Un operaio cinese guida un impavido gruppo di resistenti contro l'occupazione giapponese. Con Jackie Chan e il figlio Jaycee.
Nel dicembre 1941 il Giappone aumenta l'occupazione nei paesi del vicino Sudest asiatico e la ferrovia che collega Tianjin a Nanjing diventa un punto strategico chiave. Alcuni dei ferrovieri formano in incognito la banda di ladri "dei gatti volanti" (e disegnano infatti un felino alato dove hanno colpito) e finiscono per salvare un combattente partigiano, disposto a sacrificarsi pur di distruggere un cruciale ponte ferroviario. I ladri erediteranno la sua missione, cercheranno di recuperare gli esplosivi e si batteranno contro i giapponesi in una missione che sembra impossibile.
Railroad Tigers è stato campione d'incassi tra Cina e Hong Kong, dove ha rastrellato l'equivalente di 100 milioni di dollari.
Il regista Ding Sheng, che già aveva diretto Jackie Chan in Little Big Soldier e in Police Story, torna a capitanare un film con la star cinese più popolare all'estero, ma molto mirato al mercato interno. Infatti c'è tutto un filone di film cinesi dedicati alla lotta contro i crudeli occupanti giapponesi, che ha avuto oltretutto una crescita appoggiata dal regime nell'ultimo decennio.
Pur non mancando di celebrare i suoi eroi in alcuni momenti retorici, Railroad Tigers è però soprattutto una commedia d'azione e Jackie Chan ha modo di sfoggiare ancora una volta le sue doti di acrobata e la sua comicità fisica (ma non aspettatevi combattimenti a basi di arti marziali). Notevole anche la realizzazione dei vari assalti al treno, in alcuni passaggi davvero spettacolari, nonostante la computer graphic non sempre sia all'altezza. Infine una curiosità: l'attore che interpreta il figlio della compagna di Jackie Chan è Jaycee, ossia il figlio dell'attore, e i due hanno un divertente battibecco in cui non si manca di dileggiare il naso del protagonista.