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Rassegna stampa di Dennis Hopper

Dennis Hopper (Dennis Lee Hopper) è un attore statunitense, regista, scrittore, sceneggiatore, montatore, è nato il 17 maggio 1936 a Dodge City, Kansas (USA) ed è morto il 29 maggio 2010 all'età di 74 anni a Venice, Florida (USA).

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Attore e regista statunitense. A fianco di J. Dean in Gioventù bruciata (1955) di N. Ray e in Il gigante (1956) di G. Stevens, si impone come attore con l'acido e spettacolare Il serpente di fuoco (1967) di R. Corman e come regista-attore con Easy Rider (1969), uno dei manifesti della controcultura americana. La storia dei due motociclisti hippy on the road che vengono fermati a fucilate viene assunta infatti come l'incarnazione delle paure della classe media americana. Nel 1971 dirige Fuga da Hollywood, film bizzarro, inconsueto e di nessun successo economico, tanto da alienargli per dieci anni la possibilità di girare. Il suo stile registico è spesso duro, aggressivo fino alla sgradevolezza. È il caso di Out of the Blue (1980), cronaca della sopravvivenza di una ragazza oppressa dalla madre drogata e dal padre pregiudicato e incestuoso. Se Colors - Colori di guerra (1988) è freddo e distaccato e Ore contate (1989) è un thriller delirante e controverso, il torbido noir Hot Spot - Il posto caldo (1990) è forse la migliore prova da lui finora prodotta. Caratterizzato da una recitazione «difficile», come attore è stato usato spesso in modo morboso e ha maltrattato sé stesso con interpretazioni psicopatiche prodotte più da esperimenti con droga e alcol che da un'effettiva volontà artistica. Quando la follia è sotto controllo si rivela invece un pazzo ipercinetico e lucido dal grandissimo impatto drammatico, come nel caso di L'amico americano (1977) di W. Wenders, dove interpreta il cinico e fascinoso personaggio di Ripley creato dai romanzi di P. Highsmith, Apocalypse Now (1979) di F.F. Coppola, dove è il fotoreporter americano stabilitosi nella giungla accanto al colonnello Kurtz/M. Brando, Velluto blu (1986) di D. Lynch, dove dà vita al criminale psicopatico che minaccia I. Rossellini e Speed (1994) di J. De Bont, in cui è un gelido e cinico terrorista che riempie di tritolo un pullman pieno di persone innocenti.

IRENE BIGNARDI
La Repubblica

Da qualche giorno a Parigi, ella sontuosa sede della Cinémathèque, una mostra dedicata a Dennis Hopper e intitolata Dennis Hopper e la nuovo Hollywood (fino al 19 gennaio 2009). Al di là della celebrazione di uno degli attori più interessanti e sregolati dì Hollywood e di off Hollywood, il co-autore e regista di Easy Rider, il bevitore smodato, il rivoluzionario pentito e poi conservatore, la mostra arriva puntuale a ricordarci che si sta avviando a conclusione un anno, il 2008, che è il quarantesimo anniversario di uno snodo cruciale nella storia M cinema. Facendo uno di quei giochini che solo l'era del computer ci può regalare, ho selezionato tutti (o molti) dei film usciti nel 1968, momento di svolta nella cinematografia mondiale ma ancor di più americana. Con l'invenzione di un nuovo modo di produrre e di raccontare, sono emersi talenti e nuovi modelli di cinema, che allineano tutti gli estremi: da Berretti verdi a 2001: Odissea nello spazio, da Rosemary's Baby a Funny Girl e, in giro per il mondo, da C'era una volta una volta il West a Memorie del sottosviluppo, da Nostra signora dei Turchi a . Scene di caccia A Bassa Baviera.

PRESSBOOK

Dennis Hopper è un acclamato attore e cineasta. E’ nato a Dodge City, nel Kansas ed è cresciuto a San Diego in California. In seguito ad alcune performance presso l’Old Globe Theatre e la La Jolla Playhouse e ad alcune apparizioni televisive, Hopper si è imposto all’attenzione del pubblico cinematografico recitando in Gioventu’ Bruciata di Nicholas Ray, con James Dean e Natalie Wood. A questo hanno fatto seguito ruoli altrettanto significativi, nel film epico Il Gigante di George Steven e in Sfida all’O.K. Corral di John Sturges. La sua carriera ha spiccato il volo quando si è trasferito a New York, dove ha avuto la possibilità di studiare assieme a Lee Strasberg, uno dei giganti dell’arte della recitazione; mentre si trovava a New York, Hopper è apparso in una miriade di show televisivi, tra cui The Rifleman, Naked City, The Defenders, The Twilight Zone e WagonTrain. Dopo essere tornato ad Hollywood ha continuato a lavorare in produzioni indipendenti (sia come attore che come regista di seconda unità). Nel 1969 Hopper ha cambiato per sempre il volto del cinema americano con il film Easy Rider, di cui è regista, sceneggiatore - insieme ai co-protagonisti Peter Fonda e Terry Southern - e protagonista. La pellicola ha ricevuto una nomination agli Academy Award per la Migliore Sceneggiatura e Jack Nicholson è stato candidato come Migliore Attore non Protagonista. Il film, costato allora 350,000 dollari, ha incassato oltre 50 milioni di dollari ed ha fatto vincere ad Hopper il premio come Migliore Regista Esordiente al Festiva del Cinema di Cannes. Dai tempi di Easy Rider e per oltre trent’anni, Hopper è stata una presenza familiare sia davanti che dietro alla macchina da presa. E’ apparso in oltre 140 show televisivi ed ha recitato in più di 150 film, tra cui vale la pena citare, Apocalypse Now, I Ragazzi del Fiume, Velluto Blu, Colpo Vincente, Una Vita al Massimo, Speed, Waterworld ed EdTV. Hopper ha ricevuto il prestigioso premio CIDALC al Festival Cinematografico di Venezia per Fuga da Hollywood (1971), che ha diretto e del quale è interprete e co-sceneggiatore. E’ stato candidato ai Golden Globe e agli Academy Award per il suo ruolo in Colpo Vincente. Ha ricevuto un’altra nomination ai Golden Globe per il ruolo di Frank Booth nel classico di David Lynch Velluto Blu. Solo nel 2007, Hopper è apparso in 4 film: Sleepwalking di Charlize Theron; Hell Ride di Quentin Tarantino; Swing Vote di Kevin Costner, con Kelsey Grammar e Nathan Lane; e The Palermo Shooting di Wim Wender. E’ stato tra i protagonisti di La Terra dei Morti Viventi di George A. Romero; della pellicola indipendente The Night We Called It a Day (dove veste i panni del leggendario Frank Sinatra); di 10th & Wolf (con James Marsden, Giovanni Ribisi e Brad Renfro); Out of Season (con Gina Gershon); The Keeper (con Asia Argento) ed accanto a Joseph Fiennes, Sam Shepherd, Elisabeth Shue e Debra Unger nel film Leo. Nel 2004 è diventato Presidente del CineVegas Film Festival. In ambito televisivo Hopper è apparso in Entourage della HBO, vincitore di un Emmy; in Las Vegas con James Caan; in The Last Ride di USA Networks; e nell’acclamata serie 24; inoltre, ha recitato accanto a Benjamin Bratt nella serie, prodotta da Jerry Bruckheimer/Warner per la NBC, dal titolo E-RING, che è andata in onda nell’autunno del 2005 (la puntata pilota è diretta da Taylor Hackford). Oltre a recitare e a fare il regista, Hopper è un fotografo ed un pittore apprezzato in tutto il mondo. Nel 2001 le sue opere sono state ospitate allo Stedlejik Museum di Amsterdam e al MAK di Vienna. Il 2007 è stato l’anno più importante della sua carriera come artista, le sue opere infatti sono state esposte allo State Hermitage di St. Pietroburgo in Russia e al Manege di Mosca. Al momento, è impegnato a lavorare ad una retrospettiva d’arte cinematografica insieme alla Cinematheque Francais di Parigi; la mostra dovrebbe essere inaugurata nell’ottobre del 2008. Dennis Hopper è sposato con Victoria Duffy, insieme hanno una figlia Galen, nata nel marzo del 2003. Hopper ha altri tre figli nati da precedenti matrimoni: Marin, Ruthanna e Henry.

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