Il caos ingiusto del noir dei fratelli Coen si sposa con un gran lavoro di fino sull'ambientazione. Poliziesco, Drammatico - Cina2014. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'agente di polizia Zili è sulle tracce di un serial killer, quando si accorge che il suo lavoro va a mescolarsi alla sua vita privata. Espandi ▽
Nell'estate del 1999 un detective della polizia indaga su uno strano caso di omicidio: brandelli della vittima vengono ritrovati contemporaneamente in diverse cave di carbone. Nel corso delle indagini però un confronto a fuoco uccide i suoi colleghi e lo lascia ferito e traumatizzato. Cinque anni dopo, in inverno, la situazione è molto peggiore per lui e per il mondo in cui vive. Lo ritroviamo ubriaco al margine della strada, non è più poliziotto ma lavora come guardia privata, e lo sconosciuto che si ferma per vedere se è ancora vivo in realtà lo fa per rubargli la moto. Recensione ❯
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Mélo d'autore suggestivo, tra Wong Kar-wai e Hitchcock, guidato dalla stella di una giovanissima Zhou Xun. Drammatico, Germania, Cina, Francia2000. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un corriere viene accusato di omicidio. Quando esce di prigione sembra incontrare l'alter ego della sua presunta vittima. Espandi ▽
Attraverso il fiume Suzhou, "sporco di secoli di rifiuti industriali e spazzatura", si mescolano racconti e leggende, storie di criminalità e di romanticismo, di donne dal medesimo volto e dai destini similari. Un fotografo e cameraman è innamorato di Meimei, ballerina di night club, mentre un corriere di nome Mardar cerca incessantemente il suo amore perduto, Moudan. Quando Mardar incontra Meimei è convinto che si tratti della sua Moudan.
Dove Wong affida i suoi racconti alle luci al neon della metropoli, Lou sceglie Suzhou, il fiume che attraversa Shanghai e che della città offre una prospettiva obliqua e inusuale. Un luogo di commercio e traffici illeciti, una transizione fluida tra civiltà e barbarie, realtà e sogno.
Alcuni spunti - tra cui la rivalità tra il narratore e Mardar, che con ogni probabilità è un'invenzione prodotta dalle pene d'amore del narratore - avrebbero forse meritato un maggiore sviluppo, ma La donna del fiume - Suzhou River vive della sua natura incorporea, sceglie di non approfondire e di sorvolare, di rimanere impalpabile come il sentimento d'amore e la sua inevitabile incompiutezza. Di scorrere, come le acque di un fiume che ha visto troppo per poterlo raccontare. Recensione ❯
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Il lavoro più commerciale di Jia Zhangke affronta con efferatezza le tensioni sotterranee della Cina. Thriller, Drammatico - Cina, Giappone2013. Durata 131 Minuti.
Diretto da Jia Zhangke, Tian Zhu Ding è stato presentato in concorso alla 66. edizione del Festival di Cannes. Espandi ▽
Nella desertica provincia dello Shanxi un uomo noto per la sua opposizione alla corruzione, non resiste al senso di impotenza e, fucile in mano, decide di eliminare i problemi alla radice. In un centro rurale del sudovest, un lavoratore ritorna a casa dalla sua famiglia dopo diverso tempo ma non regge più ritmi e consuetudini di una vita sedentaria. In una città della Cina centrale una receptionist di una sauna cerca di cambiare vita senza successo e, ritornata a quella precedente, viene aggredita dai clienti. Infine nella città industriale Dongguan un ragazzo lascia e riprende diversi lavori tra cui uno come cameriere in uno dei molti bordelli locali travestiti da attività rispettabili. Recensione ❯
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Un cinema radicale, un pianeta a sé, senza GPS, senza spiegazioni né direttive ma con una grande fiducia nello spettatore. Drammatico, Tailandia, Francia, Cina2018. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di un uomo che comincia a vivere come il suo salvatore. Espandi ▽
In un villaggio sulle rive del mare, un giovane pescatore trova un uomo ferito, a cui presta soccorso e con cui sviluppa un legame tacito. Perché Thongchai, come lo chiama il pescatore assegnandogli il nome di una pop star tailandese, non parla. Forse muto o forse traumatizzato da un dolore lontano, Thongchai si lega profondamente al pescatore che un giorno prende il mare e non fa più ritorno. Rimasto solo, Thongchai assume progressivamente la vita del pescatore. Ma il mare restituisce sempre. Recensione ❯
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Vivere come cani randagi, sbandati durante il giorno e rifugiati nelle macerie di notte, covare rancore e vivere di disperazione fino ad una notte di tempesta in cui forse tutto cambia Espandi ▽
Un uomo sulla quarantina, disoccupato, vive coi suoi due figli in un quartiere povero di Taipei. Abbandonato dalla moglie e senza lavoro, l'uomo è incapace di soddisfare i bisogni della sua famiglia. Al centro commerciale dove spesso accompagna i figli, incontra Xiao Lu, che inizia a affezionarsi ai bambini e a interessarsi all'uomo. Il protagonista inizierà a proiettare l'immagine dell'ex moglie sulla donna, che ricambia la sua attenzione con grande affetto e cura, fino a quando la situazione diventerà insostenibile e il ricordo dell'ex moglie troppo ingombrante. Recensione ❯
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Una donna cinese vive per sé in silenzio, celebrando la prospera Belle Epoque con canti e danze. Espandi ▽
Autoreferenziale fino all'ermetismo, Caught by the Tides è un film per iniziati: senza conoscere la filmografia di Jia Zhang-ke, grande regista della sesta generazione cinese e vincitore di un Leone d'oro con Still Life, è difficile seguire i risvolti della trama di un film con pochissimi dialoghi. È come se Jia rivisitasse in continuazione la propria filmografia e la ripercorresse per estrarre nuovi significati e leggere in tralice la storia della Cina. Era stato così per I figli del fiume giallo, in cui riannodava i fili lasciati in sospeso da Unknown Pleasures e Still Life per raccontare una nuova storia d'amore tradito. Ma se allora il regista si serviva del reenactement - rimettendo sostanzialmente in scena la stessa storia, osservata da nuove angolazioni - in Caught by the Tides Jia eleva il dispositivo a sistema, riutilizzando elementi dei suoi film precedenti come found footage per raccontare venti anni di trasformazione della Cina. Recensione ❯
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Un anime musicale come non se ne sono mai visti prima: un'opera rock destinata a lasciare il segno. Espandi ▽
Giappone medievale, periodo Muromachi (1336-1573). Inu-oh (interpretato da Avu-chan, cantante del popolare gruppo fashion punk Queen Bee) è un artista noh nato con caratteristiche fisiche anomale. Tomona (Mirai Moriyama) è un monaco cieco suonatore di biwa. I due si incontrano nella capitale e iniziano a esibirsi insieme. Con i loro spettacoli, che infrangono le regole delle arti tradizionali, diventano le pop star di una nuova era e in breve tempo le folle impazziscono per loro. Cosa sarebbe successo se l'hip-hop, la musica rock e i febbrili festival musicali all'aperto fossero esistiti nel Giappone del XIV secolo? Recensione ❯
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Un'opera a più livelli narrativi, che rielabora e digitalizza un testo sacro della Rivoluzione Culturale. Azione, Avventura - Cina2015. Durata 143 Minuti.
Il ritorno alla regia di Tsui Hark, pioniere della new wave hongkonghese degli
anni Ottanta e autore del leggendario Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma. Espandi ▽
L'elettrizzante adattamento di Tsui Hark dell'amato romanzo d'avventura di Qu Bo ha come protagonista Tony Leung Ka-fai nei panni di uno spietato bandito, che governa le terre della Cina del nord dalla sua fortezza sulla Tiger Mountain. Un capitano dell'Esercito di Liberazione (Lin Gengxin) lancia una ribellione contro il dittatore con un investigatore qualificato (Zhang Hanyu) inviato per distruggere la banda dall'interno. Recensione ❯
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Ardente omaggio al grande maestro giapponese Akira Kurosawa, dove spettacolo e qualità riescono a integrarsi con ottimo equilibrio. Storico, Giappone, Francia, Cina1999. Durata 160 Minuti.
Terzo secolo avanti Cristo, il re di Qin aspira a riunire i sette regni della Cina in un solo impero per divenire il primo sovrano della nuova immensa... Espandi ▽
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Un maestoso documentario che tratteggia i particolari dell'annuale ritiro di migliaia di monache Tibetane, auto-confinate in piccole abitazioni in legno, che punteggiano il vasto altopiano del Tibet. Espandi ▽
Nel 2014 il regista cinese Jin Huaqing si trova in una valle remota, nella parte ovest della provincia di Sichuan, dove incontra per la prima volta alcune monache tibetane. Si tratta di una comunità di circa diecimila persone, che sotto il magistero di alcuni lama intraprendono un consistente percorso di studi e preghiera presso il vicino Monastero di Yarchen. Per il regista è l’inizio di una serie di viaggi e complicate trattative per avere accesso nel tempio buddista senza disturbarne le attività, farsi accettare dalla comunità e ottenere il permesso di realizzare riprese, che prenderanno l’avvio solo nel 2017, per protrarsi fino al 2020. Formidabile distillato di anni di pazientissima osservazione, il film sembra quasi un esercizio contemplativo scaturito dall’impegno e dalla dedizione degli oggetti verso i quali rivolge lo sguardo. La macchina, presenza non invadente, quasi invisibile, registra la poesia primitiva, ultraessenziale di un paesaggio indistinto di volti ma anche il crudo realismo della sepoltura celeste (o sky burial). Recensione ❯
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Tratto dal romanzo di Yu Hua. Il film ha vinto il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes e Ge You quello di miglior attore. Un cinese si riduc... Espandi ▽
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Nelle mani di Wong Kar-wai il wuxia si mescola con il mélo e diviene un lirico grido d'amore perduto. Espandi ▽
In mezzo a un deserto si trova la dimora di Feng Ou-yang (Leslie Cheung), esperto di arti marziali divenuto sicario a noleggio. Gli fanno visita diversi personaggi, ognuno con le sue storie e le sue bizzarrie: uno spadaccino che sta diventando cieco ed è pronto al suo destino (Tony Leung Chiu-wai), uno spadaccino esuberante in cerca di un'identità (Jackie Cheung), un fratello iperprotettivo e relativa sorella (Brigitte Lin), un fascinoso e solitario individuo che misteriosamente sembra recitare un ruolo in tutte le diverse vicende (Tony Leung Kar-fai). Da questi incontri Ou-yang verrà anche a conoscenza di informazioni relative a un passato, in particolare a una donna (Maggie Cheung), che cerca disperatamente di dimenticare. Recensione ❯
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