Facendo leva sul braccio, si teneva sollevato sopra di lei. Per permetterle di accarezzarsi e per toccarla anche lui” . Così comincia “L’uomo sbagliato” di Erica Arosio, ‘onnivora, smodata e appassionata spettatrice’ giornalista di “Gioia” e critica cinematografica. In realtà però il romanzo è iniziato prima, con la citazione di una canzone (in questo caso “Je t’aime moi non plus” di Serge Gainsbourg). Perché Erica non dimentica la sua e la nostra memoria. Che è fatta di persone incontrate (giuste o sbagliate che si rivelino successivamente), di libri letti (citati dai più) ma anche di canzoni, di spazi attraversati, di film e di serie tv (che altri talvolta hanno ritrosia a citare). La storia che racconta è un intreccio di sensazioni che fanno pensare non tanto alle opere cinematigrafiche che indica come creditori quanto piuttosto a un film dal montaggio articolato in cui ai ‘totali’ si alternano campi e controcampi sugli opposti (e complementari) punti di vista femminile/maschile.
Perché , come già citato, il romanzo inizia come un film dei Dardenne, senza prologo, senza lasciare il tempo di adattarsi. Siamo già nel bel mezzo della storia e buona parte di ciò che vedremo accadere attraverso le parole sarà in flashback. Per poi trovarci ad esplorare pensieri, sensazioni ed emozioni di chi si lascia coinvolgere in una storia a cui non può e non vuole sfuggire per quanto la viva come ‘sbagliata’. Erica scrive come chi conosce l’animo umano, i suoi pregi ma anche le sue fragilità.
Qualche lettrice potrebbe pensare che non si incontrano tutti i giorni “due magnifici occhi verdi, intelligenti, magnetici, trasparenti” uniti a un viso che ha “lineamenti scolpiti nella pietra eppure non comunica durezza, ma trasmette una dolce tranquillità”. Così come qualche lettore di fronte al close up di “ curve piene e vita stretta” potrebbe non trovare un riscontro nella realtà che ha di fronte. Erica potrebbe verosimilmente rispondere loro che di un film di parole si tratta. Con il valore aggiunto di un aggancio a situazioni reali forse diverse nella forma ma comuni nella sostanza. Perché, in campo amoroso, è difficile resistere alle scelte sbagliate. Questo romanzo ne racconta con intensità una.