Il nuovo Guillermo Del Toro (quello spagnolo) è quasi la fotocopia di quello originale (quello messicano). Cominciamo dal fisico, che non ha nulla di inedito: il nuovo Del Toro sfoggia chili in sovrappeso tanti quanti ne sfoggia quello originale, ma questo non gli impedisce di essere invincibile sul panorama della settima arte spagnola. Ironia: il nuovo Guillermo Del Toro ne ha molta di più, rispetto a quello originale, ma abbonda meno nello spirito dark, preferendo un nero patinato, un cosiddetto "grottesco scuro." La violenza, nell'originale assume toni decisamente più hard e feroci, l'altro si limita a giocarci, inglobandola nello scherno e nel sarcasmo. Li differenzia, inoltre il fatto che il nuovo Guillermo Del Toro, che si chiama in realtà Alex de la Iglesia, preferisce raccontare i suoi film usando personaggi proletari che sveleranno lentamente retroscena psicologici, mai rivelati fino a ora. Difficile rimanere impassibili e non ridere di fronte alla cattiveria della bruttissima Lourdes che tenta in tutti i modi di avere dalla vita ciò che le ha sempre negato: un marito. Ed è pronta a passare sopra anche a un omicidio se a sposarla è il latin lover Rafael! Un po' trash, un po' Hollywood e il gioco è fatto.
La passione adolescenziale per il cinema
Da adolescente è fortissima la sua passione per il cinema, i giochi di ruolo e soprattutto per i fumetti (tanto è vero che vedrà come suoi padri spirituali Stan Lee, Alex Raymond e Vàzquez), poi dopo essersi laureato in Filosofia all'Università di Deusto si applica nella scrittura, pubblicando il romanzo "Payasos in la lavadora", edito da Pianeta. Frequenta cineclub e bar, riesce a introdursi nel mondo dello spettacolo, lavorando in televisione come scenografo e realizzano la direzione artistica del programma Todo por la Pasta di Enrique Urbizu. Dopo aver diretto il suo primo e unico corto Mirindas asesinas (1991), che fa incetta di premi un po' ovunque, ha l'occasione di conoscere Pedro Almodòvar, il quale lo sprona a diventare un regista cinematografico, spalancandogli una porta che prima di allora non aveva mai preso in considerazione.
Il fortunato esordio
Grazie alla casa di produzione El Deseo del grande regista spagnolo, nasce Azione mutante (1993), film di fantascienza largamente e stilisticamente influenzato dalle regie di Guillermo Del Toro e Peter Jackson e dai film di Arnold Schwarzenegger. A seguire, dirige Maria Grazia Cucinotta e Armando De Razza nell'horror-commedia El dia de la Bestia (1995), storia di un prete che deve fermare la nascita dell'Anticristo a Madrid. La pellicola gli frutterà uno dei premi più ambiti nel panorama cinematografico iberico: il Goya come miglior regista.
L'affermazione internazionale
Javier Bardem, James Gandolfini, ma soprattutto Rosie Perez sono i protagonisti del suo film d'azione Perdita Durango (1997) che verrà amato in Messico e in America. Prosegue poi con la commedia Muertos de risa (1999), ma soprattutto con il nero La Comunidad - Intrigo all'ultimo piano (2000), con Carmen Maura. Forse è uno dei suoi film migliori. Dopo 800 balas (2002) fa di nuovo centro e sforna Crimen Perfecto - Finché morte non li separi (2004), commedia nera, poi torna alla televisione per firmare un episodio della serie di film tv Pelìculas para no dormir dal titolo La habitaciòn del niño (2006).
Nel 2008 dirige un cast internazionale (che vede protagonisti Elijah Wood e John Hurt) in
Dopo La chispa de la vida (2011), torna in maniera spettacolare con Le streghe son tornate, un film che mischia i generi (azione, horror e commedia) raccontando la surreale rapina di un negozio di compravendita di oro da parte di due uomini disperati, vittime della crisi economica.
All'inizio del film, le streghe annunciano quello che sta per accadere lanciando dentro una grande pentola alcuni tarocchi. Poi mescolano. Dentro quel calderone, c'è il cinema di Álex de La Iglesia, autore mai abbastanza conosciuto in Italia (ma l'imminente Premio Sergio Amidei a Gorizia, che lo ospiterà, potrà fare giustizia). Distribuito a singulti, talvolta in ritardo - come in quest'ultimo caso e come nel caso di Messi (1-2 giugno), in sala a pochissima distanza - Le streghe son tornate dimostra per una volta una certa lucidità da parte dei titolisti nostrani
Le streghe son tornate e anche Álex de la Iglesia si sente meglio, o per lo meno il suo cinema sembra aver ritrovato la salute perduta. Il suo ultimo film ha vinto otto premi Goya, diversi riconoscimenti in giro per l'Europa e arriva adesso nelle sale italiane, con un discreto ritardo rispetto all'uscita spagnola ma senza aver perso di mordente. Ne Las brujas de Zagarramurdi (questo il titolo originale), il regista di Bilbao ridicolizza le derive estremiste di certo femminismo radicale, ma lo fa allo stesso tempo con rispetto, associando all'esagerazione in chiave horror della moltitudine di donne assetate dal desiderio di porre definitivamente fine allo strapotere maschile in cielo e in terra, una serie di rivendicazioni proprie del femminismo non solo estremo e, in particolare, delle filosofie femministe che si sono poste il problema della posizione della donna nella chiesa
Álex De la Iglesia (Bilbao, 4 dicembre 1965) è un cineasta di lotta e di governo. Di lotta per il feroce anticonformismo, il gusto dell'eccesso, la costante demistificazione dei luoghi comuni indicati come archetipi della cultura spagnola. Alla voce "religione cattolica", pilastro morale del paese dove sono nati Inquisizione e Opus Dei, potete trovare ad esempio il pretino di El día de la bestia (1995) in preda a una paranoia ancestrale più comunitaria che individuale, e quindi convinto che si avvicini il giorno dell'epifania di Satana
La setta dei pitagorici e la verità assoluta È la ragione per la quale Álex de la Iglesia ha voluto fare Oxford Murders. Poter arrivare alla scoperta dell'assassino attraverso concetti matematici. Non c'è maniera di scoprire chi sia l'omicida se non si conosce (e si applica) il teorema delle proposizioni infinite. "Tutto parte dalla domanda iniziale" ha spiegato il regista di fronte a un'attentissima platea di giornalisti che si è riunita al suo cospetto questa mattina a Roma