Titolo originale | Kaiser: The Greatest Footballer Never to Play Football |
Anno | 2018 |
Genere | Documentario, Biografico, |
Produzione | Brasile, Gran Bretagna |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Louis Myles |
Attori | José Carlos Araújo, Bernardo de Paula, Renato Gaúcho, Carlos Henrique Raposo Bebeto, Priscila Buiar, Zico. |
Uscita | martedì 16 aprile 2019 |
Distribuzione | Mescalito Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,75 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 4 novembre 2021
L'uomo che è riuscito ad architettare il più grande imbroglio nella storia del calcio. In Italia al Box Office Kaiser! Il più grande truffatore della storia del calcio ha incassato 998 .
CONSIGLIATO SÌ
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La storia più o meno vera di Carlos Henrique Raposo, calciatore brasiliano che negli anni Ottanta riuscì a ottenere una serie di contratti con le più importanti squadre del paese senza però scendere mai in campo. Finti infortuni, squalifiche e assenze misteriose gli consentivano di rimanere a libro paga pur tenendo nascosta una palese incompetenza calcistica, a cui il “Kaiser”, pomposo soprannome preso in prestito da Beckenbauer per via di una vaga somiglianza, sopperiva nel rapporto con i compagni attraverso una certa giovialità e un gran numero di favori, incluse feste e prostitute.
È difficile trovare fonti attendibili sulla vicenda Raposo che non siano (in modo tutt'altro che limpido) collegate al film stesso, tra marchette e una sapiente operazione di branding digitale che, in fondo, non sono altro che una versione aggiornata al 2019 del capolavoro di pubbliche relazioni che ha donato a questo centravanti dai piedi ruvidi una carriera invisibile.
Il film dunque lo piazza sotto i riflettori e al tempo stesso lo cancella per sempre, lui che così tanto si è impegnato a esserci, a visualizzarsi giocatore di pallone a dispetto di ogni realistica aspettativa.
Carlos Henrique Raposo è naturalmente parte del film, comicamente imbalsamato dietro gli occhialoni neri, al giorno d'oggi, e più vivo del vero nelle ricostruzioni dei vari aneddoti che il regista inglese Louis Myles (all’esordio per il cinema ma con esperienza sia nel calcio televisivo britannico che, ovviamente, nel mondo del marketing e della pubblicità) utilizza generosamente per dare vigore al documentario. Il kitsch consapevole di queste scene, fatte di grana pastosa, musica del periodo, baffoni e tagli di capelli “mullet”, è divertito e forse divertente, anche se dichiaratamente bidimensionale.
A fare da contraltare agli sketch sono le interviste in infradito con vari campioni del passato (come Bebeto) e variopinti faccendieri del futebol, felici di farsi due risate al tavolo di un bar sulla spiaggia, raccontando l’assurda storia del vecchio compagno. L’atmosfera è rilassata e decisamente conciliante, all’insegna del tempo che passa e degli anni che levigano ogni malefatta.
Qua e là, però, il film si avventura tra le pieghe più intense del grande inganno architettato da Kaiser, fatto necessariamente di rapporti ambigui con le figure sinistre e criminali che gravitano intorno alla giostra del calcio. In questo senso, pur non esplicitandolo, il documentario posiziona Raposo come inevitabile prodotto di un sistema storicamente compromesso e corrotto - sottotesto che dovrebbe arrivare agevolmente anche allo spettatore italiano, senza dubbio abituato alle dinamiche non dissimili che governano il nostro pallone.
Storia di un calciatore che non ha mai toccato un pallone, e di un mitomane che ha intercettato la maniera migliore per vivere al massimo nella Rio de Janeiro anni 80-90. Louis Myles mette subito in chiaro che non tutto quel che si vedrà in Kaiser! corrisponde a verità, e gioca su questa ambiguità, mescolando ricostruzioni fittizie a testimonianze di leggende del calcio brasiliano come Zico o Bebeto. [...] Vai alla recensione »