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Dirty Sexy Money, i fratelli Darling e l'avvocato Nick George sbarcano a Roma

William Baldwin, Natalie Zea e Peter Krause spiegano il successo della serie tv al Roma Fiction Fest.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Il motivo del successo di Dirty Sexy Money

lunedì 7 luglio 2008 - Incontri

Il motivo del successo di Dirty Sexy Money
Sullo sfondo dell'America "bene" dei nostri giorni la famiglia Darling fatica a tenersi lontana dagli scandali. L'avvocato tuttofare Nick George dovrà cercare di coprire quanto più possibile le loro magagne. Questa è la sinossi della serie tv di cui la puntata pilota era stata presentata l'anno scorso in anteprima mondiale al Roma Fiction Fest. Da allora Dirty Sexy Money si è guadagnata il favore del pubblico e una nomination ai Golden Globe divenendo un fenomeno seriale in campione di ascolti, grazie alla creatività di Craig Wright e a un cast di primi attori. È stato proprio lo script ad attirare William Baldwin e Peter Krause. "Sono rimasto impressionato dal ruolo perché mi riconosco nel mio personaggio su più livelli. Mi piaceva il fatto di interpretare un uomo politico perché trovavo molto interessante l'opportunità di entrare nel retroscena di quel mondo" ha dichiarato nella conferenza stampa di questa mattina Baldwin mentre Krause identificava il punto forza della serie tv. "La sceneggiatura di Craig Wright, con il quale avevo già lavorato in Six Feet Under, è decisamente una delle chiavi del successo della serie oltre al mix di dramma e comicità che ne ha assicurato il seguito di pubblico".

Come è stata digerita dal pubblico americano una serie che ruota intorno alla politica, la stampa, i segreti di famiglia, l'immagine...
Natalie Zea: Da quello che è la mia percezione Dirty Sexy Money è stata riconosciuta per quello che è: una serie incentrata sulla famiglia e su come i componenti si relazionano l'uno con l'altro. Tutto il resto - la politica, la stampa - fa solo da contorno.
William Baldwin: Il cuore della serie, come ha detto Natalie, è la famiglia e tutto quello che accade ai vari componenti. Però è vero, offre uno sguardo più vasto su quella che è la situazione politica e sociale negli Stati Uniti. Diciamo che l'umanità rappresentata dalla famiglia Darling si fonde con gli aspetti politici e culturali americani dando origine a qualcosa di estremamente affascinante.

Ritieni che gli autori siano più tutelati lavorando per la tv via cavo o si possono fare dei buoni prodotti, senza scendere troppo a compromessi, anche per le reti televisive nazionali?
Peter Krause: Credo che ogni serie proponga qualcosa di unico. È chiaro che quando lavori per un'emittente televisiva come la ABC devi tenere conto del bacino di utenza e cercare di non offendere nessuno. Con la tv via cavo puoi essere più onesto, più diretto, più sporco e sexy per così dire. Ovviamente, chiamandosi così la serie è stato un bel traguardo potersi spingere un po' oltre per quanto riguarda i contenuti. In questo Craig Wright è stato egregio.

Il personaggio che interpreti in Dirty Sexy Money è molto diverso da Nate Fisher di Six Feet Under. Si può dire che Nick George abbia venduto l'anima al diavolo?
Peter Krause: Non credo che Nick George abbia venduto l'anima al diavolo, almeno non ancora. Penso piuttosto che vada a fondo, ma troverà il modo di redimersi. Al contrario non credo ci sia redenzione per Nate Fisher, a parte il fatto di accettare la realtà della sua morte e la realtà della morte del mondo. Sono due serie molto diverse: Dirty Sexy Money ruota intorno al potere e al benessere, mentre Six Feet Under è incentrato sulla morte.

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