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Ultimo aggiornamento venerdì 15 ottobre 2021
La divertente avventura d'animazione è una storia commovente ed esilarante sull'amicizia tra un ragazzo delle medie e il suo robot difettoso. In Italia al Box Office Ron - Un amico fuori programma ha incassato 939 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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A scuola di Barney tutti hanno un B*bot. Quel robottino che si nasconde sotto il guscio luminoso della multinazionale Bubble è diventato subito, dal momento del suo primo lancio sul mercato, il migliore amico di ogni ragazzino, e in un attimo ha conquistato l'intero pianeta. Il B*bot funziona da mezzo di trasporto, da estensione per i videogiochi, da computer portatile, da compagno di chiacchiere e soprattutto da connettore sociale: è lui che ti sceglie gli amici giusti, sulla base di gusti, profili, affinità. Proprio quando l'undicenne Barney Pudowski comincia a pensare che non ne avrà mai uno, dentro un pacco regalo un po' ammaccato arriva "Ron". Solo che Ron non fa nulla di ciò che dovrebbe fare un B*bot e -quel che è peggio- il suo comportamento è un continuo, imbarazzante "fuori programma".
Il mondo in cui è immerso Barney Pudowski non è molto diverso dal nostro e i B*bot non sono in fondo molto diversi dagli smartphone, se non per le dimensioni accresciute e la forma a uovo: parametri che esprimono visivamente l'importanza che i ragazzini danno ai loro strumenti di comunicazione e la cura che ne hanno e che li porta istintivamente a non separarsene mai.
Ma Barney è un diverso, è abituato a non avere quello che hanno tutti, compresa una mamma, e a pagarne le conseguenze in termini di emarginazione. A Barney manca insomma il collante sociale principale del suo tempo (e del nostro), per cui non può legare con gli altri coetanei, ma solo osservarli da una posizione ai margini, subirli, sognare di essere un giorno come loro. Mentre attende, paziente ma poco speranzoso, che suo padre si aggiorni sulle sue esigenze emotive, deve ingegnarsi e supplire con la fantasia a quel che non ha, e questo fa improvvisamente di lui qualcuno con una competenza che nessuno ha più e una libertà che gli altri si sognano.
Il buffo, ribelle, buonissimo Ron, parente miniaturizzato del Baymax di Big Hero 6, è perciò solo una molla, la spinta che serviva a tutti per pensare "out of the box". Come per Vanellope Von Scheetz in Ralph Spaccatutto, il difetto di fabbrica di Ron squarcia il velo della matrice e apre una finestra sulla realtà che sta sotto. Dietro le cover customizzate dei B*bot all'ultima moda, al di là dei limiti delle impostazioni di sicurezza, è Ron l'amico ideale: la sua imperfezione, la sua disobbedienza, la sua capacità di imparare dall'esperienza, ne fanno alla fine "un bambino vero", un Pinocchio dei nostri giorni.
Al di là delle divertenti strizzatine d'occhio alla parabola della Apple, oltre la capra che puzza e la merenda di zampe di gallina, Ron - Un amico fuori programma funziona perché ha un nucleo classico e risponde in maniera moderna al bisogno di rotolarsi nell'erba senza rinunciare alle buone novità della tecnologia.
Bella sorpresa. Prima parte più divertente, seconda parte più commovente. Piccola bacchettata ai social e amicizie virtuali. Per grandi e bambini. Da vedere.
Essere soli in un mondo connesso? Ne sa qualcosa Barney Pudowski, che ha il padre inventore di gadget strampalati e una nonna anti comunista di origine bulgara che per colazione gli mette nel cestino zampe di gallina e per il compleanno gli regala un berretto di lana di capra sapendo che il nipote, allergico, soffre d'asma. Si capisce perché il timido dodicenne aspiri a un amico extra umano, un B-Bots, [...] Vai alla recensione »
I compagni di Barnie hanno tutti un robottino che ti fa da apripista sociale, scegliendoti gli amici in base ai gusti del proprietario. Quello che arriva al ragazzino, però, è difettato, facendo l' opposto di quello per il quale era stato progettato, con continui «fuori programma». Un discreto film, che parte male, ma poi va in crescendo, per ammonire i baby spettatori sui pericoli di infelicità di [...] Vai alla recensione »