui ho iniziato e scelto di avvicinarmi al mondo del cinema. Lei è dalla mia parte e mi aiuta anche nello studio".

"Splendor" è curiosa, quasi invadente e tenta di origliare dappertutto, in questa undicesima puntata lo fa anche con il noto giornalista del "Corriere della Sera", Valerio Cappelli, tra i più appassionati conoscitori italiani della materia lirica: "L'opera racconta con la musica, a differenza del cinema una parte di pubblico va al Teatro per vedere confermate le storie che già conosce più o meno bene. In quel caso l'opera stessa diventa illustrazione, non interpretazione".

Proprio in questi giorni - il 27 novembre - si aprirà il sipario sulla stagione 2016-2017 del Teatro dell'Opera di Roma con il "Tristano e Isotta" di Richard Wagner. "Anche questo è un segno di rinascita capitolina grazie all'ottimo lavoro che sta compiendo il sovrintendente Carlo Fuortes, la direzione d'orchestra è affidata a Daniele Gatti, dalla carriera invidiabile e tra i più meritevoli a ricoprire la carica di direttore dello stabile, vacante dagli anni '40 dopo la conclusione dell'esperienza di Tullio Serafin".  La regia del "Tristano e Isotta" è del libanese Pierre Audi: "ha quasi trasformato l'opera in un racconto intimo, da camera, esaltando la recitazione e dando valore ai momenti più emotivamente delicati evitando però che i due protagonisti si tocchino". Cappelli ammette di avere un debole per questa opera: "c'è erotismo, vendetta, perdono, il più puro amore. Ho avuto già la fortuna di vederla a Parigi e ho apprezzato i tempi sospesi, dilatati come di nostalgia, e il recupero del dramma medioevale da cui ha origine la storia".

Quattro album alle spalle, e tre ultime date - all'Atlantico di Roma il 26 novembre, all'Hiroshima Mon Amour di Torino il 2 dicembre e il 3 dicembre all'Urban di Perugia -  per archiviare l'ultimo tour de i Thegiornalisti, band pop rock romana nata nel 2009, ospiti musicali dell'undicesima puntata di "Splendor". Il leader Tommaso Paradiso sogna da sempre il cinema: "ma non da attore, ho sempre sperato di diventare caratterista, uno disponibile ad improvvise apparizioni per un paio di inquadrature, quelle che però restano memorabili". A suo dire il cinema è sicuramente la disciplina artistica che lo emoziona di più, "anche più della musica. Io guardo Notting Hill e non posso far a meno di piangere. Il cinema italiano è la mia passione, e non ho un genere preferito. Ricordo a memoria i primi film di Vanzina e gli ultimi di Sorrentino, del resto parlano di noi, è la nostra società".

Prodotto da ERMA Pictures e Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con DGCinema MiBACT, Splendor è un programma ideato e curato da Sabina Ambrogi, Max De Carolis, Mario Sesti, scritto insieme a Nicole Bianchi, Fabio Luzietti e Gabriele Niola, con il coordinamento produttivo di Cristina Scognamillo, e Margherita Bordino e Valeria Santori in produzione.