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Jessica Jones vs Wonder Woman: due modelli opposti di donna forte

La seconda stagione della serie con Krysten Ritter debutterà su Netflix l'8 marzo, festa della donna.
di Lorenza Negri

Jessica Jones

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Krysten Ritter (Krysten Alyce Ritter) (42 anni) 16 dicembre 1981, Bloomsburg (Pennsylvania - USA) - Sagittario. Interpreta Jessica Jones nel film di David Petrarca, S.J. Clarkson, Billy Gierhart Jessica Jones.
lunedì 26 febbraio 2018 - Netflix

Debutta su Netflix l'8 marzo - il giorno della festa della donna - la seconda stagione di Jessica Jones. La supereroina della Marvel è un'autentica espressione femminile di forza: non solo per la potenza fisica titanica ma perché è una sopravvissuta - allo stupro e al soggiogamento psicologico - che ha saputo reagire a prevaricazioni tremende. Jessica Jones ne è uscita ferita, traumatizzata, danneggiata, ma viva e più resiliente. Un altro modello di donna di grande vigore fisico, morale e intellettuale impostosi recentemente è quello di un'altra supereroina, protagonista eponima di un cinecomic DC Comics. Wonder Woman è un'amazzone assetata di giustizia che rinuncia a un'esistenza utopica per liberare gli umani dalla guerra. Entrambe queste figure sono state ricevute positivamente dal pubblico, entrambe sono donne belle e severe, esili ma forti, decise e sensibili, le cui versioni cartacee sono stata trasformate e adattate per grande e piccolo schermo da intelligenze femminili - rispettivamente, Patty Jenkins, regista di Wonder Woman (guarda la video recensione), e Melissa Rosenberg, showrunner di Jessica Jones, che per la seconda stagione ha preteso solo registe donne.

Le eroine della Jenkins e della Rosenberg vantano numerose somiglianze eppure sono profondamente opposte. Secondo James Cameron, la validità di Wonder Woman come modello di forza femminile è contestabile; il regista di donne toste se ne intende, non solo per aver reso protagoniste al cinema due delle più grandi bad-ass del cinema - la Ellen Ripley di Aliens e la Sarah Connor di Terminator 1 e 2 - ma anche per il rapporto costante con questo tipo di donna anche nella realtà (è stato sposato a due figure indomabili di Hollywood, la produttrice Gale Anne Hurd e la regista Kathryn Bigelow).
Lorenza Negri

Cameron ha criticato Diana Prince per essere troppo perfetta. La sua mancanza di debolezze, dubbi, complessità, non convincono il regista che ha sottolineato come la 'sua' donna tosta Sarah Connor fosse "forte, complicata, una madre terribile ma che si è guadagnata il rispetto del pubblico attraverso la pura determinazione." Per la Jenkins, che il valore e la forza di una donna si misurino in base ai conflitti superati è opinabile: "Se le donne devono essere sempre dure e piene di problemi per essere forti [...] allora non siamo andati lontano". Chi dei due ha ragione?


JESSICA JONES: GUARDA SUBITO LA STAGIONE 1
In foto una scena di Jessica Jones.
In foto una scena di Wonder Woman.
In foto una scena di Jessica Jones.

Jessica Jones è una donna come tante: è cresciuta in un delizioso quartiere tranquilo con due genitori normali e un fratellino fastidioso, è stata vittima di un incidente mortale ed è sopravvissuta grazie alla sperimentazione genetica che l'ha resa molto forte. Ha deciso di impiegare le sue capacità per fare la vigilante ma il destino l'ha ripagata malamente, riducendola alla mercé di un uomo con il superpotere della persuasione che l'ha violentata e costretta a uccidere. La Jones ha vissuto tutte le dinamiche del rapporto tra vittima e molestatore e ha sofferto di stress post traumatico. È riuscita a ribellarsi e a liberarsi ma paga quotidianamente le conseguenze e i traumi di quella esperienza scivolando in un atteggiamento borderline. È al limite dell'alcolismo e ha una vita sessuale vagabonda, il suo guardaroba è scarnamente composto, come quello di Dylan Dog, di copie dello stesso jeans, maglietta, chiodo e anfibi, che indossa come una divisa, come una corazza.

Anche Diana Prince indossa una corazza, il suo costume da supereroina con il quale si staglia gloriosamente mentre attraversa la Terra di nessuno e sfonda le linee nemiche naziste da sola. Mentre Jessica ha scelto una divisa che la aiuta a essere invisibile, a 'essere lasciata in pace', Diana sfoggia un costume che la fa apparire ancora più bella ed eroica.
Lorenza Negri

Jessica si butta addosso la prima cosa che capita, Diana manifesta un certo fastidio per gli abiti stretti che le limitano i movimenti ma è sempre elegantissima, curata, impeccabile. Wonder Woman non ha subito traumi infantili, è cresciuta in una società idilliaca, è serena, integra, priva di ferite interiori ed esteriori. La sua umanità è per molti versi acquisita, tanto che nel film della Jenkins si avvicina al sesso, ai mortali, alla guerra, al Male con approccio scientifico. Il primo uomo che conosce è disposto ad amarla incondizionatamente fino alla morte e sarà eroico fino all'estremo. In lei non c'è ambiguità e sì, come affermava Cameron, complessità.


JESSICA JONES: GUARDA SUBITO LA STAGIONE 1
In foto una scena di Wonder Woman.
In foto una scena di Jessica Jones.
In foto una scena di Wonder Woman.

Anche esteticamente Jessica e Diana sono le due facce della stessa medaglia: sono alte, molto belle, fortissime, ma essenzialmente diverse: la prima - impersonata da Krysten Ritter - è una bellezza gotica, i suoi lineamenti non corrispondono ai canoni estetici dei suoi compatrioti (è pallidissima, ha enormi occhi verdi, un seno appena accennato). Wonder Woman - che ha le fattezze della Miss Israele Gal Gadot - ha i tratti somatici somatici e le forme da top model, lo sguardo fiero e di sfida. Della sua perfezione l'unica cosa che stona è la perfezione stessa. Per renderla tale, la produzione di Wonder Woman ha deciso di camuffare un fisico giudicato dai fan troppo sottile per il ruolo con stivali spessi che celano i polpacci finissimi, e hanno sottoposto la Gadot ad allenamenti intensi per renderla più tonica e atletica.

La Jones, magrissima e ricoperta di indumenti laschi che non ne segnano la figura, non ha bisogno di giustificarsi o dimostrare alcunché, lontana dall'aspirare alla perfezione. È imperfetta, ma non importa a nessuno, tantomeno a lei.
Lorenza Negri

Della loro diversità, sia Jessica Jones sia Wonder Woman sono modelli accettabili e ammirevoli di donne forti, buone, idealiste, positive ed eroiche. Non è un difetto essere senza difetti, e Diana non vale meno come supereroina perché non è una badass 'danneggiata' come la Jones o Sarah Connor. Ma Cameron ha ragione sul valore di una eroina come donna forte e come modello per le altre donne se questa ha subito prove, danni, traumi ed è sopravvissuta. Diana Prince è sempre stata una donna forte, Jessica Jones lo è diventata.

Passata l'esaltazione momentanea del trascinante film della Jenkins e del fascino della sua protagonista, si comincia a percepire che ci sia ben poco da farci con un modello irraggiungibile e con cui è impossibile rapportarsi. La divina Wonder Woman ritratta nelle illustrazioni di Alex Ross e l'umana Jessica Jones immortalata da David Mack rappresentano ideale e reale della donna forte; solo la seconda somiglia alle altre, numerose, figure femminili che nella realtà sono state emblemi di ribellione, promotrici di emancipazione, guerriere contro le ingiustizie. Non c'è bisogno di una donna delle meraviglie a cui ispirarsi quando c'è Jessica Jones, una donna ordinaria.


JESSICA JONES: GUARDA SUBITO LA STAGIONE 1

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