
Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 116 minuti |
Regia di | Rolando Colla |
Attori | Linda Olsansky, Vilmar Bieri, Miro Maurer, Antonio Merone, Rian Büsching . |
Uscita | venerdì 28 marzo 2025 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Kiné, Lo Scrittoio |
MYmonetro | 3,59 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 27 marzo 2025
Il percorso di crescita interiore di una donna affetta da schizofrenia.
CONSIGLIATO SÌ
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La quarantaduenne Charlotte soffre di schizofrenia e vive con il padre in Trentino. Quando il genitore viene ricoverato il fratello la raggiunge per portarla con sé in Svizzera. Lei che, sino ad allora, ha vissuto in una condizione di sottomissione e senza mai lasciare il paese scopre nuove modalità di vita con le quali deve rapportarsi. A volte con fatica ed altre con gioia.
Ancora una volta Colla entra nel profondo della psicologia dei propri personaggi con un'indagine che ha anche aspetti antropologici.
Era il 1968 quando il poeta e regista Nelo Risi dirigeva Diario di una schizofrenica ispirato a un romanzo di Marguerite Sechehaye. Quel film produsse un intenso dibattito in materia. È bene che Rolando Colla, a 57 anni di distanza torni a riproporci una riflessione su quello specifico disagio psichico avvalendosi della straordinaria interpretazione di Linda Olsansky che aderisce al personaggio di Charlotte con una mimesi di altissimo livello. La sua Charlotte cattura immediatamente lo spettatore il quale ne desidera l'affrancamento sin da subito da un mondo in cui è relegata come 'malata' da un padre non privo di colpe. Colla la fa allontanare da quel contesto chiuso in cui lei si è costruita a propria volta un microcosmo nel quale, più che la comprensiva terapeuta, hanno spazio la gallina Madonna, due tartarughe e dei personaggi che lei stessa costruisce e che mette a protezione dei suoi tentativi di avventurarsi al limitare del bosco vicino a casa. Il suo trasferimento nell'abitazione del fratello nel Mittelland di Zurigo dà modo alla sceneggiatura di esplorare la complessità del suo disagio psichico che Colla e Olsansky seguono con una programmatica immersione nella realtà. Non c'è la ricerca dell'happy end in questo film, così come non veniamo posti dinanzi alla manicheistica descrizione del malato mentale come 'buono' e di tutti coloro che lo circondano come non comprensivi dei suoi problemi. Le figure del fratello e della sua compagna sono lette in un'ottica diversa. Le loro azioni sono quelle di persone che hanno una iniziale buona volontà ma a cui mancano gli strumenti per affrontare i mutamenti e gli sbalzi improvvisi di comportamento che la schizofrenia comporta.
Ecco allora che la camera non ci mostra solo dall'esterno ciò che Charlotte fa ma ci aiuta a comprenderne slanci e paure offrendoci le soggettive del suo sguardo. Il mondo come lo vede lei non è quello che si presenta agli occhi di chi si trova ad interagire con la sua presenza. Charlotte abbisogna di protezione (si veda il manifesto del film con lei che dorme circondata da patate alternate da impronte di mani) ma anche di fiducia. Chi riesce a comprenderla è un bambino che però non può non tenere conto del contesto sociale che tende a tenere a distanza chi non è prevedibile e controllabile. Colla già con gli Einspruch ci aveva mostrato la sua attenzione nei confronti di coloro che la società tende a respingere. Con questo film ce ne offre un'ulteriore conferma.
"Charlotte, una di noi" ? un film che riesce a colpire il cuore e la mente dello spettatore, portandolo a riflettere su temi universali come il senso di appartenenza, la resilienza e il valore dell'identit? personale. Diretto con grande sensibilit? da Rolando Colla, questa pellicola si presenta come un ritratto intimo e profondamente umano della protagonista, Charlotte, interpretata magistralmente [...] Vai alla recensione »
Da cinefilo, ho visto tanti film che parlano di salute mentale, ma Charlotte, una di noi ha qualcosa di unico. Non cerca mai di impressionarti o spiegarti tutto, ma ti porta dentro la vita di Charlotte con una sincerit? disarmante. Linda ? eccezionale: ogni suo sguardo ti fa sentire il peso e la bellezza della sua lotta.? un film che ti lascia in silenzio, a riflettere su quanto siamo davvero capaci [...] Vai alla recensione »
La delicatezza con cui il regista affronta il tema della schizofrenia mi ha emozionata. Non c?? mai pietismo, ma una profonda umanit? che traspare in ogni scena.
Questo film non d? risposte, ma ti lascia con domande che ti accompagnano a lungo. Un invito a guardare oltre le apparenze e a riscoprire l'importanza dell'empatia.
? un film che va oltre la superficie della salute mentale. Racconta una storia di lotta, solitudine e resilienza, e lo fa in un modo che ti tocca nel profondo. Non si tratta solo di una diagnosi, ma di una persona che cerca di ritrovare se stessa in un mondo che spesso la rifiuta.La regia ? sobria ma potente, e la fotografia riesce a catturare il contrasto tra il mondo interiore della protagonista [...] Vai alla recensione »
Un viaggio importante, che segna la vita della protagonista e la porta a compiere una trasformazione decisiva.
Un film intimo che racconta la forza di ricominciare e il potere delle relazioni umane.
"Charlotte, una di noi" ? un film che sembra sussurrare piuttosto che gridare, raccontando una storia semplice ma profondamente umana. La protagonista, Charlotte, si muove in un mondo fatto di dolore e piccole gioie, alla ricerca di una nuova identit? e di un posto a cui appartenere.La pellicola affascina con una regia che predilige i dettagli: un sorriso accennato, un gesto di gentilezza, uno sguardo [...] Vai alla recensione »
"Charlotte, una di noi" colpisce per la sua capacit? di raccontare con sincerit? la forza dei piccoli gesti e delle connessioni umane. Non ? un film che punta ai grandi colpi di scena, ma ? proprio questa semplicit? a renderlo unico.La regia minimalista lascia spazio alle emozioni, e la performance della protagonista d? profondit? a un personaggio che, pur nella sua fragilit?, riesce a trasmettere [...] Vai alla recensione »
Bel film, visto molto volentieri. Inizialmente ero scettico ma piano piano mi sono convinto dell'importanza di emancipare le persone con disturbi.
"Charlotte, una di noi" ? un film che emoziona e coinvolge grazie alla sua semplicit? e profondit?. La storia segue Charlotte, una donna alla ricerca di s? stessa dopo un momento difficile, in un percorso di integrazione e riscoperta del valore delle relazioni umane.Con una regia delicata e un'interpretazione straordinaria di [Attrice], il film riesce a trasformare una vicenda personale in un messaggio [...] Vai alla recensione »
"Charlotte, una di noi" ? un film intenso e toccante che esplora il tema della rinascita e del senso di appartenenza. La storia segue Charlotte, una giovane donna che cerca di ricostruire la propria vita in una piccola comunit? dopo un evento traumatico. Grazie alla regia delicata e all'interpretazione straordinaria di Linda, il film riesce a trasmettere emozioni autentiche senza mai scivolare nel [...] Vai alla recensione »
Lo riguarderei perch? si presta a diverse riletture.
Film senza fronzoli, a tratti duro ma necessario. Bravi gli attori e giusta la scelta di Charlotte.
Film interessante, dipinge la schizofrenia in maniera molto sensibile, sarebbe bello che pi? film parlassero di questo genere di problematiche.
Bella fotografia, molto potente.
La storia ti coinvolge e ti porta a guardare il film in maniera critica, la recitazione di Charlotte ti tiene attaccata allo schermo e le ambientazioni sono splendide
Film importante per le riflessioni che fa sorgere sulla mancanza di differenze tra una persona che soffre di schizofrenia e chi no.
Bravi gli attori, belle ambientazioni e storia profonda e contemporanea.
Un film che fa riflettere. Ho visto questo film in compagnia e ne sono sorte molte riflessioni sulla sanit?, sulla schizofrenia e sull'emancipazione
Nella storia ci sono dei personaggi negativi cone il padre di Charlotte che ti spingono a provare empatia per la ragazza e ti permettono di vedere il film con la sua prospettiva. Molto bello
Interessante il punto di vista, bella la storia
Grande interpretazione, bello l'approccio del film che vede anche una specialista che spinge per l'emancipazione di Charlotte
Ho apprezzato molto le riflessioni che c'erano dietro alla regia, un film d'impatto, molto potente che rispecchia un grande problema: l'emancipazione delle persone che soffrono di disturbi o che lottano per raggiungere una maggiore stabilit? mentale
Un bel film, da guardare con i propri cari per sensibilizzare ai temi della salute mentale e dell'inclusivit
Il film racconta una storia fortemente legata al tema della Salute Mentale. Tratta del percorso di emancipazione e indipendenza di una donna affetta da schizofrenia e delle sfide alle quali ? sottoposta per combattere i pregiudizi della societ
Film commovente! Grande impatto emotivo, storia molto bella.
Film di grande impatto, riesce a fare riflettere profondamente sul come le persone affette da schizofrenia siano capaci di stare in autonomia e di essere integrate nella societ?. Molto toccante, grande interpretazione!!
Film di grande impatto, la protagonista ? riuscita a trasformare un'interpretazione in uno spacca
Un film onesto che indaga e racconta una tematica complessa con sensibilit
La quarantaduenne Charlotte soffre di schizofrenia e vive con il padre in Trentino. Quando il genitore viene ricoverato il fratello la raggiunge per portarla con sé in Svizzera. Lei che, sino ad allora, ha vissuto in una condizione di sottomissione e senza mai lasciare il paese scopre nuove modalità di vita con le quali deve rapportarsi. A volte con fatica ed altre con gioia.
Ancora una volta Colla entra nel profondo della psicologia dei propri personaggi con un’indagine che ha anche aspetti antropologici: una riflessione sulla schizofrenia che si avvale della straordinaria interpretazione di Linda Olsansky che aderisce al personaggio di Charlotte con una mimesi di altissimo livello. La sua Charlotte cattura immediatamente lo spettatore il quale ne desidera l’affrancamento sin da subito da un mondo in cui è relegata come ‘malata’ da un padre non privo di colpe. Colla già ci aveva mostrato la sua attenzione nei confronti di coloro che la società tende a respingere, con questo film ce ne offre un’ulteriore conferma.
La canzone che Charlotte, quarantaduenne malata di schizofrenia, canticchia, racchiude in sé tutta la sofferenza che ha accumulato sin dalla sua infanzia. Interpretata da una ottima Linda Olsansky, la donna non ha infatti mai osato oltrepassare la soglia di casa sua in Trentino, per via di un padre, ottuso e alcolizzato, che la costringeva ad aiutarlo nella vita di campagna, utilizzando la scusa del [...] Vai alla recensione »
Così come nel precedente Quello che non sai di me, anche Charlotte, una di noi, intende esplorare l'area di un disagio esistenziale. Se nel film del 2019 era il disagio dell'immigrazione ad essere osservato e raccontato, qui il cinema di Colla si focalizza sul disagio di Charlotte, assoluta protagonista. In questa storia così volutamente minima, quasi diaristica, si attraversa il "disagio mentale" [...] Vai alla recensione »
C'è il fragile equilibrio di Charlotte: 42 anni di schizofrenia controllata coi farmaci e tormentata dal padre violento, col quale vive in Trentino. E c'è l'incerto equilibrio di Leo, suo fratello minore, che la porta a vivere in Svizzera. E poi c'è l'equilibrio della loro vita insieme, tra le esigenze di Leo e quelle fuori norma della sorella. In Charlotte, una di noi Rolando Colla descrive l'organicità [...] Vai alla recensione »