Titolo originale | 30 monedas |
Titolo internazionale | 30 coins |
Anno | 2020 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Spagna |
Durata | 60 minuti |
Regia di | Álex de la Iglesia |
Attori | Eduard Fernández, Megan Montaner, Miguel Ángel Silvestre, Macarena Gómez Pepon Nieto, Manolo Solo, Cosimo Fusco, Manuel Tallafé, Paul Giamatti, Najwa Nimri, Álvaro Manso, Beatriz Olivares, Mariano Venancio, Javier Bódalo, Nacho Braun, Pat Aguiló, Frank Feys, Soren Hellerup, Lola Rojo, José Alias, Elisa Matilla, Francisco Reyes (I), Paula Soldevila, Juan Viadas, Alberto Bang, Secun de la Rosa, Paco Tous, Maria Jesus Hoyos, Antonio Velázquez, Riccardo Frascari, Jaime Ordóñez, Julián Valcárcel, Nourdin Batan, Aten Soria, Alba de la Fuente, Hélène Cardona, Nuria González, Greta Fernández, Óscar Ortuño, Alicia San Lorenzo, Enrique Martínez, Mafalda Carbonell, Isabel Bernal, Elena González, Leonardo Nigro, Carla Tous, Víctor Clavijo, Luigi Diberti, Abril Montilla. |
MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 10 luglio 2023
Un esorcista si trova a dover svelare il mistero di un'antica moneta.
CONSIGLIATO NÌ
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Padre Vergara è un esorcista che, dopo la morte di un ragazzo, si è esiliato in una curia remota, quella di Pedraza, borgo medievale spagnolo, arroccato su una collina e con una esigua popolazione. Il sindaco Paco cerca di rilanciare le sorti della città puntando sul turismo, ma una incredibile sequela di fatti di sangue e sovrannaturali si abbatte sul borgo. Qui infatti Padre Vergara ha portato con sé una misteriosa moneta, una delle 30 ricevute da Giuda per il tradimento di Gesù, che finisce in possesso della veterinaria Elena. Forze oscure e mostruose, che hanno corrotto la Santa Sede, faranno di tutto per entrarne in possesso...
Ideata e interamente diretta da Alex de la Iglesia, 30 denari ha un budget nettamente interiore alle ambizioni spettacolari e internazionali, ma ha pure una divertita sfacciataggine da cinema di serie B.
Come spesso nel cinema del regista, la trama lascia il tempo che trova ed è ricca di passaggi improbabili, ma il gusto per il disgusto, l'incedere nello splatter e nel grottesco, di certo non mancano in 30 denari. A partire dalla sigla con i legionari romani con gli occhi bianchi come zombie e con Gesù che ride sulla croce, spronando Giuda a correre a impiccarsi.
Pure l'incipit non è niente male: un vecchio entra in banca e inizia a sparare, ovviamente le guardie lo crivellano di colpi, ma il vecchio non cade, perché sostenuto da una terribile magia. Al tempo stesso non mancano nemmeno i passaggi da soap opera, volutamente goffi e stereotipati, con il triangolo tra Paco, sua moglie Merche e la bella Elena. Naturalmente la donna che perde Paco impazzirà di gelosia sposando, nientemeno, che la causa del demonio.
Ci sono trasferte a Roma (con location in parte davvero romane) e pure in Medio Oriente (vistosamente girate in una cava in Spagna), ci sono attori italiani come Cosimo Fusco e Massimo Ferroni e l'italo svizzero Leonardo Nigro, infatti nella serie si parla anche frequentemente in italiano. Ma a dispetto di questa aspirazione globale la realizzazione è invece tecnicamente provinciale, dove tutto è realizzato piuttosto al risparmio, a partire dal color correction della fotografia per arrivare a una CGI dozzinale.
I vari mostri risultano infatti palesemente finti e fanno ben poca paura. Il regista ne è conscio e punta infatti sul disgusto: non nasconde le sue creature avvolgendole nelle ombre e anzi le mette a volte al centro di incontri ravvicinati in piena luce. Il tema comune dei vari mostri sono le zampe da ragno che escono dalla schiena e dal torso, con in più tocchi di body horror piuttosto agghiaccianti come ventri oscenamente rigonfi e fattezze infantili deformate, che però avrebbero guadagnato da un trucco più artigianale e materico. Quando i protagonisti però si battono contro una creatura titanica, nulla possono gli espedienti di De la Iglesia e l'imbarazzo per la povertà e la confusione della scena diventa tracimante.
Ma non sono i limiti tecnici il vero problema di 30 denari, che con il suo spirito trash riesce il più delle volte a farli digerire, bensì la durata degli episodi. Prodotta da HBO Spagna si attiene rigidamente al formato di episodi da un'ora di durata, che però la narrazione, nonostante colpi di scena e jump scare senza pudore, non riesce a sostenere, cadendo spesso in un ritmo da calma piatta, poco consono al taglio da serie B che anima la serie.
Funziona invece il lavoro sulle scenografie, sia perché il borgo di Pedraza a metà tra Far West e Medioevo è davvero suggestivo, sia per l'impressionante quantità di mosche e carcasse con cui vengono "decorati" i set. In particolare sono efficaci gli ambienti - e pure la regia - dell'episodio dedicato a uno specchio misterioso, nel cui riflesso si scorge un libro che però non esiste.
Andata in onda in Spagna nel 2020, 30 denari non si conclude con questi primi otto episodi, che anzi rilanciano la trama in più direzioni. Del resto in patria ha già avuto una seconda stagione, alla quale ha partecipato anche Paul Giamatti, sempre sotto la totale direzione di Alex de la Iglesia. Visto il relativo successo e la diffusione internazionale (più o meno tardiva), auguriamo al regista di trovare in futuro una produzione più illuminata e in linea con il suo cinema.