Alla premiazione presenti Guadagnino, Ferretti e Lo Schiavo.
di Marlen Vazzoler
Il cinema italiano è vivo
Giovedì pomeriggio allo Spazio Lancia presente alla 67. Mostra del Cinema di Venezia, la presidentessa del Sngci (Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani) Laura Delli Colli ha consegnato all'attrice scozzese Tilda Swinton il Nastro d'Argento come miglior attrice europea per la sua interpretazione in Io sono l'amore di Luca Guadagnino, presente per l'occasione per fare da interprete dell'amica di lunga data. Alla premiazione hanno inoltre assistito anche i premi Oscar Dante Ferretti e la moglie Francesca Lo Schiavo, a cui domani verrà consegnato il Premio Bianchi del Sngci.
La pellicola di Guadagnino presentata l'anno scorso sia a Venezia che al Toronto Film Festival "Sta avendo un grande successo in tutto il mondo: la cosa che rende orgogliosi è che il successo di questo film è un successo dell'Italia" ha spiegato la Swinton. Alla consegna del premio l'attrice ha dichiarato: "Sono orgogliosa di ricevere questo grande premio italiano ed anche orgogliosa di questo film. Sono molto amica di Luca, abbiamo lavorato a questo film per 11 anni, è una lettera d'amore per il cinema". La Swinton ha poi aggiunto: "Il cinema italiano è vivo più che mai. Gli italiani devono solo rendersene conto e crederci. All'estero l'attenzione del mondo è sul vostro cinema". Nonostante l'attrice fosse presente in laguna da appena 24 ore, ha già visto due film: Venus Noire di Kechiche e Road to Nowhere di Monte Hellman, un regista di cui si dichiara grande fan.
Ma l'accoglienza più calorosa l'ha ricevuta il presidente della giuria Venezia 67, Quentin Tarantino che ha ricevuto il Nastro d'Argento per il miglior film extra europeo dell'anno. Tarantino non ha voluto dire nulla del suo lavoro di giurato, ma ha raccontato come gli è nata l'idea del film. "L'idea di Inglourious Basterds mi è venuta da un genere italiano, il 'macaroni combact', ribattezzato così perché i giapponesi avevano per primi inventato il nome 'macaroni western'. È sempre stato un mio piacere portare alla luce i grandi maestri del cinema italiano: Umberto Lenzi, Fernando Di Leo, Enzo G. Castellari".