Durante un'imboscata, ex paramilitare irlandese in pensione, Michael (Colin Morgan), è testimone dell'assassinio della moglie incinta da parte dell'ufficiale delle forze speciali britanniche Tempest (Aml Ameen). Ferito e creduto morto, l'irlandese riesce a fuggire, cercando vendetta per le strade buie e paranoiche della Londra degli anni '70. Crudo e pieno di suspense, Dead Shot è un thriller adrenalinico che lascerà il pubblico a riflettere sul vero costo della vendetta. Recensione ❯
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La serie che esplora le origini del Continental - l'hotel per assassini - fulcro del mondo di John Wick. Espandi ▽
Frankie Scott ruba lo stampo delle monete d'oro della catena Continental dall'hotel di Cormac O'Connor, ma le cose si mettono presto male. Il boss fa rapire suo fratello Winston a Londra e lo fa riportare a New York, dove gli affida il compito di trovare il fratello e riportargli lo stampo. Winston da tempo non parlava con Frankie e ha difficoltà a entrare in buoni rapporti con i suoi alleati, in particolare il trio Miles, Lou e Lemmy che orbita intorno a Dojo a Chinatown. E con ancora più ostilità lo guarda la compagna di Frankie, la vietnamita Yen. Quando Cormac ricorre agli assassini gemelli, i temibili tedeschi Hansel e Gretal, le cose prendono una piega tragica e Winston non potrà più tornare indietro. Avrà un nuovo e solo obiettivo: farla pagare a O'Connor e prendere per sé il Continental di New York.
The Continental: Dal mondo di John Wick è una miniserie prequel di soli tre episodi, che ciò nonostante impiega troppo tempo per arrivare all'azione e non riesce a dare sostanza ai personaggi.
Il villain, interpretato da uno scatenato Mel Gibson che abbraccia in pieno le esagerazioni del progetto, sarebbe stato meglio servito da una scrittura con maggiore ironia. Nonostante tutto, comunque, la quantità e la qualità dell'azione del terzo capitolo portano a casa il risultato e danno una chiusura almeno un po' soddisfacente a questa trilogia. Recensione ❯
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Un giallo che coinvolge quattro detective di quattro periodi storici diversi alle prese con un mistero terribile e una cospirazione senza tempo. Espandi ▽
Edmond Hillinghead cerca di risolvere un omicidio nel 1890 commesso a Londra nel famigerato quartiere di Whitechapel. Anche Karl Whiteman è alle prese con una morte misteriosa ma siamo nel 1940, mentre la sergente Shahara Hasan deve affrontare il suo caso nel 2023. Infine DS Maplewood opera in futuro post apocalittico, nel 2050. Il collegamento tra i vari casi è fornito dall'inquietante leader politico Elias Mannix. La serie è l'adattamento dell'omonimo fumetto del compianto fumettista britannico scomparso nel 2021 ma le epoche narrate divergono perché il presente della storia a fumetti era il 2015. Il cast della serie è notevole a cominciare da Stephen Graham che dà il volto a Mannix, al suo fianco troviamo Shira Haas (Unorthodox) che interpreta Maplewood, Kyle Soller (Andor) che interpreta Hillinghead mentre Jacob Fortune-Loyd è Whiteman. A sceneggiare la serie l'esperto Paul Tomalin. Recensione ❯
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Due fratelli partono alla ricerca di Stella Maris, una band musicale cattolica: sarà un viaggio straordinario che gli farà fare i conti con il loro passato traumatico. Espandi ▽
Enric è un tecnico su un set cinematografico nei pressi della montagna di Montserrat. Qui, nella sua stanza d'albergo, resta profondamente turbato dalla visione di un video virale: la performance di uno stravagante gruppo musicale cattolico, le Stella Maris, composto da sei ragazze. Riconosce così le sue sorellastre, figlie della stessa madre, che ha per nome proprio Montserrat, e che lui e sua sorella Irene avevano lasciato molti anni prima. I due dovranno affrontare un passato rimosso, in un intreccio serrato di presente e memoria.
Siamo di fronte ad una serie eccessiva in tutto: nella durata, nella messa in scena, nei registri narrativi, nell'emotività. Forse la parola più adatta è "pazzesca": una pazzia che permette ai due autori di trasformare il melodramma in strumento di lotta. I Javis usano il pathos, l'overacting, il kitsch e il grottesco per parlare di ferite reali, senza cadere nel pietismo ma, anzi, ferendo altrettanto, emulando l'atto, infierendo sullo spettatore.
Un melodramma queer, in cui l'eccesso diventa lingua di minoranze, di emarginati, di persone spezzate e che, in un contesto dominato da narrazioni sobrie e controllate, rivendica il diritto di urlare e di piangere. Recensione ❯
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Le vicende di una giovane donna che soffre di sonnambulismo estremo e si risveglia con un cadavere in casa sua. Espandi ▽
Kilkinure, County Mayo, Irlanda, 2015. Lorna Brady lavora in una sartoria, si mangia spesso le unghie e gira per la cittadina in vestaglia da notte. Lorna è sonnambula, Lorna è una sopravvissuta. Durante la sua gioventù fu tenuta segregata in una delle tante Magdalene Laundries del paese, istituti gestiti dagli ordini religiosi dove donne e ragazze "problematiche" venivano spedite per lavorare nelle lavanderie e non intorbidire l'ipocrita società irlandese dell'epoca. Lì ha perso la bambina che aveva partorito a quindici anni, lì è rimasta spezzata per sempre. Ma ora, dopo una notte di cui non ricorda nulla, Lorna si ritrova con il cadavere di una donna sconosciuta dentro casa. Intanto, il detective Colman Akande arriva a Kilkinure indagando sul caso di un prete ucciso il giorno prima a Dublino...
Il corpo è la prigione dell'anima, e il corpo femminile la prigione più profonda. Siamo sempre lì, è sempre questo il centro di tutto e anche di The Woman in the Wall. Il corpo gravido allontanato dai genitori, il corpo femminile piagato dalle suore, il corpo lavoro sfruttato dalle istituzioni, il corpo sessuale usato e respinto dalla società, il corpo civico violato dalla polizia. Lorna e le altre sopravvissute non posseggono uno spazio dove posizionare quello che sono. The Woman in the Wall fa quello che può per restituirglielo. Recensione ❯
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Un'esperta profiler si trova tra le mani una serie di delitti sempre più inquietanti. Espandi ▽
Quando nel paese di montagna di Travenì viene trovato sulla neve un cadavere nudo e senza occhi, Letizia Battaglia, una profiler della sezione omicidi di Udine e la sua squadra, vengono incaricati di seguire l'indagine che porterà in breve tempo ad una serie di macabri misfatti. La donna, già sofferente di diabete, si accorge che la sua mente inizia a cedere ai primi sintomi di Alzheimer, ma il suo essere tenace ed orgogliosa la spinge a dedicarsi al caso con ancora maggiore dedizione.
L'Ispettore-Capo Giacomo Parisi e il nuovo arrivato dalla Sicilia, Massimo Marini, l'affiancheranno nella caccia al killer che terrorizza il paesino e faranno i conti con le preoccupazioni e le spigolosità di Teresa. L'uomo assassinato è il padre di Diego, un bambino di 10 anni che insieme ai suoi tre amici, Mathias, Oliver e Lucia saranno misteriosamente al centro di una serie di efferati omicidi.
Fiori sopra l'inferno si avvale di splendide location di montagna, con un assetto nevoso che richiama un thriller scandinavo e solo potenzialmente grottesco come Fargo per una crime story che poteva avere tutte le carte in regola per sedurre lo spettatore ma che, di fatto, non sempre convince del tutto. Il primo aspetto sono i bambini, protagonisti, in parte vittime e in parte co-investigatori. Recensione ❯
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Un'originale opera prima, con due interpreti esordienti ma molto autentici. Drammatico, Thriller - Francia, Marocco, Belgio, Qatar2023. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un racconto notturno, teso e avvincente, in bilico tra cinema di genere e dramma esistenziale. Espandi ▽
Il capoclan Dib in una lotta tra cani si è visto umiliare da un avversario. Assolda quindi Hassan, che ha bisogno di denaro, affinché sequestri a titolo dimostrativo il braccio destro del rivale. L'uomo chiede collaborazione al figlio che si procura da vivere grazie a lavori occasionali. Nulla andrà come previsto e i due si troveranno ad attraversare una notte densa di pericoli in cui cercare di trovare una soluzione al loro problema.
Il film di Kamal Lazraq dirige un'opera prima in cui si mettono alla prova sia gli interpreti non professionisti sia le doti tecniche della crew.
Dove sta l'originalità di questo film che ha spinto la giuria di Un Certain Regard ad assegnargli il Premio della giuria? Innanzitutto l'avere scelto due assoluti esordienti sul grande schermo (Abdellatif Masstouri nel ruolo del padre e Ayoub Elaid in quello del figlio) che sanno entrambi offrire una assoluta e disarmante autenticità a due personaggi che si trovano dinanzi alla messa in atto di un reato non previsto. Recensione ❯
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Il film segue la tensione crescente tra Patrick, un uomo solitario e tormentato, e una misteriosa giovane donna in cerca di rifugio, che arriva a bussare alla sua porta. Espandi ▽
Nel cuore della notte, durante una furiosa tempesta, l'anziano Patrick sente bussare furiosamente alla sua porta: è una ragazza scalza, intirizzita e sperduta che gli chiede di poter entrare per fare una telefonata. Patrick è titubante, ma vista la situazione non può sottrarsi e fa entrare la ragazza. Solo che lui non ha il telefono e la sua macchina è guasta, per cui non può nemmeno darle un passaggio. La casa di Patrick è isolata, i due devono attendere che passi la nottata, per così dire, e soprattutto la tempesta, che continua a infuriare. E mentre conversano, il clima dentro casa si fa sempre più misterioso e inquieto, tra incertezze e bugie.
Esordio nella regia di un lungometraggio per la coppia composta da Josiah Allen e Indianna Bell, è un interessante psicodramma interamente ambientato all'interno di una piccola e squallida, oltre che un po' lugubre, abitazione.
Un film che avvince e interessa, offrendo uno sguardo almeno parzialmente originale su una materia molto usata e dimostrando le ottime qualità della promettente coppia registica. Recensione ❯
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In un futuro non troppo lontano la tecnologia ha creato la possibilità di avere droni umani. Alexa ne ha sposato uno che ora è in coma. Espandi ▽
Alexa è stata una soldatessa dell'esercito americano. Ora si dedica al marito che è in coma da quando Adrian, un individuo tanto ricco quanto pericoloso, ha scoperto che era un drone e gli ha sparato impossessandosi della tecnologia che gli permetteva di esserlo. Valmora, a capo di un'unità speciale, le chiede di divenire un drone a sua volta per uccidere Adrian. Dovrà farlo però solo dopo essere tornata in possesso del prezioso software.
Quello che purtroppo sarà l'ultimo film con Bruce Willis merita una visione per la sua presenza e non solo. Il plot di base potrebbe fare l'invidia di qualche autore di manga per il gioco di complessità e di ribaltamenti di campo che pone in essere con una fluidità che si concede poco sul piano della perdita di credibilità.
Talvolta un low budget può costituire un importante stimolo alla creatività. È quanto accade in questo caso. Recensione ❯
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Una serie thriller ad alta tensione che segue il viaggio di un aereo dirottato verso Londra per un volo di sette ore, con le autorità di terra che tentano disperatamente di trovare una soluzione. Espandi ▽
Sam Nelson è il passeggero di un volo diretto da Dubai a Londra. Vuole raggiungere l'ex moglie, forse per un tentativo estremo di riconciliazione, anche se lei ha un altro compagno, il poliziotto Daniel. Ma sul volo KA29 succede qualcosa di inaspettato: alcuni passeggeri sono in realtà dei dirottatori, che prendono possesso dell'aereo senza che siano chiari i loro scopi. Mentre il governo britannico teme un atto terroristico e una missione suicida, Sam segue un suo piano per sovvertire il piano criminoso fingendo di assecondarlo.
Il mito della serie in tempo reale perdura dal successo di 24 e la produzione ideata da George Kay e Jim Field Smith si allinea al canovaccio, trasformando sette ore di volo in altrettanti episodi di una miniserie ad altissima tensione.
Se è indubbio riconoscere una presenza magnetica a Elba, però, è altrettanto oggettivo constatare come questo non basti a colmare le lacune di un prodotto che delude le aspettative. Tutto resta fuori campo, a conferma che il focus rimane sul personaggio di Sam Nelson, l'unico approfondimento che conti davvero in una serie che è più corale nella forma che nella sostanza. Recensione ❯
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Tradimenti, scambi di coppia, moralità, aborto spontaneo e depressione. Espandi ▽
Una serie che parla dei limiti del desiderio, sulla doppia morale e sulle conseguenze dell'essere infedeli sullo sfondo di un contesto apparentemente idilliaco come quello della vita di provincia. Recensione ❯
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Una spia indiana assume il capo di un gruppo di mercenari che hanno piani nefasti per prendere di mira la sua patria. Espandi ▽
In un futuro distopico e anarchico, i grandi palazzi un tempo appartenuti a ricchi imprenditori e capitalisti oggi sono occupate dai più pericolosi criminali della città. Un ex truffatore, diventato poliziotto sotto copertura, raccoglie un gruppo di alleati per sfidare il potente narcotrafficante che ha ucciso suo padre. Recensione ❯
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Una rivisitazione approfondita del classico thriller a sfondo psico-sessuale e punto di riferimento della cultura anni '80. Espandi ▽
Dopo aver scontato 15 anni di prigione per l’omicidio di Alex Forrest, l’ex procuratore distrettuale Dan Gallagher torna in libertà con l’intenzione di recuperare i rapporti con la figlia Ellen e l’ex moglie Beth, e di dimostrare la propria innocenza. La serie procede in parallelo su due linee temporali: quella del presente, in cui Dan tenta faticosamente di riaprire il processo; e quella del 2008, durante la breve storia extraconiugale tra Dan e Alex, assistente alle vittime di casi penali. Quando Dan vuole interrompere la relazione, Alex non si rassegna e inizia a tormentarlo con comportamenti ossessivi che condurranno a tragiche conseguenze.
Ispirata al celebre film di Adrian Lyne Attrazione fatale (1987), l’omonima serie ideata da Alexandra Cunningham e Kevin J. Hynes si propone non come un remake fedele ma come una rielaborazione che allarga lo sguardo soffermandosi di più sulle implicazioni socio-psicologiche.
l senso di frustrazione che aleggia è ben reso dalle interpretazioni attoriali: a svettare per bravura e intensità è però Lizzy Caplan che regge il confronto con l’iconica Alex Forrest di Glenn Close.
La rielaborazione del thriller di Lyne si concentra sulle dinamiche sociali e psicologiche riuscendo ad essere coinvolgente e stimolante, ma smarrendosi nel finale. Recensione ❯
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Due agenti segreti, ed ex amanti, sono alle prese con un attacco informatico che sta minacciando i loro Paesi. Espandi ▽
La miniserie in 6 episodi franco-britannica di Apple TV + si caratterizza da subito per il doppio binario che la trama intraprende. Da un lato abbiamo una classica spy story, che attraverso un intreccio piuttosto esposto e lineare ci porta a riflettere sulle complesse connessioni geopolitiche tra Europa e Medio Oriente. Il secondo binario narrativo è interamente trainato dal fascino dei due protagonisti: Vincent Cassel ed Eva Green. Due sex symbol, che portano entrambi un bagaglio fascinoso e intrigante. Malgrado le indiscutibili capacità attoriali dei due protagonisti, che reggono il loro ruolo in tutti gli episodi e attirano costantemente la nostra attenzione, esattamente come gli eventi catastrofici che si alternano nella miniserie, anche questo aspetto risulta estemporaneo, gratuito, uno specchio per le allodole. Liaison non affascina quanto Cassel e Green; spreca, potremmo dire, questo atteso incontro attoriale. Recensione ❯
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