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Giffoni Experience 2013: Marco e Pier Giorgio Bellocchio

Padre e figlio riflettono sulla condizione del cinema italiano.
di Fiorella Taddeo

In foto Marco e Pier Giorgio Bellocchio.
Marco Bellocchio (84 anni) 9 novembre 1939, Bobbio (Italia) - Scorpione.

lunedì 22 luglio 2013 - News

Tornerà dietro la macchina da presa questa estate per girare un film in costume, basato sulla storia vera di una nobile del XVII secolo. Marco Bellocchio parla da Giffoni della sua nuova pellicola La prigione di Bobbio, un progetto coltivato da tempo, che finalmente vedrà la luce, ambientato nel piccolo comune della provincia di Piacenza. Protagonista l'attrice ucraina Lidiya Liberman. "Toccherò anche il mondo della lirica - spiega - è un universo che non conosco benissimo ma che fa parte del mio immaginario di bambino".
Il regista de I pugni in tasca e L'ora di religione ritorna al festival dedicato al cinema dei ragazzi, giunto alla sua 43esima edizione, dieci anni dopo la prima volta. Stavolta con lui il figlio Pier Giorgio, attore che al cinema alterna teatro e tv. "Indubbiamente Giffoni resta un'idea originale di manifestazione cinematografica - afferma il cineasta - I festival sono in crisi in tutto il mondo, mentre questo continua a rispondere a un'esigenza importante e al pubblico di domani".
Padre e figlio si dedicheranno al teatro a partire da dicembre. Porteranno in scena "Zio Vanja" di Anton Cechov. "Il mio approccio con questo mondo è ingenuo - sottolinea - perché è un campo che non ho mai sperimentato. Mi affascina però il rapporto che si crea tra gli attori, sarò anch'io un affascinato spettatore". Nel cast figurano Michele Placido e Sergio Rubini. "Sono diretto da mio padre da quando ho cinque anni - racconta Pier Giorgio - E lavorando anche con altri registi ho capito in cosa lui si differenzia totalmente e cosa lo rende un grandissimo regista. Cerca sempre di portare l'attore alle sue potenzialità massime e ogni collaborazione è occasione di grande crescita".
Al momento dell'incontro con i giovani giurati, Bellocchio senior si sofferma sull'attuale condizione del cinema italiano. "Purtroppo devo scoraggiare i ragazzi che oggi vogliono fare questo mestiere - dichiara -. È necessaria perseveranza e solo chi porta avanti i propri obiettivi, nonostante i molti ostacoli, potrà farcela". Ma la tecnologia aiuta: "Oggi tutto è cambiato - continua - Prima il cinema era solo Roma, poi è stato Milano. Ora è dappertutto perché le tecniche si sono evolute e non servono più grandi budget. So che Pippo del Bono ha fatto un film solo con il telefonino e parteciperà al Festival di Locarno. Il mezzo ormai non è obbligatorio perché l'estetica cinematografica è cambiata".
Molta la curiosità dei giovanissimi sul percorso artistico e sui capolavori realizzati dal regista originario di Piacenza, come Sbatti il mostro in prima pagina. "Se potessi realizzare un remake di quel film, introdurrei senza dubbio anche la tv - dichiara - Pensate alla rimonta di Berlusconi alle ultime elezioni: è stata tutta televisiva. Se ne dovrebbe parlare di più. Il piccolo schermo continua ad avere una fortissima capacità di manipolare le coscienze".

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