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L'esperienza del protagonista si fa quasi tangibile, grazie soprattutto alla fotografia esperta di Ping Bin Lee. Avventura, Cina2017. Durata 115 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vera storia di Yang Liusong determinato a diventare il primo uomo ad attraversare la regione di Qiang Tang da solo su una bicicletta. Espandi ▽
La vera storia di Yang Liusong determinato a diventare il primo uomo ad attraversare da est a ovest la regione disabitata di Qiang Tang, nel Nord del Tibet, da solo su una bicicletta senza alcuna assistenza. Quando vari ostacoli e disavventure portano a minare la sua determinazione, incontra una tenace e coraggiosa donna, Lan Tian, ex fotografa costretta su una sedia a rotelle a causa di un incidente durante un servizio fotografico sul Monte Kailash (Tibet). Ispirato dall'ottimismo di Lan, Yang recupera il coraggio e la forza necessaria per continuare il suo viaggio attraverso montagne innevate, laghi salati e deserte pianure del vasto altopiano tibetano. Recensione ❯
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Un film sulla vita, l'amore e le perdite personali elaborate lungo il Cammino di Santiago. Espandi ▽
Un gruppo di viaggiatori, tutti australiani e neozelandesi, viaggiano a piedi per 35 giorni tra Francia e Spagna lungo il cammino di Santiago. Cammino che si profila, attraverso i racconti dei vari viaggiatori, come un'occasione per voltare una dolorosa pagina della loro vita o per tentare di elaborare un lutto. C'è chi cerca di superare una duplice perdita familiare, chi cammina in ricordo della figlia scomparsa in giovanissima età, e perfino chi, a discapito dell'artrosi e della vecchiaia, cerca di dimostrare la propria indipendenza.
Si ha, con il procedere del documentario, la netta sensazione che il taglio registico sia un po' troppo riservato e contenuto, mi spiego meglio: anche quando i viaggiatori si aprono riguardo alla loro vita e ai propri traumi, non si arriva mai alle ragioni recondite del loro malessere, l'accesso al cuore delle loro individualità ci è del tutto impedito.
La regia è tutta gestita a mano libera, scelta stilistica che sembra piuttosto immotivata e inadatta al misticismo delle ambientazioni e la fotografia non è niente di particolarmente raffinato. Trascurabile. Recensione ❯
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Un ottimo lavoro di ricerca che si fonde alle riprese amatoriali per indagare sull'essenza della Corsa degli Zingari. Documentario, Italia2023. Durata 56 Minuti.
In un piccolo paesino dell'Abruzzo sopravvive un rito crudele al limite della sopportabilità, la Corsa degli Zingari. Espandi ▽
A Pacentro, un comune dell'Abruzzo, ogni anno alla prima domenica di settembre si rinnova la tradizione della Corsa degli Zingari, una competizione che vede i partecipanti scendere da una montagna a piedi nudi su percorsi di terra e sassi per raggiungere la Chiesa dedicata alla Madonna di Loreto. Alcuni vi partecipano da decenni. Altri la affrontano per la prima volta. Ognuno con una propria motivazione.
Un documentario che approfondisce il senso di una tradizione che unisce sacro e profano. Zazzara riesce, con un ottimo lavoro di fusione tra riprese amatoriali anche datate e uno sguardo che sa come cogliere le motivazioni profonde di ogni partecipante, ad offrircene un'immagine che ce ne restituisce l'essenza.
Le testimonianze che Zazzara ha raccolto (utilizzando la tecnica del posizionare tutti in uno spazio neutro e nella stessa collocazione) offrono un'amplissima varietà di motivazioni. Recensione ❯
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Una scalatrice iraniana sfida i pregiudizi del suo paese. Espandi ▽
Nasim Eshqi, iraniana, e Francesca Borghetti, italiana, si scrivono via chat dall'Iran all'Italia. Si sono messe in contatto dopo che Francesca ha letto di lei come l'unica donna capace di aprirsi delle vie sulle montagne dell'Iran. Francesca vorrebbe raccontare la storia di Nasim al mondo e per farlo si pone delle questioni di rappresentazione: può ritrarla senza velo? La risposta di Nasim è chiara: fuori dal suo Paese islamico, l'Iran, sì. E allora la regista attinge al suo repertorio di foto private, dalle quali si evince un percorso di evoluzione impervio e anticonformista. Nata nel 1982, a nove anni secondo la legge islamica ha dovuto mettersi il velo e coprire pelle e capelli. Quello è stato il discrimine, per lei e sua sorella, rispetto alla vita dei due fratelli maschi, che prima non avvertivano differenze con le sorelle. Recensione ❯
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Più che un biopic sul mistico Osho un cine-mantra ad alto rischio di cultural clash per il pubblico occidentale. Biografico, India2016. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il primo biopic sul guru indiano Osho Rajneesh, professore di filosofia che abbandonò la carriera accademica per girare il mondo come maestro spirituale. Espandi ▽
Storia del mistico Osho dalla giovinezza all'illuminazione, fino al momento in cui si metterà alla guida dei suoi primi discepoli. Bambino coraggioso e intelligente, cresciuto in un villaggio rurale dell'India, il piccolo Raja è da sempre pieno di curiosità e di domande sul mondo. La sua brama di sapere, insaziabile, si riversa tanto nei libri quanto in lunghe conversazioni con uomini giudicati santi. Sostenuto dalla sua famiglia, Raja cerca la "sua" verità sfidando le convenzioni del tempo e riuscendo a capire, solo dopo tanti anni, che il senso della vita non è nell'interrogarsi continuamente. Ma, al contrario, nell'abbracciare con coraggio il mistero. Recensione ❯
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Il primo documentario che mostra il filo che lega l'industria della carne, le lobby e il potere politico. Espandi ▽
Polesine, Italia: un allevamento intensivo di polli, per rispettare le indicazioni del produttore, deve consegnare soltanto degli esemplari perfetti da poter immettere sul mercato, e gli "scarti" vengono eliminati con pratiche violente. Regione di Berlino, Germania: un allevamento intensivo di mucche, visto l'affollamento dei capi e la scarsa pulizia degli ambienti, viene colpito dal proliferare della mastite (un'infezione e infiammazione della ghiandola mammaria), così il personale non medico somministra antibiotici agli animali malati.
Murcia, Spagna: un allevamento intensivo di maiali sfrutta le poche risorse idriche del territorio e scarica in vasconi all'aperto i liquami di risulta, causando inquinamento del suolo e contaminazione della falda acquifera. Tutto vero, disturbante e inquietante. Solo che per alcuni politici, organi di controllo e istituzioni gli allevamenti intensivi non esistono...
Sono immagini compromesse quelle di Food for Profit, cariche di una loro connaturata identità emotiva quando mostrano le condizioni e i maltrattamenti a cui sono sottoposti gli animali. E se tutto è in nome del profitto, gli interventi del filosofo Peter Singer, dello scrittore Jonathan Safran Foer e del divulgatore scientifico David Quammen ci riportano al vero sistema di quel profitto, il capitalismo. Recensione ❯
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Un esordio che mette a confronto tre contesti di disuguaglianze con Pepe Mujica che sprona a riprenderci l'umanità . Documentario, Spagna2016. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tre storie raccontate attraverso le parole di José (Pepe) Mujica che mette fortemente in discussione molti aspetti della società contemporanea. Espandi ▽
Due colletti bianchi a Tokyo si interrogano sul senso della loro vita, risucchiata dal lavoro. Un disoccupato spagnolo di mezz'età racconta come ha perso rapidissimamente reddito e casa a seguito della crisi economica del 2004. Un gruppo di migranti africani staziona nel campo del Monte Gururù in Marocco, nella speranza di entrare prima o poi in Europa. A fare da cerniera tra questi tre contesti, lontani tra di loro ma accomunati dalla negazione del rispetto per la vita umana, le riflessioni sociopolitiche di José "Pepe" Mujica (Montevideo, 1935).
L'ex presidente dell'Uruguay, intervistato a casa sua, invita a prendere coscienza e ad agire contro le disuguaglianze eclatanti nella ridistribuzione della ricchezza, la mancanza di tempo nelle esistenze individuali, le conseguenze della globalizzazione ("noi pensiamo che la sfortuna dell'Africa sia un problema degli africani. No, lo è del mondo"). A cui corrisponde una imbarazzante carenza di azioni correttive, virtuose e lungimiranti da parte dei governi nazionali. Recensione ❯
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La ribellione dei genitori ai tempi del fascismo: la figlia ripercorre le tappe della loro straordinaria storia. Espandi ▽
Tokyo 1943: l'antropologo italiano Fosco Maraini e la pittrice Topazia Alliata rifiutano di firmare fedeltà al governo di Mussolini. Per questo vengono inviati in un campo di prigionia a Nagoya con la loro figlia. Oggi: Mujah rivive l'esperienza della sua famiglia e la loro eredità portando i loro ricordi alla vita come ha fatto lei con il suo viaggio in Giappone. Recensione ❯
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Un doc accurato sulla vita e la scomparsa di un alpinista che non si è mai arreso. Documentario, Bulgaria2021. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Boyan Petrov è uno scalatore bulgaro che ha l'obiettivo di scalare i quattordici ottomila. L'undicesimo gli sarà fatale. Espandi ▽
Boyan Petrov affronta l'Everest partendo dalla cima relativamente più 'bassa' della catena: lo Shishapangma (8.027 m). La sua è una preparazione metodica, consapevole delle difficoltà e delle proprie condizioni fisiche. Qualcosa però non andrà come deve e il documentario ci testimonia tutto quanto è stato fatto per ritrovarlo.
Ci viene proposta la descrizione in parallelo della personalità di uno scalatore e quella delle giornate in cui se ne sono perse le tracce nonostante il dispiegamento di forze per ritrovarlo.
Polly Guentcheva è una giovane regista e produttrice bulgara che ha sentito il bisogno di portare sullo schermo la vita e la morte di un alpinista del suo Paese certamente noto agli appassionati di scalate ma probabilmente ignoto ai più. Questo documentario, che ha vinto la Genziana d'oro nell'edizione 2021 del Trento Film Festival quale miglior film d'esplorazione o avventura, dopo pochi minuti ci mette già a conoscenza del fatto che l'undicesimo dei 14 ottomila sarà per Boyan l'ultima cima. Si inizia così a descrivere in parallelo sia la macchina dei soccorsi che la personalità dello scalatore. Recensione ❯
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Documentario sulla concezione del lavoro nella società contemporanea. Un tentativo ammirevole e suggestivo
. Documentario, Spagna2016. Durata 70 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Alcuni tra i più autorevoli studiosi internazionali si interrogano sulle grandi trasformazioni (globalizzazione, progresso tecnico, avvento della robotica, immigrazione) in atto nelle economie avanzate. Espandi ▽
Attraverso una serie di interviste a statisti, economisti e pensatori, il film va alla ricerca di risposte e di nuove domande sul futuro che stiamo vivendo, tra gli effetti della globalizzazione e l'uso più responsabile del progresso tecnologico. La disuguaglianza sociale è in continuo aumento, e anche le possibili soluzioni, come la vecchia idea del "lavorare meno per lavorare tutti" ha dei risvolti filosofici di non facile risposta: saremmo in grado, come civiltà collettiva, di rallentare i ritmi che da centinaia di anni scandiscono le nostre vite? Recensione ❯
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Un ragazzo incontra una ragazza. Lui lavora ai mercati, lei invece è una prostituta di strada. Tra i due nasce una fortissima complicità. Sullo sfondo, una metropoli fatiscente e desolata. Espandi ▽
Un ragazzo incontra una ragazza. Lui lavora ai mercati, lei invece è una prostituta di strada. Tra i due nasce una fortissima complicità. Sullo sfondo, una metropoli fatiscente e desolata. Recensione ❯
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Il giro del mondo in modalità triathlon. Cronaca di un'impresa sportiva che è anzitutto un'attitudine di vita. Documentario, Germania2022. Durata 95 Minuti.
Un'incredibile storia di coraggio e motivazione, di spostamento di montagne, del magico potere delle barrette di cioccolato e dell'infinità del nostro mondo. Espandi ▽
Un triathlon attorno al pianeta, che parta da Monaco di Baviera e lì ritorni: è l’impresa estrema, progettata e realizzata durante la pandemia dal tedesco Jonas Deichmann: nato nel 1987 a Stoccarda, laureato in economia aziendale, per breve tempo venditore di software, che per scommessa col suo capo si ritrova a stabilire un record mondiale di ciclismo. E che dopo quel primo traguardo smette di lavorare, consapevole di avere una percezione della vita e del tempo non comune, non condivisa: il desiderio di un’esistenza in costante movimento, fatta di avventura e esplorazione, col bagaglio leggero e tecnico che serve ad affrontare sfide atletiche sempre più impegnative. L’occasione di documentare un “viaggio nell’ignoto”, come lo definisce il suo stesso protagonista, è più unica che rara. E infatti viene colta e integrata nell’evento stesso, o meglio nel marchio, che Deichmann (che a fine giugno 2023 affronterà la distanza in bici da New York a Los Angeles e in maratona al ritorno) ha costruito con intelligenza sul suo corpo e sulla sua visione. Recensione ❯
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Jerzy Kukuczka è stato il secondo alpinista, dopo Reinhold Messner a scalare le 14 vette sopra gli 8.000 metri sul livello del mare. Il documentario, facendo uso di interviste e documentazioni anche inedite, ne racconta le imprese e la personalità. Espandi ▽
Jerzy Kukuczka è stato il secondo alpinista, dopo Reinhold Messner a scalare le 14 vette sopra gli 8.000 metri sul livello del mare. Il documentario, facendo uso di interviste e documentazioni anche inedite, ne racconta le imprese e la personalità.
Un documentario che, mentre descrive un campione dell'alpinismo, ci offre un ritratto di una società che giungerà a mutare in maniera radicale.
Gli esperti di alpinismo non hanno bisogno di presentazioni. Conoscono perfettamente tutte le conquiste effettuate da Kukurcza. Così come coloro che hanno letto i volumi manga di Jiro Taniguchi e Baku Yumemakura ("La vetta degli Dei") sono facilitati nel comprendere la passione che ha spinto un uomo come Jurek a cercare di continuare a superare se stesso attratto ogni volta dalla vetta successiva da raggiungere. Parlano di lui coloro che lo hanno accompagnato nelle imprese e, mentre ne rievocano lo sprezzo del pericolo e la resistenza al dolore, al contempo ci raccontano una società in cui l’industrializzazione si fa nel dopoguerra sempre più imponente e in cui poi, progressivamente, i valori imposti dal socialismo reale verranno sostituiti da quelli della mercificazione delle imprese. Recensione ❯
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Calcio di una volta e folklore carioca in un documentario vivace e divertente, ma anche furbo. Documentario, Biografico - Brasile, Gran Bretagna2018. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'uomo che è riuscito ad architettare il più grande imbroglio nella storia del calcio. Espandi ▽
La storia più o meno vera di Carlos Henrique Raposo, calciatore brasiliano che negli anni Ottanta riuscì a ottenere una serie di contratti con le più importanti squadre del paese senza però scendere mai in campo. Finti infortuni, squalifiche e assenze misteriose gli consentivano di rimanere a libro paga pur tenendo nascosta una palese incompetenza calcistica, a cui il "Kaiser", pomposo soprannome preso in prestito da Beckenbauer per via di una vaga somiglianza, sopperiva nel rapporto con i compagni attraverso una certa giovialità e un gran numero di favori, incluse feste e prostitute. Recensione ❯
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Un'opera prima che intavola una riflessione interessante ma soffre i limiti di esperienza e budget. Drammatico, Italia2019. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Giorgio, giornalista trentenne disposto a tutto per conoscere la verità. Espandi ▽
Giorgio è un giornalista di cronaca che scrive romanzi ritenuti "non idonei alla pubblicazione". Quando una sua inchiesta dà troppo fastidio a un potente, il giovane uomo viene declassato ad un oscuro quotidiano di provincia. Ma il caso vuole che proprio nella località dove risiede il giornale abbia luogo un fatto di cronaca degno dell'attenzione nazionale: il rapimento del nipote di Giulia Guidi, proprietaria di un'importante azienda vinicola locale. E i sospetti ricadono su alcuni membri della comunità in cui Giorgio sta cominciando ad ambientarsi, fra cui Francesco, un disabile che si occupa delle consegne di bombole a gas, che Giulia Guidi descriverebbe come un "acino indifeso", di quelli che bisogna pigiare forte perché ne esca il mosto che "fa buono il vino". Recensione ❯
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