Come Gosho, Ozu e Toyoda, è un regista giapponese della vecchia generazione, specialista in film d' ambiente contemporaneo, maestro del cosidetto shomin-geki sulla vita quotidiana della gente comune (impiegati, salariati, piccolo-borghesi) studiata nell'ambiente familiare e nei suoi amori. Nel quadro ch'egli offre ditale vita e di tali personaggi, Naruse è il più pessimista di tutti. Quando un suo ritratto di famiglia del 1935, Moglie che tu sia simile a una rosa, giunse in America, i critici newyorkesi vi riscontrarono somiglianze, dei tutto casuali, con la scuola naturalistica francese dell'epoca. Ma il pessimismo dei Duvivier, Feyder o Carné era davvero rose e fiori, in confronto. "Il mondo in cui viviamo ci tradisce", questa la convinzione di Naruse fin da ragazzo. "I miei personaggi - aggiunge - sono in trappola: se si muovono appena un poco, non possono evitare di sbattere contro un muro". Nato a Tokyo nel 1905, regista dal 1929, Naruse fu dapprima costretto a commedie assurde e sexy (Testimonianza sugli sposini;E ora,non eccitatevi) e a melodrammi lacrimogeni, finchè si affermò nei '34 con Tre sorelle dal cuore verginale e, l'anno dopo, col film citato, per cui i critici giapponesi gli assegnarono il loro premio annuale. A questo punto, molto probabilmente come conseguenza del suo matrimonio fallito con un'attrice, il regista per ben quindici anni non riesce più a indovinare un film buono. Ciò gli accadrà soltanto a partire dal 1951, allorchè con Il pasto, e poi in una serie di opere sul medesimo tema coniugale (Marito e moglie,Moglie,Pioggia improvvisa,Cuore di moglie, ecc.), egli ritorna alla propria disavventura matrimoniale, sia pure attraverso la mediazione della miglior letteratura moderna giapponese. Okaasan, ossia La madre, è stato distribuito in Francia con un successo critico notevole (ma va notato che il film esce alquanto dalla 'linea negativa' dell'autore, e che i personaggi sono qui meno tipici del suo mondo), mentre purtroppo non altrettanto sono conosciuti in occidente Il lampo,Fratello maggiore sorella minore,L'eco delle montagne,Anzukko e Nubi incrociate tra le sue storie familiari, né Crisantemi tardivi e Il flusso tra quelle di geishe o ex geishe, sempre in epoca attuale. Ma forse il capolavoro della sua maturità è Nubi fluttuanti, che nel 1955 si meritò ancora il premio della critica giapponese, e che rifletteva in modo realistico certo sbandamento morale del dopoguerra: sul fondo melodrammatico di una dolorosa vicenda d'amore, si stagliavano le stupende interpretazioni di Hideko Takamine e di Masayuki Mori (il marito di Rashomon). La Takamine, attrice prediletta del regista, avrebbe poi impersonato in Indomita (1957) una ragazza indipendente, che non si rassegna alla egemonia dell'uomo e, pur tra vicissitudini non proprio allegre in un mondo per il quale una simile concezione era ancora un'eresia, mostra un'insolita volontà per un personaggio di Naruse. La vicenda era però ambientata nell'anteguerra, come se il regista per primo non se la sentisse troppo di credere al personaggio in un mondo presente. Sempre con Hideko Takamine, Naruse ha più recentemente diretto Quando le donne salgono le scale, sulla corruzione nei bar di Tokyo, e Vita di donna.