Una fiction in sei episodi che narra le ultime settimane di vita del regime fascista. Espandi ▽
La Lunga Notte narra le tre settimane precedenti la notte tra il 24 e il 25 luglio 1943 in cui si svolse l'ultima riunione del Gran Consiglio, organo supremo presieduto da Benito Mussolini, che sancì la fine del regime fascista. Particolare risalto viene dato ai tormenti di Dino Grandi, Presidente della Camera dei fasci che decise di opporsi alle scelte di Mussolini in maniera legittima, convocando il Gran Consiglio, per rimettere il Paese nelle mani dei Savoia. Recensione ❯
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Quando una bambina di 8 anni scompare a Caddo Lake, una serie di morti e sparizioni passate iniziano a collegarsi, alterando la storia di una famiglia distrutta. Recensione ❯
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Un'opera che può offrire molto alle nuove generazioni e di cui bisognerebbe far tesoro. Documentario, Italia2024. Durata 71 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
A soli 12 anni Flora Monti diventa una delle più giovani staffette partigiane. Espandi ▽
Flora Monti, divenuta staffetta partigiana a soli dodici anni, racconta la propria vita a partire dal momento in cui decise di accettare il pericoloso incarico di portare messaggi ai gruppi resistenziali che agivano sull’Appennino tosco-emiliano. Quando, nel 1944, arrivarono gli americani, per lei e la sua famiglia iniziò una nuova avventura che la portò, da sfollata, a Cinecittà. De Polo non si limita (che comunque sarebbe già moltissimo) a raccogliere le sue testimonianze e ad aggiungervi del materiale di repertorio. Con l’aiuto di una dodicenne di oggi che, novella Flora, offre alle nuove generazioni riferimenti storici forse non noti, ci fornisce ulteriori elementi che poi un gruppo di attori, che indossano le maschere più cupe della commedia dell’arte, traducono in azioni efficacemente mimate. Storie come quella di Flora andrebbero mostrate nelle scuole non per suscitare odio retroattivo (come qualcuno potrebbe in modo surrettizio obiettare) ma per ricordare quanto accaduto per farne tesoro per il presente e il futuro. Recensione ❯
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Leggerezza visiva e sketch godibili per un sequel che riflette sul valore della diversità. Animazione, Australia2024. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Il secondo capitolo dell'originale coming of age animato riprende le peripezie del giovane Freddy. Espandi ▽
Nato in una famiglia di lupi mannari, Freddy Lupin era destinato a diventare leader del branco. Ma al compimento del quattordicesimo anno di età si era trasformato in un innocuo barboncino. Nonostante abbia stretto amicizia con altri cani e si sia riconciliato con il proprio clan di licantropi, Freddy continua a vivere una fase di confusione. Quando il suo desiderio viene esaudito dagli spiriti lunari, però, l'ordine cosmico ne risulta stravolto e Freddy dovrà cercare di ripristinarlo con l'aiuto della cagnolina Batty.
Freddy affronta le responsabilità delle proprie azioni e comprende il valore della diversità e dell'accettazione di sé, in un sequel in cui emergono il fine educativo e la leggerezza visiva.
Mentre nel primo capitolo Freddy doveva accettare il fatto di essersi trasformato in un barboncino e fare i conti con la sensazione di essere un estraneo al proprio gruppo, qui invece riesce finalmente a realizzare il sogno di diventare lupo evocando per errore delle forze sovrannaturali. Recensione ❯
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Una serie televisiva britannica che esplora una realtà alternativa in cui, per garantire la sicurezza delle donne, gli uomini sono soggetti a un coprifuoco dalle 19:00 alle 7:00 e sono monitorati tramite dispositivi elettronici. Espandi ▽
Una realtà alternativa in cui, per garantire la sicurezza delle donne, gli uomini sono soggetti a un coprifuoco dalle 19:00 alle 7:00 e sono monitorati tramite dispositivi elettronici. La trama si infittisce quando una donna viene trovata brutalmente assassinata durante le ore del coprifuoco, mettendo in discussione l'efficacia delle misure di sicurezza e sollevando interrogativi sulla vera natura della società. La detective Pamela Green guida l'indagine, affrontando scetticismo e pressioni politiche mentre cerca di scoprire la verità dietro l'omicidio. Recensione ❯
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L'incontro tra una giovane coppia di ladri e gli abitanti di una villa sperduta dà vita a un gruppo di sogni e fallimenti. Espandi ▽
Guido e Beatrice sono due ladri che stanno cercando di sfuggire alla cattura da parte della polizia e che sono sottoposti alle non amichevoli attenzioni di un boss malavitoso. Raggiungono nottetempo un’isola su cui sorge un’ampia villa abitata dalla famiglia Reffi. Ognuno dei componenti ha una passione particolare. C’è chi è stato direttore d’orchestra; chi, un tempo medico, ora sviluppa il suo interesse per la matematica; chi scrive romanzi e chi vorrebbe saperli scrivere. Tra il gruppo e la coppia si ingaggia una scommessa: chi abita la villa pensa di riuscirne a cambiare le attitudini. In quel caso non si provvederà a denunciarli alle forze dell’ordine. Eugenio Lio ed Elisabetta Sgarbi hanno operato su un romanzo scritto negli anni’40 da Giorgio Scerbanenco, ritrovato dagli eredi e pubblicato nel 2018 da La Nave di Teseo, casa editrice di cui Elisabetta Sgarbi è l’anima nonché il direttore generale. Ne hanno spostato l’azione sul finire degli anni ’60 (su una pagina di giornale per un istante sembra di leggere il nome di Valpreda) e il loro intervento è sui personaggi (non sulle persone) che lo scrittore ha immaginato. Tutto però è rigidamente ancorato all'interno di uno schema algido ed è questa freddezza che viene volutamente conferita alla recitazione degli attori che denunciano la loro derivazione letteraria non per una mancanza di consapevolezza da parte degli sceneggiatori ma proprio (questo è ciò che si coglie) per sottolinearne l'artificiosità del pensiero e quindi delle vite. Recensione ❯
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Una giovane donna vive in un contesto che la vuole operaia e sottoposta. Lei però decide di cercare la propria voce. Espandi ▽
In un paesino montuoso dell’Irpinia, una giovane donna vive un’esistenza riservata. Le fanno compagnia un gatto e alcuni parenti, ma il grosso delle sue giornate si snoda attraverso il lavoro ripetitivo in una fabbrica per la concia delle pelli. Un giorno, vedendo in aria il drone utilizzato per le riprese durante una festa di comunione, le viene un’idea che possa metterla in contatto telefonico con una presenza inaccessibile. È l’inizio di un rapporto sempre più assiduo, su cui entrambe le parti proiettano ciò che desiderano.
Per la seconda volta strappati alla loro attività di documentaristi dopo Il cratere del 2017, Silvia Luzi e Luca Bellino nel frattempo non hanno mai smesso di raccontare il reale; con Luce però cercano un altro modo di integrarlo alla finzione, stavolta con un film unicamente intimista e ancorato alla presenza di Marianna Fontana. Recensione ❯
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Durante una rapina, un piccolo criminale uccide per errore un benzinaio. In seguito, scopre di avere un dono straordinario: può guarire le persone strappandole alla morte. Espandi ▽
Litorale Casertano. Durante una rapina al Mister Risparmio Paride fa involontariamente fuoco e colpisce un benzinaio. Si china sul corpo morente dell'uomo e lo tocca, il benzinaio risorge, e Paride non sente più il contatto delle mani. A casa lo aspetta sua sorella Imma, gravemente malata di mente. La notizia della rinascita del benzinaio darà il via ad un culto estemporaneo della Madonna dei Detersivi e ad una caccia al Nero per il suo talento di guaritore: un talento che ad ogni guarigione costa al Nero la perdita di uno dei cinque sensi.
Nero segna l'esordio alla regia di Giovanni Esposito, assai conosciuto come attore soprattutto (ma non solo) di commedie, che qui si cala invece in un melodramma non nero, nerissimo: e solo alla fine capiremo quel titolo che sembra riferirsi solo al suo soprannome.
Esposito interpreta anche il ruolo del protagonista, lasciando finalmente spazio a quel talentaccio che riusciva a trasparire anche dalle commedie più demenziali cui in passato ha partecipato. Trova una sua via originale che sfiora il realismo magico, con una conclusione che farà riconsiderare l'intera vicenda narrata, e il rapporto fra donatori e ricevitori. Recensione ❯
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Una commedia dai toni delicati con un ottimo script che racconta il confronto con la relazione amorosa in tre generazioni. Commedia, Italia2024. Durata 81 Minuti.
Aldo è stato lasciato da Alessia senza ricevere alcuna motivazione. Fa fatica a superare il distacco. Espandi ▽
Aldo è stato vittima di hosting da parte di Alessia. È uscita dalla sua vita all’improvviso e senza dargli la benché minima motivazione. Lui non riesce a farsene una ragione e l’amica Sonia, che suona con lui in una band, cerca di venirgli in aiuto. Gli consiglia di farsi vedere da uno psicoterapeuta, il dottor Carlo, che potrebbe fargli superare quella che si sta trasformando in un’ossessione. Giovanni Virgilio, a partire da un suo soggetto, realizza un film in cui si avverte la qualità della scrittura. Lo script affronta il confronto con la relazione amorosa visto attraverso tre generazioni e tre personaggi. Per ognuno di loro si è trovata la giusta misura. Arrivederci tristezza è una commedia dai toni delicati che ci ricorda che chiudersi o crogiolarsi nel dolore conseguente a una delusione sentimentale non porta a nulla e che è necessario andare oltre senza per questo dover dimenticare. Non importa quale età si abbia. Recensione ❯
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Un giovane agente della TSA cerca di battere in astuzia un misterioso passeggero che l'ha ricattato per introdurre un pericoloso pacchetto su un volo la vigilia di Natale. Recensione ❯
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Il film esplora la possibilità di una riparazione e il coraggio
necessario per portare avanti un'esistenza irrimediabilmente segnata. Drammatico, Italia2024. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Poco più che trentenne, Anna ha già pagato per il reato che ha compiuto poco più che adolescente, ma il giudizio vive al di là della sentenza, sia nei suoi occhi, sia in quelli della gente. Espandi ▽
Anna ha poco più di trent'anni quando decide di trasferirsi in una piccola città di provincia per cambiare vita. Ma il suo passato torna inesorabilmente, perché il giudizio degli altri, a differenza delle sentenze, sembra non finire mai. Recensione ❯
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Serie basata sul best seller internazionale di Amor Towles e ambientata all'indomani della Rivoluzione d'Ottobre. Espandi ▽
Nel 1922, dopo la Rivoluzione Russa, il conte Alexander Rostov viene condannato agli arresti domiciliari a vita nel lussuoso hotel Metropol di Mosca. Costretto a lasciare la sua suite e a trasferirsi in una soffitta, Rostov si adatta alla sua nuova vita facendo amicizia con il personale dell'hotel e stringendo legami con vari ospiti. Tra questi ci sono l'attrice Anna Urbanova e la giovane Nina Kulikova. Pur vivendo in confinamento, Rostov trova un nuovo senso alla propria esistenza e un ideale di comunità, osservando da lontano i cambiamenti storici e politici che scuotono la Russia fuori dalle mura del Metropol.
Basata sull'acclamato romanzo di Amor Towles, la serie Showtime Un gentiluomo a Mosca, proposta in Italia su Paramount+, esplora temi profondi di resilienza, adattabilità e soprattutto il potere dei legami umani.
A complicare le cose è la scelta di una narrazione che, attraversando decenni di storia russa, adotta un ritmo dilatato, tendente alla stagnazione. Nulla da ridire sulla performance di Ewan McGregor, che interpreta il conte Rostov con il suo consueto carisma, incarnando un aristocratico affascinante e appassionato, e trasmettendo una gamma di emozioni che vanno dalla leggerezza alla malinconia. Recensione ❯
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Francesco Di Leva si carica sulle spalle un film che riesce ad andare oltre il classico film sulla camorra. Thriller, Italia2024. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un camorrista è costretto a nascondersi in un sotterraneo per sfuggire a una vendetta. Espandi ▽
Silvestro è un camorrista di medio livello che si è arricchito occupandosi dello sversamento in Campania dei rifiuti di mezza Italia. Ora è costretto a nascondersi in seguito a un atto commesso a cui non è possibile porre rimedio. Francesco Di Leva si carica su solide spalle di attore il personaggio che sta al centro della vicenda e riesce a dargli la giusta dimensione combattuta tra la consapevolezza del proprio ruolo e il senso di colpa che lo perseguita. La sceneggiatura scandaglia il mondo di quella branca di malavita che si è arricchita grazie all’avvelenamento di terre spesso con la connivenza di politici compiacenti disposti a farsi corrompere. Non siamo però di fronte all’ennesimo film sulla camorra tout court. Qui ci si fa strada, passo dopo passo, nell’angoscia di un essere umano che sta forse ritrovando, grazie all’isolamento, la propria umanità precedentemente messa in condizione di non nuocere agli ‘affari’. Recensione ❯
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Una sorprendente relazione scatena conseguenze comiche per una giovane, sua madre e il suo capo. Espandi ▽
Zara è una giovane donna dinamica e intraprendente, con il sogno di diventare un giorno una stimata produttrice cinematografica. Per inserirsi nel mondo dello star system comincia a lavorare come assistente per Chris Cole, un gettonatissimo divo di Hollywood. Dopo la morte del padre, avvenuta undici anni prima, lei e la madre hanno vissuto da sole, con il supporto della nonna Leila, e la madre Brooke ha sempre fatto di tutto per sostenere e rendere felice Zara. Il loro rapporto rischia tuttavia di essere messo a rischio dalla nuova relazione della madre.
Sceneggiatore della commedia musical fantastica Come per disincanto e del dramma romantico I ponti di Madison County, Richard LaGravenese torna dietro la macchina da presa per dirigere una rom-com leggera e divertente. Ma A Family Affair è anche un film di formazione dedicato al percorso di crescita di una giovane donna, raccontato attraverso il suo rapporto con la madre.
Sebbene non possa dirsi un film particolarmente incisivo e destinato a rimanere impresso nella memoria, A Family Affair è una commedia delicata e ben recitata, capace di intrattenere per due ore grazie a una buona dose di comicità e a una narrazione serrata e coinvolgente. Recensione ❯
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Le avventure di Betty Flood, un'adolescente di dodici anni con un talento innato per la musica e... un pizzico di magia che ancora non sa controllare. Espandi ▽
Betty ha una famiglia composta da persone dotate di varie tipologie di magia. Lei è l’unica a non possederne alcuna. Sono tutti fuggiti da un paese in cui regna il nonno di Betty il quale odia la musica e quindi anche il genero che invece è un’abile musicista. Anche Betty ha una passione per le sette note e quando un giorno suona uno spartito che le era stato proibito di prendere in considerazione mette l’intera famiglia in pericolo. Una storia che utilizza la stranezza dei suoi protagonisti per mettere in rilievo il ruolo positivo della musica. Le caratterizzazioni dei personaggi sono ben definite e anche il cattivo più temibile (un enorme essere a forma di ragno capace di trasformarsi in un essere umano) non spaventa granché.
Siamo di fronte ad una famiglia Adams in cui i toni più cupi sono stati banditi in favore di un’armonia creata dalla consapevolezza del potere di ciò che nasce dalla creatività umana e si traduce in note su uno spartito. Recensione ❯
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