Titolo originale | The Apartment |
Anno | 1960 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Durata | 125 minuti |
Regia di | Billy Wilder |
Attori | Shirley MacLaine, Jack Lemmon, Fred MacMurray, Ray Walston, Jack Kruschen Hal Smith, Benny Burt, David Lewis, Hope Holiday, Joan Shawlee, Naomi Stevens, Johnny Seven, Joyce Jameson, Willard Waterman, David White. |
Uscita | lunedì 3 dicembre 2018 |
Tag | Da vedere 1960 |
Distribuzione | Cineteca di Bologna |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 4,21 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 7 novembre 2023
L'impiegato di una grande compagnia d'assicurazioni fa carriera prestando il suo appartamento da scapolo ai dirigenti per le loro avventure galanti. Il film ha ottenuto 10 candidature e vinto 5 Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office L'appartamento ha incassato 72,7 mila euro .
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ASSOLUTAMENTE SÌ
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C.C. Baxter è contabile presso una grande compagnia di assicurazioni, a New York. Per tentare di fare carriera, affitta il suo appartamento ai dirigenti per i loro incontri extraconiugali, nonostante in questo modo, tra ritardi e imprevisti, non riesca quasi a vivere a casa propria. Le cose per lui si complicano terribilmente quando si innamora di Fran Kubelik, ascensorista della compagnia, amante del capo del personale, a sua volta interessato all'utilizzo dell'appartamento di Baxter.
Con L'appartamento Billy Wilder raggiunge il suo vertice creativo e, per sua stessa ammissione, non ritroverà più le stesse altezze.
L'allievo di Lubitsch, in questo film, arriva a far combaciare un meccanismo comico a dir poco sofisticato e impeccabile (a tutt'oggi un esempio insuperato) con l'umorismo berlinese delle sue origini, sfumato di coraggiosa e insindacabile amarezza. Cinismo e patetismo vanno di pari passo con un romanticismo sincero, in questa commedia in cui la massima aspirazione di un uomo è rappresentata dalla chiave della toilette dei dirigenti, si tenta il suicidio per amore e le feste non sono meno tristi di un funerale (del sogno d'amore).
Wilder incrina dall'interno i cardini del prodotto classico hollywoodiano in sede di scrittura e tematiche, e allo stesso tempo realizza un film che parla per immagini indimenticabili: impossibile non ricordare a vita la solitudine dell'impiegato C. C. Baxter nella stanza delle scrivanie infinite, impossibile non avvertire un colpo al cuore, insieme a lui, quando si riflette nello specchio rotto, o raccontare la luce che irradia Shirley MacLaine nella sua corsa finale, verso il vecchio appartamento ma con una nuova coscienza delle cose.
Ed è anche nella scelta del bianco e nero che si annidano i segreti del successo del film: in quella fotografia di contrasti, così più difficile da gestire rispetto al colore, che ha fermato il film nel tempo, rendendolo immortale. E poi gli interpreti: Jack Lemmon, il bruttino che si prende la rivincita sulle spietate regole di società, e Shirley MacLaine, così fresca e moderna da togliere la parte niente meno che a Marilyn Monroe (in realtà Wilder non considerò mai veramente la Monroe per il ruolo, nonostante l'interessamento di lei, perché giudicava che non sarebbe stata credibile). Il loro amore tra disadattati non convinse subito la critica, almeno non tutta, ma conquistò immediatamente il pubblico e vinse tre Oscar (Miglior Film, Miglior Regista e Miglior Sceneggiatura). Il fatto che Lemmon e MacLaine non siano stati premiati dall'Academy per questo film è ai primi posti nelle peggiori ingiustizie della storia del cinema.
L'APPARTAMENTO disponibile in DVD o BluRay |
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C.C. Baxter è un impiegato come tanti altri, in una grande compagnia di assicurazioni. Riesce ad ottenere una promozione dopo l'altra concedendo il suo appartamento ai suoi superiori, in cerca di avventure extra-coniugali. Un giorno però scopre che l'amante del suo capo, assiduo frequentatore del suo appartamento, è la ragazza dell'ascensore, della quale è da [...] Vai alla recensione »
New York, 1960. L'impiegato presso gli uffici di una megaditta C.C. Baxter (J. Lemmon), detto dai superiori di settore CiCibello, è conduttore di un piccolo appartamento in affitto e mosso da "generosità" presta il suo appartamento ai superiori i quali vi si intrattengono con dolci compagnie extraconiugali e in segno di riconoscenza questi perme [...] Vai alla recensione »
“L’appartamento” è un film diverso da “La strana coppia”, “Prima pagina” e tutto il fiore della commedia hollywoodiana anni ‘50-‘60. Un film diverso e secondo me superiore per indagine psicologica e capacità di essere anche un simbolo, il simbolo di un mondo tristemente vero. E’ il mondo dell’americano medio, vittima di una spirale perversa dove perfino i sentimenti sono incasellati tra i rami di una [...] Vai alla recensione »
Classica commedia americana di un grande regista quale Billy Wilder, con tanti equivoci e il più scontato degli Happy ending. Scorre in modo schematico e scontato, ma in fondo gradevole e registicamente perfetto. Riuscito anche grazie alla coppia Lemmon-McLaine. Il primo nei panni di un impiegato di una grossa compagnia assicurativa, che, per scalare le gerarchie, presta l'appartamento ai [...] Vai alla recensione »
C. C. Baxter (Jack Lemmon), impiegato di una compagnia di assicurazioni, riesce a fare carriera prestando ai propri dirigenti il suo appartamento per delle scappatelle extraconiugali. Ma quando scopre che l'appartamento è frequentato anche dalla donna dei suoi sogni (Shirley MacLaine) saprà trovare la forza per riscattarsi. Uno dei più alti risultati del cinema di Billy Wilder. [...] Vai alla recensione »
Un modesto impiegato di una grande compagnia di assicurazioni di New York, C.C. Baxter è legato ai suoi superiori da un particolare accordo che in qualche modo accetta subendo: farà carriera prestando loro il suo appartamento per gli incontri clandestini con le loro amanti che hanno regolarmente. Quando persino il boss chiederà lo stesso favore in cambio di una carriera velocissima [...] Vai alla recensione »
La morale del plot si può riassumere quasi in un motto popolare ossia se non sei ricco e potente sarai sicuramente felice in amore. Billy Wilder, con una certa logica compensatrice, mette l’animo in pace a tutti gli zero del mondo, pedine di un sistema che sfrutta i deboli senza scrupolo schiacciandoli o corrompendoli. A differenza di King Vidor, omaggiato con la scena dell’immenso alienante open [...] Vai alla recensione »
Sono un convinto assertore del fatto che la commedia, sul piano artistico, non sia necessariamente inferiore alla "Tragedia". Tuttavia, l'arguzia e l'intelligenza che contraddistinguono "A qualcuno piace caldo" non mi avevano convinto appieno. Era come se mancasse qualcosa o qualcuno che desse un senso più compiuto a quell'umorismo amaro(stico) ed a quella [...] Vai alla recensione »
Dico subito che nonostante la mia età (19 anni), amo molto i film degli anni 50/60, soprattutto grazie a mio nonno che ne registra a quantità industriali. Non saprei che dire di questo film, se non che è stupendo. La maestria di Wilder è ormai nota, ma in questo film non c'è solo ironia e sagacia (che sono presenti in quasi tutti i suoi film), c'è delicatezz [...] Vai alla recensione »
Splendido film di Billy Wilder, a metà tra la commedia e il dramma, impreziosito da un'ottima fotografia e due ottime interpretazioni da parte dei protagonisti.
Absolutely wonderful!! Assolutamente meraviglioso uno dei film più belli che abbia mai visto. mescola in modo esmplare commedia e dramma si passa da uno stato d'animo all'altro. il genio di Wilder ha realizzato un altro dei sui capolavori, perfetta rappresentazione della commedia umana. uno dei film più belli e più cari. Trasmesso stasera su Raimovie. Antonio
Visto come commedia è divertente e un'ottimo film. Soprattutto con un Jack Lemmon strepitoso, mostruosamente bravo. E una McLaine carinissima. 'L'intrigo' della chiave è di quelli clamorosi, da guinnes oserei dire. Perfetto per trascorrere una serata serena e divertente. Si sente comunque la mancanza di un sentimento più profondo, che tocchi. Lemmon è l'impersonificazione dell'innamorato perfetto: [...] Vai alla recensione »
La bravura è stata nel trovare un perfetto equilibrio tra dramma e commedia. Non si ride molto, più che altro si sorride seguendo il protagonista attraverso le bizzarre situazioni in cui si viene a trovare. Colpisce come siano cambiati i tempi; l'America maschilista degli anni '50 viene derisa con garbo. Affiorano debolezze e solitudine di ambo i sessi.
Un gioiello della commedia brillante americana degli anni 60, insolitamente ancora in b/n lemmon è un gigante, la sceneggiatura geniale, la brillantezza della commedia è chiaramente intrisa di un critico senso di malinconia, che mette in luce i primi segnali dell'alienazione della società moderna....e di una new york già in rampa di lancio più che mai...
Gli Oscar se li è meritati e anche le interpretazioni dei due protagonisti sono superlative. A parte la storia è proprio un bel film e, comunque, è bella anche la storia. Film a questo livello oggi sono proprio rari: gli anni in cui uscì questo qui erano d'oro per il cinema. Oggi la qualità è diversa perchè tutto è diverso.
film bellissimo e divertentissimo, il voto giusto sarebbe 4,5 ma visto che non si può approssimo per eccesso
Il 3 dicembre torna nelle sale, restaurato, L'appartamento di Billy Wilder. In precedenza il soggetto era Ingmar Bergman. Dunque gente decisamente importante, senza quei due il cinema ...non sarebbe il cinema. Wilder induce a un racconto intenso e allargato. È la storia di un galiziano, (la Galizia, oggi parte della Polonia, lo era allora, 1906, dell'impero Austro Ungarico) di lingua tedesca, formatosi a Vienna, emigrato in California. Americano di adozione, da esterno ha saputo leggere e trasmettere civiltà e cultura di quel Paese meglio degli autoctoni.
Nel 1996, collaborando a Sorrisi e Canzoni, pensammo a un evento per i 90 anni del regista. Lo invitammo a Milano. Rispose al telefono che aveva l'influenza e non se la sentiva di muoversi. "Facciamo così, vengo fra dieci anni, quando ne compio cento." Parole "alla Wilder" Non gli è mancato molto per mantenere la promessa, solo quattro anni.
Nel 2004 ero in una commissione a Venezia quando venne attribuito il Leone alla carriera a Stanley Donen, altro fuoriclasse, quello di Cantando sotto la pioggia e 7 spose per 7 fratelli. Ebbi il piacere di intrattenerlo a cena. Davvero un privilegio parlare di cinema con uno così. A una domanda...assoluta, ci pensò un momento poi disse: "Billy Wilder è il più grande di tutti, senza dimenticare quei signori di lingua tedesca scappati dal nazismo. La grande Hollywood l'hanno fatta loro."
Somewhere between the inevitable “It’s a Wonderful Life” and the creepily campy “Ernest Saves Christmas” there is a perfect holiday movie for the whole family — one that will keep both the smirk on your teenager’s face and the tears flowing from your in-laws’ eyes. That movie is Billy Wilder’s 1960 masterpiece, “The Apartment.” Not a classic Christmas movie, you say? Look again.