Diplomatosi in pianoforte in patria, si trasferi in Italia nel 1938, rimanendovi e prendendone successivamente la cittadinanza. Autore di musica sinfonica, da camera e operistica, si è anche attivamente interessato di storia, critica ed estetica della musica, pubblicando numerosi saggi, srticoli e libri. Nel cinema ha cominciato a lavorare nel dopoguerra, soprattutto nel settore del cortometraggio e del documentario, spesso in collaborazione con il regista Luciano Emmer. Alcune di queste sue prime opere sono esemplari per la perfetta fusione dell'elemento musicale con quello figurativo, contribuendo ad una riuscita artistica ammirevole, come ne La leggenda di Sant'Orsola (1948), Van Gogh (1952) e altri. Nel campo del lungometraggio la sua attività creativa non è stata meno intensa ed egli ha collaborato spesso con registi di valore come René Clement, René Clair, Luciano Emmer, Renato Castellani, Francesco Rosi, Alexandre Astruc, Jules Dassin - a numerosi film, alcuni dei quali pregevoli proprio per il suo originale contributo artistico. Tra le molte composizioni cinematografiche almeno una segnalazione meritano i commenti per La bellezza del diavolo (1950, René Clair), certamente la sua opera più significative; Domenica d'agosto (1950, Luciano Emmer), fresca e delicata come lo spirito del film; Giulietta e Romeo (1954, Renato Castellani), arcaica e rinascimentale ma sorretta da un preciso gusto moderno; La sfida (1958, Francesco Rosi), tesa e drammatica come le vigorose immagini filmiche. Certamente uno dei musicisti di cinema più colti e preparati di questi ultimi anni, aperto alle sperimentazioni linguistiche e alle suggestioni delle nuove ricerche espressive della musica contemporanea, Vlad ha contribuito efficacemente, con le opere e con gli scritti, all'affermazione di una musica cinematografica artisticamente matura, strettamente legata all'evoluzione artistica del linguaggio filmico contemporaneo.