Una favola scanzonata, meravigliosamente interpretata, tra rimandi epici e digressioni liriche. Commedia, Italia2022. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Astolfo, un pensionato che dalla vita non si aspettava più niente, viene sfrattato dal suo appartamento e ripara nella vecchia casa di famiglia. Lì incontrerà Stefania e si innamora. Espandi ▽
Astolfo è un professore in pensione che vive a Roma in un vecchio appartamento da cui viene gentilente sfrattato. Gli affitti sono lievitati e il professore decide di tornare in provincia. L’amore per Stefania, una bella signora introdotta dal cugino farfallone, scuoterà l’ordinarietà del quotidiano e darà un senso nuovo alla sua esistenza. Gianni Di Gregorio riporta sullo schermo il suo personaggio romano chiamato archetipicamente “il professore”. Il regista non nasconde niente sotto le borse degli occhi, le rughe della vita, il desiderio che lo assilla e che finalmente soddisfa fuori dalle mura di Roma. Se il regista infonde al suo avatar la stessa nonchalance bonaria, costruendo il suo film su una pacata verve dialogica, Stefania Sandrelli impone ancora la sua bellezza di vergine siciliana, sedotta ma non abbandonata perché Astolfo la porta via con sé. Al ritmo calmo e tranquillo della sua Panda bianca. Recensione ❯
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Un figlio e un padre cercano di ricostruire l'amore e la vicinanza che avevano perduto. Espandi ▽
Da tempo Tommaso non vede suo padre Renato, che vive in un ranch isolato da tutti. In quel ranch Tommaso è cresciuto insieme alla sorella Viola, ma da giovani adulti se ne sono allontanati, mentre il padre è rimasto lì a gestire una rustica scuola di equitazione, sempre più scorbutico e avulso dalla civiltà. La madre di Tommaso ha da tempo lasciato alle spalle la famiglia per circondarsi di fidanzati improbabili, e Renato ha cresciuto i due figli con l'intento di farli diventare "più forti di lui". Ora Tommaso viene richiamato al ranch per aiutare il padre a domare un "cavallo matto" che Renato considera il suo veicolo di riscatto. Ma per il figlio quel cavallo è solo un'altra delle scommesse perse in partenza da quel genitore burbero e dispotico.
Brado è il nome del ranch di Renato, ma potrebbe essere anche il soprannome di Kim Rossi Stuart, regista e cosceneggiatore (qui con Massimo Gaudioso): quella qualità indomabile è sempre stata un suo pregio come artista perché gli impedisce di appiattirsi sui luoghi comuni di tanto cinema italiano.
Tutto il cast è all'altezza delle ambizioni di Rossi Stuart: a cominciare da Saul Nanni (il cui nome appare nei titoli di testa prima di quello del regista-attore), sempre credibile nel ruolo sofferto di Tommaso. Recensione ❯
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Un documentarista visionario come Cousins rilegge il periodo fascista attraverso l'occhio del cinema. Documentario, Italia2022. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Archivi inediti si affiancano al personaggio di Anna e insieme a lei ci accompagnano in un mondo di mascolinità tossica, isteria nazionale e fake news. Espandi ▽
Il 28 ottobre del 1922 i fascisti marciano sulla capitale, nell’evento che segna l’avvio del ventennio mussoliniano. Mark Cousins ripercorre le cause e le tappe di quel momento storico attraverso materiali dell’Istituto Luce e film dell’epoca come A noi! di Umberto Paradisi, o È piccerella di Elvira Notari. Le libere associazioni tipiche del regista diventano una meditazione sul fascismo dal punto di vista della cultura dell’immagine. Un documentario su Roma, sull’Italia e sul fascismo che si interessa alla semiotica e alla psicologia dei simboli che li pervadono. Lo firma Mark Cousins, voce fuori dal coro, autore sui generis, che i più conoscono per la serie-fiume sulla storia del cinema The story of film. Non tutto va preso alla lettera nei flussi cognitivi di Cousins, famoso per i suoi salti e le sue omissioni ma anche per gli esempi geniali di pensiero laterale che connettono fili inusuali della storia del cinema. Sono ispirazioni e suggestioni che rendono sempre fresco il suo lavoro, specialmente quando si applica a un soggetto solitamente circondato da un dibattito stantio e asfissiante. Recensione ❯
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Un ritratto intenso e profondo di un gigante che ha cambiato per sempre la settima arte. Documentario, Italia2022. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ritratto intimo e inedito del grande regista che rivoluzionò il cinema. Espandi ▽
Un documentario su un regista che ha cambiato il cinema non solo di genere e che ha influenzato coloro che sono stati suoi coevi ma anche chi, venuto dopo, si è avvalso delle sue intuizioni e visioni per sviluppare la propria visione della settima arte. Sergio Leone ci viene raccontato con dovizia di particolari e con una intensità che non cede mai alla retorica celebrativa. Ricco di materiali anche inediti e sempre di grandissima qualità (grazie anche alla collaborazione di Gianluca Farinelli direttore della Cineteca di Bologna) il documentario non si limita a ripercorrere la filmografia di Leone arricchendola anche di preziosi aneddoti. Fa di più perché si addentra nella lettura delle scelte narrative ed estetiche cercando di indagarne le ragioni più profonde. Recensione ❯
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Un film che riflette sulla costruzione dell’identità tra materialità, virtualità e memoria. Fantascienza, Italia2021. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una donna si sveglia in un luogo deserto e comincia ad avvertire strane sensazioni dagli oggetti. Espandi ▽
Una giovane donna si risveglia nuda su una spiaggia deserta. Rivestitasi con una rete prende a vagare imparando presente e passato attraverso oggetti a cui è in grado di ridare energia. Trovato uno smartphone inizia a vedere i video in esso contenuti e impara a conoscerne i soggetti. Sono una coppia di fidanzati: Arianna e Leonardo che hanno filmato i momenti più diversi della loro vita in comune. Recensione ❯
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Una storia di solidarietà e amore fra (cuccioli di) uomo e animale senza sentimentalismi o piaggeria. Avventura, Italia2022. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Una storia ricca d'avventura ed emozioni che riflette sulla sempre più urgente questione della scomparsa delle tigri di cui restano solo 3900 esemplari in libertà Espandi ▽
Balmani è un 12enne che ha perso la madre nel terremoto che ha devastato il Nepal, ed è stato mandato in un orfanotrofio lontano da casa, l'Ananadita Children's Home. Ma il ragazzino vorrebbe tornare nella sua Katmandu, e a nulla valgono le attenzioni che Hanna, capostruttura dell'orfanotrofio, gli riserva, immedesimandosi nel suo smarrimento: anche lei infatti è un'orfana, e ha la missione di aiutare chi ha subìto la sua stessa sorte. Nella zona alcuni bracconieri uccidono una tigre del Bengala e le sottraggono il piccolo, ma Balmani, in fuga dall'orfanotrofio, vede il cucciolo e lo libera, portandolo con sé.
Brando Quilici, figlio dell'indimenticato documentarista Folco, mette a frutto la sua lunga esperienza come regista di speciali del National Geographic e del Discovery Channel per narrare attraverso immagini sontuose l'avventura di Il ragazzo e la tigre che trae ispirazione da una leggenda popolare, portando gli spettatori in luoghi inaccessibili e incontaminati e facendocene scoprire tutta la meraviglia.
Quilici riesce a raccontare non solo la magnificenza della natura ma anche la profondità dei sentimenti degli esseri umani che popolano quei luoghi. Recensione ❯
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Un ritratto che omaggia la creatività di un artista lucido, libero e sempre controcorrente. Documentario, Italia2022. Durata 56 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ritratto di un grande uomo di cinema e di politica attraverso i ricordi di colleghi e ammiratori. Espandi ▽
Il ritratto di un intellettuale a cui non è mancato l’impegno politico diretto unito a originalità creativa. Dei numerosi interventi di personalità come Paolo Taviani, Luciana Castellina e Valeria Golino quelle che risultano più originali sono quelle di Giuliano Montaldo e di Ken Loach. Il primo descrive un Maselli disponibile e generoso quanto rigido e radicale sul piano ideologico. Il secondo ricorda la conclusione di una cena con tanto di canto dell’Internazionale avviato da Maselli. Ceccarini delinea così il ritratto di un regista capace di individuare i propri bersagli con estrema lucidità, di dirigere gli attori con grande precisione e di intervenire sul linguaggio cinematografico piegandolo alle proprie esigenze narrative libero dal bisogno di compiacere la critica o chi deteneva il potere. Ogni suo film, anche quelli meno riusciti, aveva al proprio interno l’urgenza di manifestare un disagio sociale o una protesta mai velleitari ma sempre lucidamente schierati. Recensione ❯
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Gianfranco Rosi ripercorre i viaggi del Papa impostando un dialogo a distanza tra il flusso dell'archivio dei viaggi del Papa, le immagini del suo cinema, l'attualità e la storia recente. Espandi ▽
A nove anni dall’inizio del suo pontificato, Papà Francesco ha compiuto trentasette viaggi, dal primo a Lampedusa agli ultimi in Medio Oriente e in Canada. Gianfranco Rosi ripercorre le missioni del Pontefice facendo dialogare le immagini ufficiali con i filmati d’archivio, alcuni frammenti dei suoi film e riprese effettuate per l’occasione. Da documentarista Rosi osserva, confronta, amplia la prospettiva e usa le immagini per confrontarsi con il proprio soggetto. Il suo racconto non sta dalla parte di Francesco, bensì dietro, o di fronte, provando a scorgere debolezze e incertezze che sovente spezzano l’ufficialità dei discorsi scritti e delle riprese ufficiali. Grande comunicatore, Papa Francesco non si tira indietro di fronte ai problemi, soprattutto quando è lui ad avere la parola. E anche Rosi dunque non si tira indietro, accettando l’idea che il suo film prosegua in modo meccanico, di viaggio in viaggio, in modo piuttosto compilativo e didascalico, ma in questo modo riuscendo contestualizzare e verificare le parole del Papa. Recensione ❯
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La vita di Tiziano, tra immagini speciali e tangibili. E con le testimonianze di accademici illustri. Arte, Italia2022. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il Cinquecento di Tiziano con l'energia vivace e immediata dei colori "dell'emporio veneziano" Espandi ▽
Nella Venezia a cavallo tra due secoli giunge Tiziano Vecellio (1485/1490 - 1576) da Pieve di Cadore, il suo paese d'origine dove, giovanissimo, decide di non intraprendere gli studi di notaio sulle tracce del padre, ma di trasferirsi nella capitale internazionale del mercato, dell'arte e della bellezza. Venezia era speciale, preziosa, viva, ma anche molto competitiva. Di pittori ne giravano tanti, ma Tiziano, dopo un apprendistato iniziato in bottega a soli 12 anni, si impone subito, per talento e per quella pittura già riconoscibile, magnifica, personale.
Tiziano è il primo autore a chiamare un disegnatore per riprodurre le sue opere. Non come falsi, ma come documenti che attestavano la grandezza di ogni singolo dipinto.
I successivi Velazquez, Delacroix, Rubens... non potevano prescindere dalla pittura di Tiziano. Così come autori contemporanei che oggi lo citano ancora: lo dimostra Jeff Koons, uno dei protagonisti narratori del film. Recensione ❯
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Virzì torna alla commedia corale con un viaggio mentale e geografico nel cuore di Roma, cronaca-bilancio di due anni di confinamento. Drammatico, Italia2022. Durata 124 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
A Roma non piove da tre anni e la mancanza d'acqua stravolge regole e abitudini. Le esistenze dei protagonisti sono legate in un unico disegno beffardo e tragico, mentre cercano ognuno la propria redenzione. Espandi ▽
Da troppo tempo non piove a Roma e come le piante, uomini e donne si sono inariditi. I destini di un gruppo di persone si incrociano nella capitale che aspetta la pioggia e guarda avanti. Per migliorarsi o forse per lasciare tutto com’era. Con Siccità, Paolo Virzì torna alla commedia corale e fa meglio di Notti magiche. Se quattro anni fa ‘scomodava’ Edoardo Bennato e Gianna Nannini, oggi fa appello a Mina per ‘cantare’ una vita “che solamente ieri sera” sembrava brillarci il cuore. Cronaca-bilancio di due anni di confinamento, il nuovo film di Paolo Virzì prova a misurare la salute psichica degli italiani e la vita che negli ultimi due anni ha fatto di noi dei naufraghi, ciascuno spiaggiato nella sua testa e nel suo delirio. Siccità fa un viaggio mentale e geografico nel cuore della capitale, decostruendo la “cartolina postale” (monumenti e case di Roma) attraverso gli occhi dei suoi protagonisti e dentro la fotografia densa e ‘irrespirabile’ di Luca Bigazzi. Recensione ❯
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Un atto d'amore di Avati verso Dante ricco di intuizioni ispirate e di genuino entusiasmo. Biografico, Italia2022. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vicenda umana di Dante Alighieri, fra i grandi certamente il più grande e il più noto nel mondo. Espandi ▽
1350. Dopo la morte di Dante, Boccaccio riceve il compito di consegnare alla figlia del sommo vate dieci fiorini d'oro come "risarcimento tardivo dell'ingiustizia patita". Giovanni, grande ammiratore del poeta defunto, accoglie l'incarico come un onore, mettendosi in viaggio per ripercorrere i luoghi che Dante ha attraversato nel corso del suo esilio. Durante il cammino ripercorrerà gli episodi salienti della vita del poeta, dall'incontro con Beatrice all'amicizia con Guido Cavalcanti, dalle guerre fra Bianchi e Neri all'ingresso in politica come priore fino all'"esilio infinito". Intessuti nella trama emergono i personaggi della Divina Commedia, da Paolo e Francesca al Conte Ugolino, sottoforma di racconti raccolti da Dante lungo il suo peregrinare.
Questo Dante è un atto d'amore sviscerato, e il personaggio di Boccaccio è evidentemente l'alter ego di Avati, un estimatore del sommo vate (oggi lo definiremo un groupie!) che sa immaginarlo soltanto eternamente ragazzo, e che del suo idolo vede solo i lati positivi.
In questo contesto più letterario che cinematografico (in termini di azione) spiccano alcuni momenti davvero ispirati, come lo sguardo in camera di Beatrice, o il quadro del Papa ad Avignone che prende vita. Recensione ❯
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Una storia di passioni e vendette che ha il coraggio (anche estetico) di rimanere estrema. Drammatico, Italia2022. Durata 115 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tratto dall'omonimo libro inchiesta di Carlo Bonini e Giuliano Foschini, un gangster movie e una grande, tragica storia d'amore. Espandi ▽
Promontorio del Gargano. I Malatesta e i Camporeale sono in guerra da sempre, e Michele Malatesta ha vendicato l'eccidio di tutta la sua famiglia avvenuto nel 1960. Più di quarant'anni dopo, le due famiglie sembrano aver instaurato una tregua, favorita da una terza famiglia, i Montanari. Ma Andrea Malatesta, il figlio prediletto di Michele, perde la testa per Marilena, la bellissima moglie di Santo Camporeale, ed è di nuovo guerra senza esclusone di colpi, destinata a protrarsi nel tempo e a travolgere persone e cose. Nessuno saprà più di chi potersi fidare, così come nessuno potrà evitare di entrare in qualche misura nella spirale della violenza. Recensione ❯
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Le conseguenze di un errore giudiziario raccontate con grande cura formale e qualche implausibilità. Drammatico, Italia2022. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Bernardo deve accettare un grande cambiamento o diventare un altro, per riprendersi quello che la vita gli ha tolto. Espandi ▽
Bernardo Bordin è uno chef di grande talento in attesa di ottenere la sua prima stella Michelin, ed è un fenomeno al volante, anche se si limita ai rally che corre insieme all'amico Sergio, in procinto di candidarsi come sindaco del paese. Insieme all'altro amico, Stefano, Bernardo e Sergio si godono il loro benessere e si sentono i padroni del mondo. Ma un giorno Bernardo viene arrestato con l'accusa di associazione a delinquere e accusato di essere la mente di un giro di rapinatori che hanno svaligiato le case della zona, compresa quella di Stefano. Per Bernardo è l'inizio di un incubo che rivoluzionerà la sua vita e lo metterà davanti ala domanda: "Che cosa sei disposto a fare per riavere quanto ti è stato tolto?"
Il regista Ciro D'Emilio ha una grande capacità professionale nel raccontare per immagini, facendo interagire i suoi personaggi con il paesaggio del nord-est che incarna l'operosità locale ma anche una certa chiusura e una certa algida freddezza: dunque spazi organizzati ma circondati da un vuoto che rischia di appartenere anche alle coscienze di chi li abita.
Funzionano bene le interazioni fra Guido Caprino, che interpreta Bernardo, e Boris Isakovic, grande attore serbo visto di recente in Quo Vadis, Aida?, che si cimentano in duetti attoriali efficaci; così come risulta credibile il rapporto fra Caprino e Irene Casagrande. Recensione ❯
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Una favola essenziale e crudele sul rapporto fra le generazioni e fra gli uomini e la natura. Drammatico, Italia2022. Durata 70 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un uomo è inseparabile dalla sua campagna ad aiutarlo c'è solo un giovane ragazzo. Espandi ▽
Sanluri, seconda metà del '900. L'anziano contadino Raffaele prepara la sua terra per l'arrivo di quel ventu, "bentu" nel dialetto di Sardegna, che "libera il grano dalla paglia" in modo naturale, al contrario della trebbiatrice meccanica che appartiene ai padroni (e sostituisce il lavoro umano campestre). Angelino ha dieci anni e un grande desiderio: cavalcare il cavallo di Raffaele: ma secondo il vecchio lui è ancora troppo piccolo. Nel suo modo burbero però Raffaele consente al ragazzino di "alzare l'aria", cioè di fare come il vento e sollevare il suo raccolto di grano da terra. Ma il tempo non si ferma, come vorrebbe il contadino, né si fermano i desideri pericolosi degli uomini e la loro voglia di correre incontro al futuro.
Liberamente tratto da un racconto di Antonio Cossu che fa parte della raccolta "Il vento e altri racconti", Bentu riporta Salvatore Mereu a raccontare il rapporto fra la terra di Sardegna (e non solo) e i suoi abitanti, divisi fra chi resta ostinatamente intenzionato a mantenere un rapporto stretto con la natura, e chi invece è disposto a forzare quel rapporto in nome del progresso o di un'ambizione personale.
Il regista si prende il tempo dilatato necessario a raccontare la sua storia, che si avvita velocemente solo nel finale: perché il tempo va rispettato senza imporgli forzature, si dipana da solo e da solo precipita, quando la pendenza è quella giusta. Recensione ❯
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Sette ritratti di immigrate raccolti con immediatezza per celebrare la coppa di chi non arriva primo. Documentario, Italia2022. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un gruppo di donne immigrate a Roma, quasi tutte sudamericane, lavorano come badanti e domestiche e hanno in comune la passione per il calcio. Espandi ▽
Nel campo di calcio Vis Aurelia, a Roma, si disputa, a parecchia distanza dall’attenzione dei tornei maggiori, un campionato amatoriale di calcio femminile a otto. Le giocatrici che militano nelle sei formazioni in gara provengono da ogni parte del mondo. L’obiettivo delle documentariste concentra su sette di loro, inoltrandosi con successo e discrezione nelle loro origini familiari, in ascolto di aspirazioni e rinunce. La sintesi di un montaggio serrato, tra confessioni riposte e situazioni ordinarie, eppure avvincenti, e l’ottimo lavoro sul suono in presa diretta trasmettono un senso di immediatezza e trascinano in percorsi molto lontani tra loro ma accomunati da una tenerezza di fondo e un attaccamento ai legami affettivi, non solo di sangue. Senza sdolcinature e al minimo tasso di retorica. Dedicato “alle nostre figlie”, Las Leonas celebra e riconosce, come una coppa assegnata a chi non arriva primo, la molto sottovalutata intelligenza di adattarsi a un contesto ostile, non arrendersi a una sconfitta, rialzarsi nonostante il pronostico avverso. Recensione ❯
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