Una danza di proiettili scatenata da un uomo in stato di shock per il suicidio della fidanzata. Espandi ▽
La fidanzata di Goda si suicida con un colpo di pistola. Il trauma dell'evento conduce Goda verso un'ossessione per le armi da fuoco e quindi verso un limbo degradato di violenza. Trovandosi a contatto con una gang che in passato lo aveva rapinato, finisce per diventarne una delle figure centrali.
Ideale conclusione di una trilogia sulla crisi identitaria maschile, nata con Tetsuo e proseguita con Tokyo Fist, Bullet Ballet porta alle estreme conseguenze il rapporto tra trauma, alienazione e ossessione urbana. Nel suo linguaggio essenziale e rabbioso, Bullet Ballet è forse il film più cupo di Tsukamoto: meno apocalittico ma più dolorosamente vicino alla realtà. Il corpo non si trasforma più, non si ribella, non evolve: è fermo, pietrificato dalla sofferenza. Recensione ❯
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Il viaggio dalla Francia alla Svizzera di una famiglia disfunzionale ma umanissima, tra la forza dei sentimenti e la necessità di accettare la morte. Drammatico, Francia2025. Durata 97 Minuti.
Un viaggio inaspettato riunisce una famiglia disfunzionale per un ultimo viaggio con l'anziano, dando vita a momenti di connessione, gioia e riconciliazione Espandi ▽
.Marie, 80 anni, e` sfinita dalla sua malattia. Ha un piano: andare in Svizzera per porre fine alla sua vita. Ma quando deve dirlo a Bruno, suo figlio irresponsabile, e ad Anna, sua nipote in crisi adolescenziale, va nel panico e inventa una bugia enorme. Accampando la scusa di una misteriosa eredita` da riscattare in una banca svizzera, propone loro di fare un viaggio tutti insieme. Complice involontario di questa farsa e` Rudy, un assistente sanitario conosciuto solo il giorno prima, che si mettera` al volante del vecchio camper di famiglia e condurra` questa famiglia in un viaggio inaspettato. Recensione ❯
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Sul set amazzonico di Fitzcarraldo (1982), il film estremo e maledetto di Werner Herzog: potere e peso della creatività
. Documentario, USA1982. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Il documentario sulla faticosa e caotica realizzazione di Fitzcarraldo di Werner Herzog. Espandi ▽
Foresta amazzonica, 1979: sul set di Fitzcarraldo (Klaus Kinski, l'avventuriero bianco che vuole costruire un teatro d'opera in mezzo alla foresta per portarvi i Pagliacci di Leoncavallo) la troupe affronta una serie infinita di insormontabili difficoltà, in una produzione che dura circa quattro anni. Recensione ❯
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n fuga dai fascisti spagnoli, il giovane Manolo Vital si rifugia nei pressi di Barcellona, fondando e costruendo con gli altri membri di una stretta comunità il quartiere di Torre Baró. Vent'anni più tardi Manolo guida gli autobus giù in una città difficilmente raggiungibile per via delle ripide stradine montuose che la separano da Torre Baró, dove l'uomo continua a vivere assieme alla moglie Carmen e alla figlia Joana, ormai diventata grande. Mal visti dalla polizia locale e ignorati dalla burocrazia di Barcellona nelle loro richieste di trasporto pubblico che arrivi fino alla cittadina, gli abitanti covano un certo malcontento. Quando la situazione precipita, sarà Manolo a farsi carico di un gesto di protesta simbolico, sequestrando il "suo" autobus numero 47 e portandolo in cima alla montagna. Recensione ❯
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Tratto dal romanzo di Roland Perez «Ma mère, Dieu et Sylvie Vartan» Vincitore del Prix Littéraire du Cheval Blanc 2022. Espandi ▽
Parigi, anni '60. Esther, madre di una numerosissima famiglia marocchina da poco immigrata, dà alla luce il suo ultimo figlio, Roland. Il piccolo nasce con un piede torto che gli impedisce di stare in piedi, ma questo non scoraggia Esther dal combattere perché Roland un giorno possa camminare con le sue gambe. Contro il parere dei medici e del marito, che suggeriscono l'uso delle stampelle, Esther sacrifica tutto per realizzare il suo obiettivo e alla fine vince la sua battaglia.
La storia è quella del vero Roland Perez, avvocato e giornalista radiotelevisivo francese: la sua autobiografia pubblicata nel 2021 ha lo stesso titolo del film nella versione originale, "Ma mère, Dieu et Sylvie Vartan".
Nella prima parte la vulcanica Esther (a cui Leïla Bekhti offre anche da anziana la sua presenza energica) domina ogni immagine e accompagna col suo fare travolgente il tono da commedia scherzosa del film, evidente sia nel ritmo del montaggio (aiutato dal ricorso continuo a canzoni d'epoca) sia nelle atmosfere palesemente artificiose. Recensione ❯
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Uno dei primi film di Kurosawa (un anno dopo, lui e Toshiro Mifune avrebbero fatto Rashomon). Mifune è un giovane poliziotto a cui rubano la pi... Espandi ▽
Il detective Murakami, da poco entrato in forza alla polizia di Tokyo, si fa sottrarre la pistola di ordinanza su mezzo pubblico affollato. Da quel momento inizia la sua ricerca nei bassifondi cittadini per poterla ritrovare. Il suo timore, giustificato, è che con quell'arma si possano compiere degli omicidi. Ad aiutarlo nelle ricerche gli si affianca Sato, un collega più anziano ed esperto in umanità.
Akira Kurosawa dirige un film che è una triste riflessione sugli effetti che la guerra ha avuto sui rapporti tra le persone e sulle psicologie individuali.
Si tratta infatti di un film che parte dal noir (il regista dirà di aver tratto ispirazione da Simenon) per allargare sin da subito lo sguardo ad altri generi. Il plot di base è subito dichiarato in apertura su due livelli. Da un lato l'immagine fissa sui titoli di testa di un cane dai tratti temibili. Dall'altro con la dichiarazione da parte del giovane Murakami (un Toshiro Mifune perfettamente calato nel ruolo) del furto subìto di cui, immediatamente dopo, vedremo il flashback. Recensione ❯
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Un rigoroso documentario che attraverso la musica parla del nostro Paese senza chiudere la porta al grande pubblico. Documentario, Italia2025. Durata 120 Minuti.
Un documentario girato tra le varie regioni di Italia in cui si scoprono diverse tradizioni popolari. Espandi ▽
Dalla Liguria alla Calabria, dalle Marche alla Sicilia, una storia fatta di frammenti che catturano diverse realtà italiane attraverso gli strumenti musicali che appartengono a ognuna di esse. Cos’è un paese, una cultura, quando ne si va a cercare il nucleo più tangibile? La risposta dei fratelli De Serio è un rigoroso documentario in undici tappe, sparpagliate per le varie regioni italiane, che guarda in particolare alla musica, al canto e agli strumenti che lo rendono possibile per raggiungere una dimensione autentica del folklore e della ricerca etnografica. Ricco in suggestioni e riscoperte, il film parla di noi senza però distogliere lo sguardo dagli oggetti e dalle tradizioni che hanno segnato la nostra storia, restando mirabilmente concreto. La magia più grande del film, che di per sé non sarebbe fuori posto nei dipartimenti di musicologia internazionali, è che riesce a non chiudere la porta a un pubblico più ampio. Recensione ❯
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Un dramma umanista che riesce a toccare le corde giuste e trova nelle forme del road-movie il suo desiderio di fuga. Drammatico, Repubblica Ceca, Slovacchia, Italia2025. Durata 100 Minuti.
Un road movie intimo e poetico sul desiderio di libertà, sulle forme imperfette dell'amore, e sulla fatica ma anche la necessità di smettere di sopravvivere e cominciare a vivere. Espandi ▽
Ester, una donna ceca di circa 45 anni, si è occupata per gran parte della sua vita del figlio adolescente David, affetto da disabilità mentale. Per le vacanze estive viene invitata da alcuni amici in Italia ma il comportamento di David crea numerosi problemi. Mette in moto il camper degli amici e parte assieme al figlio verso il sud del paese. Durante il viaggio il loro destino s'incrocia con quello di Zuza, una ragazza senza fissa dimora che si unisce a loro. E, giunti in Calabria, per la prima volta Ester pensa che la sua vita e quella del figlio possa essere migliore.
In un approccio quasi semi-documentaristico e supportato dalla convincente prova di Anna Gaislerová nei panni di Ester, Caravan mette a fuoco il peso degli obblighi ma anche l'intensità dei legami familiari che la cineasta aveva già affrontato in Bába, primo premio della Cinéfondation al Festival di Cannes del 2009.
Talvolta è tentato da virate simboliche forse anche evitabili (il mare, i vetri, l'arcobaleno), ma nel suo fragile equilibrio c'è anche la forza di un dramma umanista che riesce a toccare le corde giuste. Recensione ❯
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Una dark comedy su una famiglia disfunzionale, scritta e diretta con intelligenza e interpretata con grande intensità. Drammatico, Spagna2024. Durata 105 Minuti.
Montse si sta preparando per una riunione di famiglia nella sua casa sulla Costa Brava. Niente le impedirà di godersi un ultimo fine settimana con la sua famiglia. Espandi ▽
Montse è una donna molto sola. Non vedeva l'ora di passare un fine settimana di nuovo con tutta la sua famiglia eccezionalmente riunita, come ai vecchi tempi, nella sua casa al mare sulla Costa Brava, con la scusa di doverla vendere. Ma nulla va come dovrebbe: una scoperta macabra rischia di rovinare tutta la vacanza ancora prima che inizi, e così una serie di catastrofi emotive e sentimentali a ripetizione, compresa una sparizione e un terribile rogo.
È un film insieme drammatico e colmo di black humour, Casa in fiamme di Dani de la Orden. Una dark comedy affilata in cui umorismo e malinconia sono i binari paralleli su cui corre il complesso tema dello sfilacciamento progressivo dei legami familiari, tra nevrosi multiple e condivise. Il tema è approfondito e trattato con intelligenza.
Eduard Sola che firma la notevole sceneggiatura - non a caso vincitrice di un Goya - e De La Orden che dirige non temono l'esplorazione più nera delle dinamiche familiari e invitano anzi il pubblico a fare altrettanto. Recensione ❯
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Un'incursione nel mondo delle star di cinema e tv in stile puramente alleniano. Commedia, USA1998. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
"Help" è la scritta che compare nel cielo alleniano all'inizio del film. Occorre davvero aiuto per districarsi nel mondo delle star hollywoodiane, in ... Espandi ▽
"Help" è la scritta che compare nel cielo alleniano all'inizio del film. Occorre davvero aiuto per districarsi nel mondo delle star hollywoodiane, in cui le nevrosi si sprecano, in cui il sesso (quello orale in testa) dilaga ma l'amore scarseggia. Allen (sempre più "volgare" dicono alcuni, sempre più "realista" affermiamo noi) ci porta a spasso in questo nuovo girone infernale (ricordate Harry a pezzi?), assegnandoci come guida il suo nuovo alter ego Kenneth Branagh. Ma non si limita a ragionare delle persone celebri (e quindi anche di se stesso), gioca anche perfidamente con uno dei suoi attori: il romantico Di Caprio di Titanic entra in scena sfasciando una camera d'albergo e picchiando una donna. Recensione ❯
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Il percorso di crescita interiore di una donna affetta da schizofrenia. Espandi ▽
La quarantaduenne Charlotte soffre di schizofrenia e vive con il padre in Trentino. Quando il genitore viene ricoverato il fratello la raggiunge per portarla con sé in Svizzera. Lei che, sino ad allora, ha vissuto in una condizione di sottomissione e senza mai lasciare il paese scopre nuove modalità di vita con le quali deve rapportarsi. A volte con fatica ed altre con gioia. Ancora una volta Colla entra nel profondo della psicologia dei propri personaggi con un’indagine che ha anche aspetti antropologici: una riflessione sulla schizofrenia che si avvale della straordinaria interpretazione di Linda Olsansky che aderisce al personaggio di Charlotte con una mimesi di altissimo livello. La sua Charlotte cattura immediatamente lo spettatore il quale ne desidera l’affrancamento sin da subito da un mondo in cui è relegata come ‘malata’ da un padre non privo di colpe. Colla già ci aveva mostrato la sua attenzione nei confronti di coloro che la società tende a respingere, con questo film ce ne offre un’ulteriore conferma. Recensione ❯
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Il preludio di un amore raccontato con arguzia e saggezza. Una storia irresistibile lontana dalla stereotipo. Drammatico, Bosnia-Herzegovina2023. Durata 90 Minuti.
Una notte tra due giovani a Sarajevo a guerra finita. Espandi ▽
Cosa rimane quando la guerra è finita? Il film ripercorre questa domanda attraverso una notte selvaggia e imprevedibile a Sarajevo, quando Selma, una giovane sceneggiatrice bosniaca, condivide un incontro avventuroso con un attore tedesco di nome Niklas. Questo film si sforza di catturare, in modo meticoloso, cosa significhi essere giovani. Partendo da un momento particolare della storia contemporanea, la fine della guerra in Bosnia ed Erzegovina, la regista Mersiha Husagic, qui anche attrice protagonista, tesse un’ardita e dolce storia d'amore attorno a una colonna sonora accuratamente scelta, in vero spirito indie. Un film che, attraverso il trauma della guerra, riesce a raccontare il preludio di un amore senza mai diventare sdolcinato o pretenzioso. È un viaggio teso e bellissimo attraverso la notte. Recensione ❯
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Un giovane ragazzo si innamora di una prostituta. Quando però suo padre esce dal carcere dovrà scegliere tra l'amore e il genitore. Espandi ▽
Attilio è un diciassettenne che vive nel quartiere Traiano di Napoli. Con il padre appena uscito dal carcere, per guadagnare qualcosa accetta di fare da guardiano ad Anastasia, una giovane prostituta che viene dall'Est Europa. Progressivamente tra i due nasce un sentimento che spingerà il ragazzo a fare delle scelte.
Edgardo Pistone, nel passaggio dal cortometraggio al lungo, conferma le qualità già manifestate. Non nascondendo i propri riferimenti cinematografici (Escalante e il Cuaron delle origini) apre questa ricerca di una possibile speranza con i tuffi di Attilio e dei suoi coetanei. Il gettarsi nel vuoto della vita che li circonda è la forma di rito iniziatico collettivo che hanno trovato.
Il cinema, ancora una volta, si colloca dalla parte degli ultimi senza proclami ma con profonda empatia. Recensione ❯
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Virzì abbandona ogni distacco ironico per immergersi (e immergerci) nel viaggio di redenzione del quale abbiamo disperatamente bisogno oggi. Commedia, Italia2025. Durata 105 Minuti.
Un film sulla morte e sulla vita, su come anche il dolore possa generare tenerezza e protezione. Espandi ▽
Adriano Sereni è un cinquantenne che vive da recluso dentro un’ex scuderia. Non si lava praticamente più e “puzzicchia”, come dice la sua amica Giuliana Marziali, che è stata sua socia in un importante studio legale: perché Adriano era un avvocato di successo, prima che un tragico evento gli spezzasse la vita in due. Giuliana cerca di convincerlo a presentarsi in tribunale ma lui accetta solo perché gli pare un’opportunità di rivedere il figlio Matteo. Intanto, nella villa abbandonata di fronte alle scuderie, si accampa un gruppo di ragazzi, capitanato dalla volitiva Matilde.
Che cos’è un padre? È questa la domanda che Cinque secondi, il nuovo film diretto da Paolo Virzì e scritto insieme al fratello Carlo e a Francesco Bruni e per fortuna non è un film a tesi, ma una storia vera e propria, per certi versi quasi una favola. Il regista fa un j’accuse del sarcasmo con cui, in una certa misura, ha guardato il mondo, anche attraverso i suoi film, e abbandona ogni distacco ironico per immergersi (e immergerci) nel viaggio di redenzione del quale abbiamo disperatamente bisogno oggi. Recensione ❯
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Kurosawa esaspera i propri personaggi drenandoli di ogni energia vitale. L'umanità privata di emozioni dell'era di internet. Thriller, Giappone2024. Durata 123 Minuti.
Un ragazzo si ritrova coinvolto in una serie di eventi che mettono a rischio la sua vita. Espandi ▽
Ryusuke Yoshii accumula una piccola fortuna rivendendo in rete, a prezzo maggiorato, merci di varia natura. Dopo che Yoshii si licenzia dal lavoro regolare in fabbrica e si trasferisce fuori Tokyo per avere più spazio, cominciano a moltiplicarsi episodi minacciosi ai suoi danni.Quel che accade intorno a Yoshii simboleggia un fenomeno globale e dolorosamente contemporaneo: l’amplificazione del rancore e la frustrazione di assistere quotidianamente al successo altrui, il sovradimensionamento di drammi privati, trasformati in tragedie. Mali tipici dell’uso (e abuso) dei social network, che Kurosawa tratta allo stesso modo in cui un tempo girava storie di fantasmi o di pandemie da virus. Maestro del paradosso, Kurosawa esaspera le caratterizzazioni dei personaggi, rendendoli dei simulacri, drenati di ogni energia vitale o residuo di umanità. Recensione ❯
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