Di famiglia povera, la piccola Joséphine svolge diversi lavori nel tentativo di incrementare gli inesistenti introiti familiari. Le strade dei miserabili quartieri negri saranno la sua scuola. Debutta all'età di otto anni in alcuni night ad Harem, dove si esibisce come cantane e ballerina. Pian piano questa specie di"gioco"si rivelerà per la giovane mulatta una seria ispirazione e a quindici anni Joséphine si presenta per un provino a Noble Sissle e Eubie Blake, autori della rivista Shuffle Along (1921), formata esclusivamente da artisti di colore. Ma la prima audizione sarà negativa. La giovane Joséphine verrà però chiamata dai due autori quando questa grande rivista, dopo i successi di Broadway, deve esibirsi in tournée meno importanti in provincia. Riuscirà così ad entrare a far parte di questa importante compagnia, ma solo come aiuto sarta. Consigliata da un'amica, Joséphine impara tutti i numeri e tutte le canzoni in vista di una sostituzione. Così avviene. Abbastanza in fretta la giovane ragazza si fa notare fino al punto che Sissle si dedicherà seriamente a insegnarle il mestiere. Nel 1925 viene scritturata per fare parte di un gruppo di colore che si esibirà a Parigi nell'autunno di quell'anno, al Théâtre des Champs-Élysées, in quello spettacolo che diventerà fondamentale per la cultura francese negli anni '20: La Revue Nègre. Joséphine conquista il pubblico con le sue"orrende"smorfie, il suo corpo di miele scuro che esibisce generosamente e la sua straordinaria vitalità di interprete. Proprio lì svilupperà uno stile e una personalità uniche: a volte danza completamente nuda, oppure col suo famoso costume composto di orecchini collana e braccialetti in pietre barbare e un gonnellino di vere banane o di coloratissime piume che le cingono i fianchi. Segue il ritmo musicale contorcendosi con movimenti che imitano le pantere o i serpenti. Entra in scena con la pelle dipinta color banana, le labbra nere e i capelli cortissimi appiccicati alla testa. Diventa la"vedette negra"(lei che è una mezzo sangue) delle Folies Bergère; impara a cantare davvero: il suo forte timbro vocale spazia dai toni bassi ai toni alti, dai gorgheggi a note stridule. Successivamente arriva al"Casino de Paris"come attrazione principale e, nel 1930, lancia la bellissima canzone J'ai deux amours che resterà per sempre legata alla sua immagine. È proprio a Parigi quindi che ottiene la consacrazione a vedette internazionale. In seguito, pur viaggiando in tutti i teatri d'Europa, tornerà sempre nell'amata capitale francese a rinnovare i suoi successi. Nel 1935 approda a New York per partecipare alle"Ziegfeld Follies ". Fra le canzoni, divenute celebri nella sua interpretazione, si ricordano Yes, We Have no Bananas (J. Thornton), la già citata J'ai deux amours, La Canne à sucre e Pretty Little Baby. Intanto appare anche in qualche film, come La sirène des tropiques (1927), ma le sue doti di ballerina e di cantante sono meglio documentate in Princesse Tam-Tam (La principessa Tam-Tam, 1935). Durante la seconda guerra mondiale presta servizio come ausiliaria nell'armata del generale De Gaulle; nel dopoguerra torna ancora sulle scene, soprattutto allo scopo di raccogliere fondi per le sue benefiche attività in favore di bambini negri. Dopo l'ultima guerra riprende quindi a lavorare nei music-hall, e con i proventi del proprio lavoro Joséphine acquisterà la proprietà terriera di Milandes. Farà restaurare il castello e con esso una fattoria e una locanda. In questa oasi di fraternità e pace, assieme ai suoi amati animali, farà crescere dodici orfani di varie razze da lei adottati. Sebbene malata, continuerà la sua professione sino a tre giorni prima della sua morte, per sostenere le numerose spese di manutenzione che la proprietà terriera di Milandes comporta; in seguito la dovrà vendere per far fronte ai debiti. Con molta amarezza continuerà ad offrire la propria immagine di soubrette per galà di beneficenza. Morirà a Parigi il 12 aprile 1975 a causa di un'emorragia cerebrale, circondata dall'amore e dal rimpianto di tutti coloro che l'hanno amata.