Figlio di giostrai, come raccontato e mostrato anche attraverso una interessante docuserie, Giulio Beranek nasce nel mondo dello spettacolo e fin da piccolo respira arte e creatività, che lo portano, con l'andare avanti nel tempo, ad affermarsi e diventare un volto del piccolo e del grande schermo.
Tra le più antiche famiglie circensi italiane
Classe 1987, Giulio Beranek nasce a Taranto da una famiglia di giostrai. Nello specifico la madre, Ketty Monti Condesnitt, è di origini spagnole, mentre il padre Vladmir Beranek è ceco. La sua infanzia, come si può facilmente intuire, è costellata da spostamenti tra circhi e luna park. Riesce a trovare maggiore stabilità in Grecia dove frequenta una scuola italiana. Grande appassionato di calcio fin da piccolo, si avvicina a quel mondo "toccandolo con mano" all'età di 13 anni, precisamente entrando nel settore giovanile dell'Olympiakos. Purtroppo, però un infortunio al ginocchio lo costringe a lasciare molto presto la carriera di calciatore.
Dopo questo fatto si avvicina al mondo dello spettacolo, diventando attore quasi per caso, grazie a una sorta di provino a scuola da parte del regista Alessandro Di Robilant alla ricerca di un volto ben preciso da utilizzare come protagonista del suo film Marpiccolo, che segna così l'esordio cinematografico di Beranek nel 2009. Torna poi sul grande schermo nel ruolo di Marcellino per il film Senza arte né parte di Giovanni Albanese del 2011. Nel frattempo, però, prende parte al cortometraggio "Dachaulied - canzone di Dachau" di R. La Gioia.
Affacciarsi anche sul piccolo schermo
La grande forza di Giulio Beranek è il riuscire a bilanciare nel migliore dei modi l'alternarsi tra piccolo e grande schermo. Tra il 2011 e il 2018 prende parte a diversi titoli per la televisione, ta questi un episodio di Distretto di polizia, la miniserie Tutta la musica del cuore di Ambrogio Lo Giudice, la serie Le mani dentro la città nel 2014, Tutto può succedere tra il 2015 e il 2018 e, sempre nel 2018, prende parte sia al film tv Liberi sognatori - Una donna contro tutti di Fabio Mollo sia a tre episodi della serie Il cacciatore di Stefano Lodovichi e Davide Marengo.
È anche impegnato con alcuni cortometraggi, quali Nuvola di Giulio Mastromauro del 2014, Il mondiale in piazza di Vito Palmieri del 2019 e Inverno di Giulio Mastromauro del 2020, vincitore del David di Donatello 2020.
Si torna al cinema
Non vanno dimenticati anche i film per il grande schermo, ai quali Giulio Beranek prende parte in parallelo negli stessi anni. Nel 2012 è Ariel nel film L'innocenza di Clara di Toni D'Angelo, unico film italiano in gara al 36esimo Festival des films du monde de Montréal.
Nel 2015 ha una parte nel film di Matteo Garrone Il racconto dei racconti - Tale of Tales, adattamento cinematografico della raccolta di fiabe "Lo cunto de li cunti" di Giambattista Basile.
Il 2017 è un anno impegnato per Beranek che troviamo diverse volte sullo schermo. Prima al fianco di Matilde Gioli e Matteo Martari in 2night, remake dell'omonimo film israeliano di Roi Werner che, nella versione italiana, è diretto da Ivan Silvestrini. Poi in Lasciati andare diretto da Francesco Amato e ancora in Manuel di Dario Albertini, presentato alla 74esima mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e nei panni di Ivan in Una questione privata dei fratelli Taviani, film tratto dal romanzo omonimo di Beppe Fenoglio.
Due anni dopo presta il volto a Daniele nel film Un'avventura di Marco Danieli, che prende spunto dalla canzone omonima di Lucio Battisti.
Piccola parentesi, contemporanea, per l'attore che, oltre a cinema e televisione, prende anche parte ad alcuni videoclip tra il 2017 e il 2021. Nello specifico lo possiamo trovare nei videoclip di "La domenica" di Nonellegrino diretto da Marco Pellegrino, "La felicità" di Fabrizio Moro diretto da Fabrizio Cesari, "Blu jeans" di Franco126 feat. Calcutta diretto da Vittorio Antonacci e "Nessun perché" di Franco126 diretto da Vittorio Antonacci.
A cavallo tra piccolo e grande schermo
Anche il 2020 è un anno denso per Beranek impegnato nella serie tv Vivi e lascia vivere di Pappi Corsicato e poi al cinema prima con L'arminuta di Giuseppe Bonito e poi in Bentornato papà di Domenico Fortunato.
Nel 2022 è negli episodi della serie diretta da Stefano Lodovichi e Roberto Saku Cinardi Christian, ma anche nel film Estômago 2: O Poderoso Chef di M.J. Jorge e in Doppio passo di Lorenzo Borghini.
Si fa apprezzare sempre di più tanto che tra il 2024 e il 2025 la sua presenza diventa costante. È nel film Final Game di Manzetti, ma anche in Muori di lei di Stefano Sardo e ne La cattiva strada di Davide Angiuli su un ragazzo che, per guadagnare soldi e aiutare la nonna malata di Alzheimer, si ritrova a collaborare con un piccolo delinquente rimanendo invischiato in un vortice criminale.
Sul piccolo schermo è, invece, impegnato nel 2024 nella serie Briganti, ispirata ad alcuni personaggi realmente esistiti durante il brigantaggio postunitario italiano, diretta da Antonio Le Fosse, Steve Saint Leger e Nicola Sorcinelli. L'anno successivo diventa protagonista nella serie Rai diretta da Giuseppe Bonito Gerri nella quale interpreta un ispettore di origini rom che risolve casi in Puglia, lavorando al fianco di Valentina Romani, e compare anche nella serie procedurale Ligas di Fabio Paladini.
Ma nel 2024 è anche protagonista della docuserie autobiografica I re del Luna Park diretta da Marco Pellegrino e scritta dal regista, Daniele Mitta e dallo stesso attore. Un lungo progetto registrato tra il 2012 e il 2022 in grado di raccontare uno spaccato di vita della famiglia Monti Condesnitt e aprendo le porte a un mondo spesso conosciuto solo in superficie.