Anno | 2014 |
Genere | Drammatico, Western, |
Produzione | USA |
Durata | 122 minuti |
Regia di | Tommy Lee Jones |
Attori | David Dencik, William Fichtner, Jesse Plemons, Evan Jones, Caroline Lagerfelt Meryl Streep, James Spader, John Lithgow, Sonja Richter, Miranda Otto, Hilary Swank, Tommy Lee Jones, Autumn Shields, Barry Corbin, Tim Blake Nelson, Grace Gummer, Hailee Steinfeld. |
Tag | Da vedere 2014 |
Distribuzione | Movies Inspired |
MYmonetro | 3,41 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 13 novembre 2014
Il film è basato sull'omonimo romanzo di Glendon Swarthout. Al Box Office Usa The Homesman ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 2,4 milioni di dollari e 48 mila dollari nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Mary Bee Cuddy è una donna di 31 anni che vive da sola nella frontiera americana. Per gli standard dell'epoca, è una zitella senza alcuna speranza di trovare marito, soprattutto fra gli uomini primordiali che popolano il Far West. Poichè però è in gamba quanto e più di loro, Mary Bee si assume l'incarico ingrato di trasportare tre donne uscite di senno attraverso il fiume Missouri e fino all'Iowa, da dove verranno rispedite negli stati dell'Est da cui provengono. Le tre donne sono impazzite in seguito alla vita durissima della frontiera: Arabella ha visto morire tre figli in tre giorni a causa della difterite; Theoline ha ucciso il figlio neonato durante un inverno particolarmente rigido; e Gro ha reagito con la follia ai continui abusi del marito.
Mary Bee carica le tre donne su una diligenza che pare una prigione e si prepara a partire. Ma sa di non potercela fare da sola, e ingaggia un vagabondo cui ha salvato la vita, e che dice di chiamarsi George Biggs. Insieme, George e Mary Bee si avventurano lungo un viaggio impervio e ricco di incognite. Riusciranno nella loro missione (quasi) impossibile?
The Homesman è il secondo film da regista di Tommy Lee Jones dopo Le tre sepolture, e ancora una volta il suo genere di riferimento è il western. Ma è solo una convenzione cinematografica, giacchè ciò che interessa a Jones va ben oltre il format con il quale si trova evidentemente più a suo agio. E la struttura classica del racconto western nasconde soprese, in particolare un colpo di scena davvero inaspettato che arriva a due terzi della storia, e ne cambia radicalmente il significato.
The Homesman è il percorso di maturità verso una nuova consapevolezza di un uomo fino a quel momento vissuto secondo le leggi della frontiera: giorno per giorno, senza scrupoli, e badando solo a se stesso. Ma il vero protagonista è il senso profondo di ciò che è giusto o sbagliato di Mary Bee: un istinto che prescinde da ogni epoca, circostanza o genere.
Jones mette a buon frutto la propria conoscenza dei codici western maturata nel suo percorso di attore, ricreando la poetica dei grandi spazi e la durezza della vita dei pionieri, e disseminando la sua storia di brevi accenni ai peccati commessi nell'edificazione del sogno americano: l'espropriazione delle terre indiane, la schiavitù, l'avidità degli imprenditori che hanno "civilizzato" il West, tutte facce della stessa medaglia, e tutte ugualmente lesive della dignità del genere umano.
La narrazione procede in modo quasi scolastico, con un'aderenza al limite della reverenza verso gli standard del western: la regia di Jones e la fotografia di Rodrigo Prieto sono pulite, formali, scevre da inutili compiacimenti estetici; i dialoghi essenziali, a tratti persino didascalici, così come la caratterizzazione di Mary Bee. Tutto cospira a farci arrivare al colpo di scena impreparati, proprio quando crediamo di avere già capito qual è la storia che ci viene raccontata.
È allora che The Homesman compie un salto di qualità, mettendo in gioco anche la visione del divino fino a quel momento data per acquisita. Più che di una redenzione, quel mondo apparentemente impostato sul mito della frontiera ha bisogno di una purificazione dei suoi appetiti egoistici e della sua concezione della supremazia di una razza, o un genere, o una nazionalità. Una necessità annunciata dal mutuo lavaggio di Mary Bee e George prima di intraprendere il loro viaggio, e ripetuta simbolicamente più avanti nella storia.
Ma la vera potenza purificatrice risiede negli atti di gentilezza e di umana decenza distribuiti senza attesa di compenso, e in modo random, poichè se ognuno avrà quello che si merita non sarà il frutto degli atti compiuti più o meno saggiamente dai singoli, ma del naturale equilibrio morale dell'esistenza.
Un carro attraversa i territori selvaggi del Nebraska. Alla guida c'è Mary Bee Cuddy, zitella dal cuore generoso, accompagnata da tre donne rese folli dalla durezza della vita di frontiera. La loro destinazione ultima è una chiesa nello Iowa, dove le aspetta la moglie del reverendo locale, che si prenderà cura di loro. A proteggerle lungo il pericoloso tragitto, un vecchio sbandato che sostiene di chiamarsi George Briggs, in debito con Mary Bee. Li attendono quattrocento miglia: il ritorno alla civiltà non risparmierà imprevisti sanguinosi ed emozioni forti a questa bislacca compagnia.
Giovane e nubile, la tenace pioniera Mary Bee Cuddy decide di intraprendere un lungo e pericoloso viaggio, dal remoto avamposto del Nebraska in cui si è stabilita fino al lontano stato orientale dello Iowa, per ricondurre tre giovani mogli cadute in un grave stato di esaurimento nervoso alle rispettive famiglie di appartenenza. Si unisce a loro un anziano vagabondo che Mary Bee salva dall'impi [...] Vai alla recensione »
Nebraska, 1855. Tre donne malate di mente vengono affidate ad una pioniera forte ed indipendente, Mary Bee Cuddy (Hilary Swank), che si impegna ad accompagnarle fino in Iowa, dove potranno essere curate. Mary verrà aiutata da uno strano personaggio Briggs (Tommy Lee Jones), che la stessa Mary aveva salvato dall'impiccagione. Ma il desiderio di Mary di trovare un marito complicherà [...] Vai alla recensione »
Homesman dal romanzo omonimo di Glendon Swarthout. Anno in cui si svolge la storia: 1854. Dal Nebraska all'Iowa. Sono i personaggi che fanno di questo film un capolavoro: Mary Bee Cuddy ha 31 anni, non è sposata. Scartata da tutti gli uomini rudi della zona. Autosufficiente, dotata artisticamente. In una scena del film suona su un tappetino che riproduce una tastiera [...] Vai alla recensione »
Secondo film da regista per Lee Jones, che affina le sue doti di narratore con una precisa nota stilistica, che risulta riduttivo etichettare come western. L' affinità che affiora è sicuramente quella con lo scrittore Cormac McCarthy, con cui si ricalca il profondo cinismo verso qualsiasi costruzione sociale, basata in questo caso, anche su miti fondativi che poco hanno a che fare con la realtà storica.Qui [...] Vai alla recensione »
Territori del Nebraska. Una donna è incaricata di trasferire tre donne con problemi mentali presso una diversa parrocchia. Partita sola intraprenderà poi il viaggio con un personaggio molto particolare. Dopo il bellissimo Le tre sepolture, Tommy Lee Jones torna dietro la macchina da presa e ci regala un western atipico ma molto interessante a partire dalle belle fotografie.
Solo un regista-autore (uomo intendo) avrebbe potuto disegnare un ritratto tanto struggente ed efficace della donna umiliata, vilipesa, usata, trattata come bestiame da monta; quasi come si trattasse finalmente di un'auto-accusa spietata. Somiglia a un auto-da-fé nella piazza della cattedrale di Siviglia, sembra un redde rationem senza compromessi della durezza senza pietà del forte [...] Vai alla recensione »
Vi sono grandi film, come "Le tre sepolture", sottovalutato anche da chi scrive in un primo momento. Cinema da assaporare, come le sigarette che la donna grande e quella giovane fumano a tavola. Ma vi sono film grandi, grandi(os)i come quelle praterie americane che vorrebbero raccontare. Capaci di essere provocatori -Quando descrvono le "Altre tre" donne, per esempio, [...] Vai alla recensione »
Secondo tentativo registico per il carismatico Tommy Lee Jones, e possiamo dire che anche questa sua seconda opera dietro e davanti la macchina da presa riesce in pieno a centrare l'obbiettivo. Confezionando una storia colma di disperazione e tristezza, incentrandola sul elemento femminile, il genere che notoriamente ha più sofferto nei secoli e ha conosciuto più di chiunque altro [...] Vai alla recensione »
Sicuramente un bel film, ben interpretato e con una bella storia, ma sinceramente non mi ha colpito o emozionato particolarmente.
Grande film, potente, toccante. Già "Le tre sepolture" era un film molto bello, ma un po' più esteriore e peckinpahiano, costruito per colpire più facilmente l'attenzione dello spettatore da festival. Qui Tommy Lee Jones pulisce ulteriormente la sua scrittura, si colloca davvero nella classicità che sta al di sopra di tutto. E non è nemmeno un film basato su un colpo di scena, ci mancherebbe altro: [...] Vai alla recensione »
Buon film, trama diversa dai soliti western, bravi i protagonisti.... ma l'ho trovato noioso.
Secondo tentativo registico per il carismatico Tommy Lee Jones, e possiamo dire che anche questa sua seconda opera dietro e davanti la macchina da presa riesce in pieno a centrare l'obbiettivo. Confezionando una storia colma di disperazione e tristezza, incentrandola sul elemento femminile, il genere che notoriamente ha più sofferto nei secoli e ha conosciuto più di chiunque [...] Vai alla recensione »
Secondo tentativo registico per il carismatico Tommy Lee Jones, e possiamo dire che anche questa sua seconda opera dietro e davanti la macchina da presa riesce in pieno a centrare l'obbiettivo. Confezionando una storia colma di disperazione e tristezza, incentrandola sul elemento femminile, il genere che notoriamente ha più sofferto nei secoli e ha conosciuto più di chiunque altro [...] Vai alla recensione »